Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 20 ottobre 2024

La cometa degli 80.000 anni


 

Nei giorni scorsi, in molti territori del Sud e delle isole, è stato possibile vedere, subito dopo il tramonto, la cometa siglata C/2023 A3 e battezzata "Tsuchinshan-Atlas". Non è una emozione da poco, considerando che si tratta di un corpo celeste che è visibile dalla Terra ogni 80.000 anni.

Felici coloro che l'hanno potuta vedere, a Occidente, vicino a Venere, a occhio nudo, dal Gargano al Salento, ma anche in Lucania, nelle Calabrie, in Sicilia e in Sardegna.

Lo scatto lo abbiamo preso dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno:

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/gallery/puglia/1562030/la-cometa-del-secolo-ecco-le-immagini-straordinarie-dalla-puglia-tornera-tra-80-000-ann.html

 


venerdì 4 ottobre 2024

Tre anni insieme per una Toscana delle autonomie, per l'Europa delle regioni, per pace, giustizia, salvaguardia del creato

 


Buona festa di San Francesco a tutti!

Oggi sono tre anni che stiamo insieme, come comunità di OraToscana, rete regionale di civismo, ambientalismo, autonomismo.

Era il 4 ottobre 2021 quando siamo ripartiti, anche e forse soprattutto grazie al successo della lista civica Un Cuore per Vecchiano!

Con generosità Ione Orsini, Cristiano Pennesi e Mauro Vaiani decisero di far partire una rete essenziale per tramandare alle generazioni future della Toscana valori antichi di autonomismo, ambientalismo e civismo. Valori che sono trasversali al meglio della storia di socialismo, popolarismo, liberalismo. Valori che possono unire e ispirare nuovi movimenti popolari di autogoverno dal basso, comunità per comunità, territorio per territorio.

Siamo orgogliosamente custodi di ciò che fu scritto sulle montagne nella Carta di Chivasso, per l'autogoverno di tutti e dappertutto, per tutta l'Europa e per il mondo. Siamo impegnati per l'autonomia toscana moderna come essa fu prefigurata dai nostri padri del CTLN.

La leggerezza e l'orizzontalità della nostra rete di amicizia politica non è stata improvvisata. Si diventa sobri ed essenziali attraverso anni e anni di lotte e decenni di partecipazione, dibattiti, studi.

In questi tre anni abbiamo incoraggiato e aiutato persone di diverse generazioni e dei diversi territori a mettersi in gioco, candidandosi a essere protagonisti di buongoverno del loro comune. OraToscana esiste ed ha un senso in quanto strumento di collegamento al servizio di una nuova generazione di leader civici, ambientalisti, autonomisti locali, che devono farsi avanti da sé, come stanno facendo i giovani amministratori de "La Toscana dei cittadini".

Abbiamo fatto la nostra parte, inoltre, per instillare una cultura del collegamento interterritoriale, impegnandoci per la rete italiana Autonomie e Ambiente (AeA) e per la famiglia politica europea delle autonomie, European Free Alliance (EFA).

Invitiamo tutti a restare collegati, con strumenti tradizionali, come il Googlegroup (la cara, vecchia lista postale), oppure con strumenti più innovativi, come il canale Telegram (https://t.me/OraToscana).

A giorni promuoveremo un'assemblea in cui decideremo i prossimi passi avanti, verso una confederazione di civismi e di liberi elettori toscani sempre più connessa con gli altri territori italiani, con le regioni d'Europa, con tutti i popoli del mondo in cerca di autogoverno.

Insieme ci stiamo preparando anche per portare un contributo alla IV Assemblea generale di Autonomie e Ambiente, già convocata a Imola, per i prossimi 6 e 7 dicembre 2024.

Auguri e buon lavoro a tutti noi!

* * *

 


 

 

 


 

domenica 22 settembre 2024

Civici in festa a Scandicci

 


L'associazione politica comunale "Scandicci Civica", animata da Giovanni Bellosi e protagonista di un importante affermazione elettorale nelle ultime amministrative del proprio comune, ha organizzato "Civici in festa" ieri e oggi, 21 e 22 settembre 2024, in piazza Guglielmo Marconi. Questa due giorni di incontri, amicizia, condivisione conferma che il civismo toscano è più vivo che mai.

Hanno portato una testimonianza, fra gli altri, Claudio Lucii (Poggibonsi), Enrico Buoncompagni (Figline e Incisa Valdarno), Renzo Luchi (Fiesole), Riccardo Galimberti (Firenze), Mauro Vaiani (Prato, garante di OraToscana e dirigente di Autonomie e Ambiente), Anna Ravoni (per dieci anni sindaca civica di Fiesole).

Nella loro diversità di storia personale e formazione culturale, queste persone stanno animando il dialogo regionale "La Toscana dei Cittadini", mantenendosi autonomi sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Non è solo il rifiuto di un bipolarismo coatto, che non produce più alternative, ma solo alternanze di ceti politici al potere locale. Questa nuova stagione di civismo toscano rivendica un'identità nitidamente distinta dai partiti nazionali, per mettere avanti a tutto le attese della gente e la buona amministrazione.

