In rete è stato diffuso un interessante studio di Vincenzo Galasso e Tommaso Nannicini, che dimostra che i collegi uninominali stavano funzionando anche nella confusione della transizione italiana, anche con tutti i limiti della legge elettorale nota come Mattarellum.
Sarà per quello che Berlusconi, Bossi, Casini e Fini li hanno aboliti, per mettere in parlamento i loro nominati, invece che eletti?
Galazzo e Nannicini pubblicheranno presto il loro studio sull' American Political Science Review. Nella loro riflessione spiegano che i partiti, anche quelli che possono contare su un elettorato più fidelizzato e su leader carismatici nazionali più forti, quando si tratta di scegliere i propri candidati in collegi uninominali di frontiera, quelli in cui il loro vantaggio è minore, quelli cosiddetti contendibili, finiscono con lo scegliere candidati migliori.
Lo stava facendo la sinistra, fuori dalle sue roccaforti.
Lo stava cominciando a fare anche il centrodestra italiano, che si stava accorgendo che il carisma di Berlusconi, per quanto forte, non bastava a far eleggere chiunque, ovunque.
L'esperienza salutare dei moderni collegi uninominali è stata purtroppo bruscamente interrotta dal Porcellum. Ora occorrerà lottare per riportare nel nostro paese questa istituzione che è alla base del successo e dello splendore delle grandi democrazie anglosassoni.
Per consultare e approfondire lo studio di Galazzo e Nannicini:
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002066.html
http://www.pietroichino.it/?p=11866
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