I cittadini hanno il diritto di costituire formazioni politiche locali - veri e propri "partiti" comunali - secondo l'art. 49 della Costituzione. Si può "determinare la politica nazionale" lavorando autonomamente dal basso, dal proprio quartiere, dal paesino, dal comune, dalle relazioni interterritoriali e dalla dimensione regionale, senza lasciare che tutto venga deciso dai "cari leader" dei partiti del centralismo.

È a livello comunale che si devono assolvere le funzioni amministrative primarie, secondo l'art. 118 della Costituzione, dando piena attuazione a un antico, prezioso, umanissimo principio di sussidiarietà. Le persone devono poter trovare, quando possibile addirittura andando a piedi, tutto ciò che serve loro: ambulatori, servizi, scuole, buon cibo, acqua pura, sicurezza.

In questa eterogenea famiglia di civismo autonomo e autonomista sta emergendo una resistenza contro il progetto della "multiutility" regionale toscana. 

Rileggendo e cercando di attualizzare l'art. 43 della Costituzione, ci si domanda se davvero abbia senso concentrare in una unica azienda toscana (di diritto privato ancorché a capitale prevalentemente o anche integralmente pubblico) tutti i servizi essenziali, le fonti di energia, i monopoli naturali del ciclo dell'acqua e del riscaldamento, la raccolta dei rifiuti, le reti di comunicazione digitale e chissà cos'altro.

Questa "azienda" diventerebbe un "grande fratello" della Toscana. Svuoterebbe di poteri e risorse la regione, le province, le associazioni fra comuni, i comuni stessi. È un pericolo per chi crede nella democrazia, nel pluralismo, nelle diversità, nella prossimità.

Una tale concentrazione di potere e di risorse non ha nulla di sociale o liberale, popolare od ecologista.

Poiché la filosofia della "multiutility" è al momento egemone sia nella sinistra che nella destra, chi ha qualche dubbio in proposito si deve organizzare, nel modo più inclusivo e innovativo possibile.


lunedì 2 settembre 2024

Un sorriso contro i seminatori di discordia

 


Con il suo sorriso, la parlata romanesca, i ringraziamenti agli amici del X Municipio di Roma (quello sul mare, che comprende Ostia), il saluto ad Alice (la "ragazza sua"), Rigivan Ganeshamoorthy ci ha conquistato tutti.

Classe 1999, figlio di immigrati dallo Sri Lanka, "Rigi" è l'atleta paralimpico che ha vinto oggi una medaglia d'oro in una delle sue specialità, il lancio del disco, alle Paralimpiadi di Parigi 2024.

Con poche parole ha spazzato via tutti i seminatori di discordia del nostro tempo: neonazionalisti, neorazzisti, imprenditori dell'odio di ogni schieramento.

Alla domanda su come trovava l'esperienza paralimpica ha risposto con una battuta fulminante: "Bella, ma ci sono un po' troppi disabili". Detta da lui, portatore di handicap molto seri, questa fulminante battuta ha spazzato via anche le ipocrisie dell'odioso "politicamente corretto"

"Rigi" è un giovanotto romano, l'ennesima prova vivente di quanta forza attrattiva abbiano le nostre comunità locali, con la loro storia, la loro identità, l'originalità della propria cultura vernacolare, tanto antica eppure sempre capace di evolversi e includere, rinfrescare, generare sempre nuova gioia.

Per chi vuole conoscere meglio "Rigi":

https://www.ilfaroonline.it/2024/09/02/la-favola-di-ganeshamoorthy-alle-paralimpiadi-di-parigi-un-oro-per-mia-madre-roma-e-il-decimo-municipio/586166/

https://it.wikipedia.org/wiki/Rigivan_Ganeshamoorthy

https://www.ilpost.it/flashes/ganeshamoorthy-interviste-record-del-mondo/

https://x.com/grande_flagello/status/1830349466894803314

https://x.com/grande_flagello/status/1830349466894803314 https://x.com/grande_flagello/status/1830349466894803314

https://x.com/grande_flagello/status/1830349466894803314

sabato 24 agosto 2024

A spiritual journey to M.A.H.A.


 

La politica è complicata per tutti e dappertutto, ma qualcosa è sempre possibile fare, con il necessario coraggio, anche di accettare compromessi.

Negli USA una candidatura indipendente alla presidenza è diventata impossibile, grazie ai marchingegni messi in atto nei decenni dalla "Democratic Machine".

Robert F. Kennedy Jr, dopo essere diventato il più credibile terzo incomodo della politica americana da decenni a questa parte, subendo per questo attacchi di ogni tipo dall'establishment, ha quindi deciso che in tutti i cosiddetti "swing states" (detti anche "battleground states") si ritirerà per facilitare la vittoria di Donald Trump. In molte decine di stati i suoi sostenitori continueranno, comunque, la costruzione e la stabilizzazione di nuovi movimenti, politicamente centristi, anche se molto radicali sui temi della salute e dell'ambiente.

I temi cruciali dell'alleanza politica ed elettorale fra il team Kennedy-Shanahan e quello Trump-Vance sono: la fine delle guerre infinite, del militarismo e dell'interventismo americano in ogni scenario, la cosiddetta "dipendenza dalla guerra"; la resistenza contro ogni forma di censura, poiché un conformismo bigotto e autoritario è l'esito ultimo della "closing of American minds", della "cancel culture", dell'isteria "Woke"; infine la lotta per la salute degli esseri umani e di tutto l'ecosistema.

L'adesione di Trump alla battaglia ambientalista e umanitaria di Bobby Kennedy è una sorpresa gigantesca per tutti, compresi coloro che già veneravano il tycoon come candidato anti-establishment. Sarà sincera? Sarà possibile? Saprà Trump, rieletto presidente, contribuire insieme a persone come Kennedy a ridefinire la vita pubblica di un grande stato imperiale che sta decadendo materialmente e moralmente? Questo lo dirà il tempo, ma, come dice Kennedy, lasciare intentata questa impresa sarebbe stato fonte di imbarazzo se non di vergogna per un attivista ormai settantenne come lui.

In uno stato come gli USA, in cui la sanità è lasciata in grandissima parte a Big Pharma e a concentrazioni economiche in cerca di profitto, il risultato è che la spesa sanitaria (pro capita) è il doppio di quella che abbiamo in Europa, ma gli USA, in tutte le statistiche sanitarie, sono posizionati indietro, più indietro di stati molto più poveri.

La verità indicibile, che il mainstream neoliberista cerca di censurare in ogni modo, è che se la sanità genera profitti, i venditori di sanità cercheranno di farci ammalare tutti e di imporci stili di vita che ci facciano restare ammalati per tutta la vita.

Un caro amico che lavora nella rappresentanza farmaceutica mi raccontò una volta che le più potenti Big Pharma hanno il grande obiettivo di vendere medicine (con presunte capacità preventive o stabilizzanti della salute, s'intende) soprattutto ai sani, perché i sani sono molto più dei malati.

Negli Stati Uniti siamo andati ben oltre, o sono finiti ben più in basso - scegliete voi l'espressione più giusta.

Per vendere sempre di più, si drogano di cibi ultraprocessati le persone sin da bambine. Si avvelena l'ambiente in ogni modo possibile (con sostanze che in Europa abbiamo proibito da anni, ormai). Le si fanno ammalare più che in ogni altro angolo del mondo, e soprattutto di malattie croniche, che non uccidono ma le rendono dipendenti per sempre da farmaci. Un circolo vizioso e in definitiva autodistruttivo, anche per l'impero più potente e più ricco del pianeta.

Gli USA sono andati ben oltre quanto paventato dai sostenitori dei limiti del capitalismo, dell'industrialismo, della crescita. Si è spalancato un abisso, che né le sinistre né le destre americane hanno finora saputo affrontare.

Ci sono voluti decenni di ambientalismo (peraltro molto moderato e tutto interno allo status quo di una società liberaldemocratica) per far emergere una voce un pochino più coraggiosa - che peraltro forse non sarebbe mai potuta diventare così forte se non provenisse da una delle famiglie più aristocratiche, ricche e famose d'America, i Kennedy.

Bobby Kennedy Jr diventò più esplicito e più radicale dopo aver visto i molti errori che autorità pubbliche ormai corrotte hanno fatto durante la pandemia Covid. E' diventato ancora più critico e lucido dopo avere appreso che il Covid ha ucciso in America mediamente quattro volte più che nel resto del mondo, a causa della diffusione di massa di malattie croniche che affliggono gli Americani.

Porre fine al declino materiale, fisico, mentale e spirituale delle persone comuni - delle "ordinary people" - negli Stati Uniti, è diventata la sua missione e per questo è diventato il bersaglio di tutti coloro che sono al potere nelle grandi corporazioni americane.

Kennedy poteva essere schiacciato facilmente dai media "mainstream", ma poteva comunque attrarre molti voti da persone che, pur non condividendo la traiettoria populista di Trump, sono comunque ribelli allo status quo. Trump, che ha moltissimi difetti ma non manca di fiuto politico, ha capito che quei voti sarebbero mancati a lui. Ha quindi offerto un'alleanza che Kennedy non ha potuto rifiutare.

Così, il popolo MAGA (Make America Great Again) ha accolto Kennedy e ha accettato di diventare MAHA (Make America Healthy Again).

Come andrà a finire? In un impero così centralizzato, autoritario, violento, dove in molti stati c'è da dubitare persino della correttezza del conteggio dei voti, può succedere di tutto. Anche qualcosa di buono, un qualche segno di resipiscenza e risveglio, nell'interesse delle generazioni future.

Capire cosa è successo in questi anni in America non è semplice (né qui lo si pretende). Conoscere e rispettare lo "spiritual journey" di Kennedy, il viaggio spirituale che lo ha portato, nonostante i suoi molti errori e le ingenuità di una lunga vita, a diventare un politico in prima fila e, potenzialmente, un membro influente della possibile seconda amministrazione Trump, potete partire da un video come questo:

https://youtu.be/HuBdn5m_tXM?si=DnhUeauV98MGwXhF

Buon ascolto e buona riflessione. Sono tutti temi che riguardano anche noi, anzi l'intera umanità.


lunedì 12 agosto 2024

L'abbiamo in mente sempre, sempre, sempre

 


Fra il 2024 e il 2025 celebriamo molti ottantesimi delle fasi più terribili e più dolorose della Seconda guerra mondiale, molti anniversari di dolore e, infine, di liberazione.

Fra il 1944 e il 1945 la Toscana e la Romagna, in particolare, furono lascerate dalla Linea Gotica e teatro di migliaia di orrendi delitti compiuti dai nazifascisti.

Il 12 agosto 2024 è stato l'ottantesimo dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, il più terribile e disumano di quella stagione di occupazione e di guerra civile. L'abbiamo in mente sempre, sempre, sempre.

OraToscana, i movimenti civici e autonomisti della rete di Autonomie e Ambiente, gli intellettuali e gli attivisti anticentralisti e antiautoritari onorano le vittime e approfondiscono quei fatti storici.

E' ancora necessario fare i conti con la violenza scatenata allora dal nazifascismo, in Italia e in Europa, e ancora non del tutto

La resa dei conti fra noi che crediamo nell'autogoverno dei territori e la "nazione" che si gettò nella folle "Inutile Strage" e poi nelle fauci del fascismo, è appena cominciata. 

 

mercoledì 31 luglio 2024

La Toscana dei cittadini

 

Sotto il motto "La Toscana dei cittadini" continuano dialogo, conoscenza reciproca, percorsi di collaborazione fra civismi e realtà politiche autonome e locali, avviati  lo scorso 8 luglio con un primo incontro pubblico a Scandicci.

In un comunicato di oggi, i promotori della rete civica annunciano l'allargamento dei loro contatti e la prosecuzione, anche in piena estate, delle prime forme di collaborazione.

Le prime adesioni includevano esponenti di diverse località, come Alberto Andreoli (Pontedera), Giovanni Bellosi (Scandicci), Enrico Buoncompagni (Figline e Incisa Valdarno), Federico D'Anniballe (Ponsacco), Vincenzo De Franco (Signa), Filippo Pierini (Greve in Chianti) e Andrea Poggianti (Empoli).

Ad oggi si sono collegate nuove realtà, rappresentate da Pardo Cellini, consigliere comune di Certaldo; Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena e assessore di Piancastagnaio; Sergio Mazzocchi, sindaco di Gambassi Terme; Francesca Marrazza e Riccardo Galimberti, RibellaFirenze; Vincenzo Carni e Ione Orsini, lista civica Un Cuore per Vecchiano; Mauro Vaiani, garante di OraToscana (rete di autonomismo, territorialismo, civismo e ambientalismo collegata con Autonomie e Ambiente); Michele Bazzani, ex sindaco di Barberino Val d'Elsa; Primo Bosi, Vaiano; Luca Artino, vicesindaco di Lamporecchio.

C'è un cantiere aperto, con la convinzione che, partendo dal basso, si possano dare risposte più concrete alle attese dei cittadini.

Cittadini toscani che, non a caso, a decine di migliaia nelle ultime
elezioni, nonostante la forte pressione del bipolarismo imposto dai media e dall'alto, hanno riposto la loro fiducia in liste civiche locali alternative ai partiti tradizionali.

Questo dato - scrivono i promotori - merita non solo attenzione, ma impone anche la necessità di esplorare un percorso condiviso.

In settembre si terranno altri incontri, provinciali e territoriali, per allargare ancora di più il dialogo fra le realtà civiche comunali indipendenti dalle piramidi politiche nazionali.

Sempre a settembre, la lista Scandicci Civica organizzerà l'evento "Civici in Festa", durante il quale si terrà un ampio dibattito sul futuro del civismo in Toscana, con la partecipazione delle varie realtà civiche della regione già in rete.

La Toscana dei Cittadini invita tutti i cittadini interessati a partecipare e a contribuire attivamente a questo progetto, che mira a creare un'alternativa solida e rappresentativa per il futuro della regione.

Per ulteriori informazioni e adesioni, sono disponibili i contatti Whatsapp dell'ufficio stampa dei promotori:

- 338 7616126

- 348 6022103



domenica 28 luglio 2024

Firmiamo online contro il Rosatellum!


 

Una comunità plurale e trasversale si è impegnata questa estate 2024 per picconare il Rosatellum, in continuità con le lotte e le idee di Felice Besostri. Si è formato il Comitato Referendario per la Rappresentanza, che ha promosso la campagna #IoVoglioScegliere. 

Si vuole riportare all'attenzione dell'opinione pubblica il tema della rappresentanza. Gli elettori italiani oggi votano senza avere la minima voce in capitolo su chi verrà eletto. Dobbiamo porre fine al ventennio dei nominati, iniziato con la sciagurata riforma Calderoli, nota come Porcellum.

La situazione è resa ancora più grave dalla prospettiva dell'elezione diretta di un "podestà d'Italia". In una competizione, tutta gestita da concentrazioni di potere mediatico, fra pochi leader nazionali, l'elettore sarà ridotto a mero "tifoso". Una volta giunto al potere, il leader potrà contare su un parlamento di fedelissimi da lui nominati.

Fermare questa deriva è necessario. Il silenzio dei media su questa iniziativa è stato sin qui agghiacciante, ma forse si sta incrinando.

L'avvio della piattaforma pubblica per la raccolta online delle firme per i referendum e le leggi d'iniziativa popolare, che era attesa da anni, ci offre un aiuto provvidenziale. Firmare online oggi è facile e gratuito.

Sosteniamo la campagna #IoVoglioScegliere!

📣 Firmiamo online a sostegno del referendum per l’abrogazione parziale della legge elettorale detta "Rosatellum"!

1️⃣ Apri il link https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/ e accedi con lo SPID, la CIE o la CNS.

2️⃣ Seleziona queste iniziative dall’elenco:

✏️ “ABROGAZIONE DEL VOTO CONGIUNTO TRA CANDIDATI E LISTE PLURINOMINALI” (il numero dell’iniziativa è 500004) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500004
 

 ✏️ “ABOLIZIONE PLURICANDIDATURE: OGNI CANDIDATO IN UN SOLO COLLEGIO UNINOMINALE E/O PLURINOMINALE” (il numero dell’iniziativa è 500008) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500008
 

✏️ TUTTI I PARTITI, ANCHE QUELLI IN PARLAMENTO, DEVONO RACCOGLIERE LE FIRME PER LE CANDIDATURE (il numero dell’iniziativa è 500006) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500006
 

✏️ NIENTE SOGLIE DI ACCESSO PER LISTE AUTONOME E COALIZIONI (il numero dell’iniziativa è 500005) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500005
 

✏️ LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE «Modifiche al testo unico di cui al D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al d.lgs. 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione della camera dei deputati e del senato della repubblica.» (il numero dell’iniziativa è 500013) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013

3️⃣ Premi su sostieni iniziativa, clicca su continua e nuovamente su sostieni iniziativa.

4️⃣ Dopo aver firmato, torna in Homepage e seleziona l’iniziativa successiva, oppure accedici tramite i link sopra.

📲 Condividi per fare passaparola, inoltra questo messaggio ai tuoi contatti e fai firmare anche loro!


sabato 13 luglio 2024

Una nuova generazione di leader toscani alla prova

 


Lo scorso 8 luglio 2024 un gruppo di leader civici locali della Toscana si è riunito in un incontro pubblico, ospitato dalla CNA di Scandicci.

Proprio a Scandici un polo civico indipendente da centrosinistra e centrodestra ha ottenuto oltre il 20% nelle recenti elezioni comunali del 9 giugno. Il loro candidato sindaco, Giovanni Bellosi, ha sfiorato uno storico ballottaggio con la coalizione guidata dal PD, da sempre dominante nel comune.

Giovanni Bellosi è stato il promotore dell'incontro civico. Assieme a lui hanno lavorato per rendere possibile l'incontro Enrico Buoncompagni (Figline e Incisa Valdarno), Federico D'Anniballe (Ponsacco), Filippo Pierini (Greve in Chianti), Vincenzo De Franco (Signa), Andrea Poggianti (Empoli). Rappresentata anche la lista civica di Poggibonsi guidata da Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi).

Presidio Civico, la lista civica di Pontedera guidata da Alberto Andreoli, ha inviato a rappresentarlo Mauro Vaiani, il garante di OraToscana e antico promotore di civismo autonomista.

Hanno partecipato Anna Ravoni e Renzo Luchi, gli animatori della storica lista civica "Cittadini per Fiesole", che ha guidato il comune per un decennio. 

Sono intervenuti Francesca Marrazzo e Riccardo Galimberti, i promotori di "RiBella Firenze", l'innovativa e coraggiosa lista civica radicata nel quartiere di Campo di Marte a Firenze.

E' sicuramente un tempo favorevole al civismo in tutta la Repubblica. Ovunque si registra una mobilitazione spontanea di cittadini attivi per il buongoverno dei loro territori. Tuttavia la polarizzazione politica attorno a pochi leader nazionali pompati da concentrazioni di potere mediatico e finanziario riesce spesso e purtroppo a soffocare chi si organizza politicamente ed elettoralmente fuori dalle piramidi della destra e della sinistra. Non tutti e non dappertutto, però, come hanno dimostrato le liste e i gruppi di cittadini presenti a Scandicci.

Per noi che lavoriamo da sempre nel civismo (dal 2019 con Autonomie e Ambiente e in Toscana dal 2021 con OraToscana), in una rete orizzontale italiana ed europea che incoraggia cittadini e comunità locali all'impegno diretto e alla riconquista della propria autonomia personale, politica, sociale e territoriale, è stato rigenerante partecipare a questa iniziativa.

Questa nuova generazione di leader locali che si sono riuniti a Scandicci si è già emancipata dal verticalismo e dalla mentalità centralista (e spesso autoritaria) ormai dominante in tutti i grandi partiti. Sono pronti per obiettivi più ambiziosi.

Occorreranno prudenza e serietà, per allargare la collaborazione interterritoriale a cittadini attivi di tutti i territori della Toscana, selezionando persone competenti, capaci, moderate, con le giuste ambizioni ma senza settarismi, narcisismi, ciarlatanismi.

Costruire una collaborazione politica fra persone, gruppi, liste diverse, non è solo difficile. E' già stato tentato in passato e ci sono già stati epici fallimenti (gli studiosi e gli attivisti che stanno intervenendo nel Forum 2043 di Autonomie e Ambiente meriterebbero di essere letti da chi non vuole ripetere gli errori del passato).

Alle elezioni regionali toscane del 2020, in un momento difficile, con l'esplosione dei problemi sanitari, economici, sociali connessi con la pandemia (e con le pulsioni autoritarie con cui le elite tentarono di nascondere i propri storici errori), persone di valore del civismo autonomo e autonomista toscano si ritrovarono divise in tre contenitori: Orgoglio Toscana (schierata con il centrosinistra di allora), Toscana Civica (allineata con un centrodestra guidato da figure improbabili), Patto per la Toscana (che sarebbe stata una lista indipendente ma fu fermata dalla magistratura su richiesta dei vertici leghisti). Molte altre si dispersero in esperienze di opposizione frammentaria, oppure, per conoscenze personali, ingenuità politica, ma anche per la mancanza di visibili serie alternative, si prestarono a essere candidati figuranti nel circo delle liste di sostegno allo status quo.

Le elezioni regionali toscane del 2025 non sono dietro l'angolo. C'è tempo per fare molto meglio e questa nuova generazione di leader locali deve provarci.

Quest'estate gli attivisti civici investiranno un po' del loro tempo e delle loro energie personali per conoscersi, comprendersi, rispettarsi, nonostante le diversità culturali e politiche. Hanno in comune un'esperienza di quelle che forgiano: l'aver lottato generosamente per i loro comuni, senza soldi e senza potere.

Sono peraltro in corso discussioni e campagne importanti per la democrazia in Italia e in Europa (come l'iniziativa #IoVoglioScegliere, contro l'odioso Rosatellum), a cui i civici - come e più di tutti gli altri cittadini - dovrebbero partecipare, perché nessuno, meglio di chi ha provato a candidarsi alla guida del proprio comune, può capire quanto sia scarsa l'informazione corretta, quanto siano migliorabili le regole elettorali, quanto siano fragili le istituzioni che dovrebbero garantire tutti e non solo chi è al potere (magari da generazioni).

C'è già una scadenza delicata e ravvicinata, per i civici che hanno eletti nei consigli comunali: il 29 settembre 2024 sono state convocate le elezioni provinciali di secondo grado; per domenica 8 settembre dovranno essere presentate le liste.

Salvo novità dell'ultima ora, tutte le 10 province toscane saranno rinnovate: AREZZO, GROSSETO, LIVORNO, LUCCA, MASSA-CARRARA, PISA, PISTOIA, PRATO, SIENA, l'area metropolitana di FIRENZE. Per maggiori informazioni si veda il sito dell'Unione Province Italiane: https://provinceditalia.it/category/elezioni-provinciali-2024/.

Sarebbe davvero importante che in ogni consiglio provinciale venissero eletti dei consiglieri indipendenti dai partiti centralisti e dal loro bipolarismo sempre più coatto (guidato da vertici tanto rissosi quanto inconsistenti e incoerenti nella progettualità politica).

Ci impegneremo perché tutte le persone, i gruppi, le liste civiche amiche di OraToscana e di Autonomie e Ambiente, portino il loro contributo.

* * *

Per restare in contatto:

https://t.me/OraToscana

 


giovedì 11 luglio 2024

Vi sblocchiamo un ricordo

Guardate e datevi una mossa, sostenendo e firmando per la campagna #IoVoglioScegliere, contro il #Rosatellum e contro i #nominati che da un #ventennio appestano la Repubblica:

 

 

Qui riproduciamo l'ultimo comunicato di Mauro Vaiani, membro del Comitato Referendario per la Rappresentanza, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente, garante di OraToscana, in appoggio alla campagna:


 

Il comunicato stampa di Mauro Vaiani, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente e membro promotore del Comitato Referendario per la Rappresentanza: <<Chi non si ribella, qui e ora, al Rosatellum, si è già rassegnato alla secessione dei cittadini dalle istituzioni e all'avvento del "podestà" d'Italia>>.

 

Comunicato stampa sui referendum per la rappresentanza

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza, ispirato dalle idee e dalle lotte di Felice Besostri, sta raccogliendo le firme per quattro quesiti referendari abrogativi delle parti più deprecabili della legge elettorale nota come Rosatellum.

L’iniziativa è partita prima e fra altre: quelle della CGIL sui temi sociali o quelle delle opposizioni contro i pasticci del trio Meloni-Calderoli-Casellati. E’ una iniziativa molto più trasversale. E’, ci sia consentito ribadirlo, molto più cruciale: è infatti evidente che, senza restituire centralità al tema della rappresentanza, nessuna altra battaglia politica o sociale avrà successo. In Italia (e in Europa) si deve restituire dignità e centralità alle assemblee legislative.

A differenza di quanto accadde oltre trent’anni con la precedente stagione referendaria, non c’è alcuna pretesa di condizionare il dibattito sulle future riforme. Nel Comitato e fra di noi ci sono persone che sceglierebbero, se ne avessero la possibilità, sistemi più o meno proporzionali, collegi uninominali o plurinominali.

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza intende però picconare i punti più critici del Rosatellum: il voto congiunto, le pluricandidature, le barriere arbitrarie che impediscono le candidature di chi è fuori dal “sistema”, l’impossibilità per gli elettori di sapere chi verrà eletto con il loro voto. Difetti che, non lo si dimentichi, sono già sotto lo scrutinio dei giudici, in Italia e davanti alla CEDU (grazie alla causa promossa da Mario Staderini), perché sono gravi e inaccettabili in una Europa fondata sul diritto dei cittadini alla conoscenza e alla trasparenza.

Entrando nelle case e nelle vacanze di tutte le persone che hanno consapevolezza, senso civico e buona volontà, raggiungendo le 500.000 firme necessarie, otterremo un nitido risultato: non si potrà tornare a votare con il Rosatellum e sarà messa in discussione la pretesa che la persona “podestà” della Repubblica debba poter contare su una maggioranza parlamentare assoluta composta da persone da lei nominate.

A noi, persone dei territori, attivisti di provincia, sostenitori delle autonomie personali, sociali, territoriali, questo sembra importante! Leggi elettorali più giuste per tutti sono nell’interesse generale e soprattutto delle generazioni future. Non rassegniamoci all’astensionismo, alla secessione dei cittadini e delle comunità locali dalla vita politica della Repubblica e dell’Europa.

Rinnoviamo l’appello a tutti i media, a tutte le reti di cittadinanza attiva, a tutte le forze politiche e sociali, a far conoscere la campagna #IoVoglioScegliere e il sito per la firma online, https://www.iovoglioscegliere.it.

Udine – Bruxelles - Firenze, martedì 9 luglio 2024

Mauro Vaiani Ph.D.
vicepresidente di Autonomie e Ambiente
membro del Comitato Referendario per la Rappresentanza


 

martedì 25 giugno 2024

IO VOGLIO SCEGLIERE, campagna per la rappresentanza


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mauro Vaiani è il vicepresidente segretario della rete Autonomie e Ambiente (https://autonomieeambiente.eu/), oltre che uno dei membri del Comitato Referendario per la Rappresentanza (https://www.iovoglioscegliere.it/).

Nello spazio mattutino di Canale Italia (condotto da Massimo Martire - https://canaleitalia.it/presentatori-e-staff/massimo-martire/), Mauro Vaiani sparge la voce che è partita l'iniziativa referendaria ispirata dalle idee e dalle lotte di Felice Besostri.

Si potrà firmare fino al 15 settembre 2024. Chi è consapevole dell'urgenza di porre fine al ventennio dei "nominati" non perda questa occasione. Vada a firmare sul sito https://www.iovoglioscegliere.it/.

 

prova

domenica 23 giugno 2024

The Power of Three


 

La campagna elettorale di Robert Francis Kennedy Jr. come candidato indipendente alla presidenza degli Stati Uniti d'America ci ha incuriosito perché Diverso Toscana è un blog curioso di tutto ciò che sembra sfidare lo status quo.

In particolare approfondiamo tutto ciò che può porre fine a quello che a noi appare una folle polarizzazione, un bipolarismo politico talmente estremizzato da mettere in pericolo le autonomie di tutti, a tutti i livelli, e quindi la vita umana stessa su questo pianeta.

Si dovrebbe conoscere meglio questo questo avvocato ambientalista, classe 1954, quindi quest'anno settantenne, che però ci appare come un giovanotto rispetto agli altri due candidati ottantenni che sono attualmente e salvo sorprese i candidati dei due maggiori partiti che dominano la vita politica negli Stati Uniti: Joseph Robinette Biden Jr. (Joe), classe 1942, attuale presidente e ricandidato del Partito Democratico; Donald John Trump, classe 1946, già presidente americano dal 2017 al 2021 e attualmente ricandidato del Partito Repubblicano.

Roberto F. Kennedy Jr., ha avuto una vita complicata e lontana dal potere, nonostante sia l'ultimo rampollo dell'illustre famiglia di suo zio, il presidente John F. Kennedy, e di suo padre Robert F. Kennedy, entrambi assassinati.

Si è avvicinato alla politica in appoggio alla candidatura di Barak Obama e alle grandi speranze che essa suscitò e che in gran parte andarono deluse.

Negli anni ha maturato convinzioni molto radicali, contrarie al MIC (il military–industrial complex, quello contro cui ci mise in guardia il presidente Dwight D. Eisenhower nel 1961). Durante la grande ondata di centralismo autoritario e nell'orgia del potere di Big Pharma, gli anni della pandemia Covid, è stato ovviamente emarginato e trattato come un ciarlatano e un cospirazionista, per essersi opposto alle politiche dominanti (vaccinazioni obbligatorie di massa, lunghi "lockdown", "greenpass" e altre misure che si stanno rivelando, con il passare del tempo, sempre più discutibili, se non avventate).

Per candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti ha rotto con il Partito Democratico e ha messo in moto una difficile campagna per comparire come indipendente sulle schede elettorali di tutti gli stati e territori dell'Unione.

Lo affianca, come candidata vicepresidente, la giovane filantropa Nicole Shanahan, classe 1985, la figlia di una immigrata dalla provincia cantonese di Guangzhou, che è anch'essa una importante attivista contro l'avvelenamento del Creato e del cibo.

La campagna Kennedy-Shanahan per le elezioni presidenziali del prossimo novembre 2024 ha rilasciato un video molto emotivo e potenzialmente capace di disseminare una salutare ondata di scetticismo contro i due partiti che ancora dominano la vita politica americana e, più in generale, contro gli eccessi di polarizzazione che stanno distruggendo il mondo.

Vi incoraggiamo a guardarlo e a incuriosirvi come ci siamo incuriositi noi.


mercoledì 12 giugno 2024

Un'estate in cui è in gioco il futuro della Repubblica

 

Quest'estate ci giochiamo la Repubblica come la conosciamo.

Forse non tutti possono intuirlo, ma per il momento ci basta che lo comprendano 500.000 persone.

Tanti sono i sottoscrittori che servono per depositare quattro quesiti referendari abrogativi delle parti più indecenti del Rosatellum, l'ultima e per molti aspetti la peggiore delle leggi elettorali antidemocratiche che da vent'anni erodono il pluralismo politico e la democrazia italiana.

Se ci riusciamo, anche solo a depositare i quattro quesiti, metteremo in crisi la deriva che ci sta portando verso il podestà d'Italia.

Se falliamo, faremo un passo avanti verso il precipizio.

Qui il messaggio di Autonomie e Ambiente che ha contibuito sin dall'inizio all'avvio di questa iniziativa ispirata alle idee e alle lotte di Felice Besostri:

https://autonomieeambiente.eu/news/323-una-firma-per-la-rappresentanza-questestate

Qui il sito su cui informarsi, donare, contribuire in qualche modo alla campagna, firmare online:

https://www.iovoglioscegliere.it/

La raccolta firme inizia il 15 giugno 2024 e terminerà entro il 15 settembre.

Firmate, senza esitazione, per riprenderci la rappresentanza e porre fine a questo ventennio dei "nominati".

mercoledì 5 giugno 2024

Davide o Golia? Poggiali o Dorfmann?

 


Il blog Diverso Toscana non ha potuto fare a meno di notare che nella circoscrizione "Italia nordorientale" è in corso uno scontro fra Davide e Golia.

Lo si capisce da cinguettii come questo:


 

Nel Nordest, in Emilia, in Romagna, si scontrano due prospettive diverse, due diverse idee autonomiste.

Da una parte (quella di David) c'è un'idea nuova, fresca, candida di autonomie per tutti, quella incarnata da Giovanni Poggiali.

Dall'altra (quella di Golia) c'è un sedicente autonomismo vecchio e stantio - "self-serving" - rappresentato dal deputato uscente Herbert Dorfmann, che cerca la riconferma del poco che ha rappresentato nella legislatura uscente del Parlamento europeo.

Giovanni Poggiali è un candidato civico, indipendente, espresso dallo storico autonomismo romagnolo, che si è recentemente rinnovato e riorganizzato nel partito territoriale "Romagna Unita", membro della sorellanza Autonomie e Ambiente, e quindi vicino a EFA (l'alleanza anticentralista europea).

Dopo che una sinistra modifica in corsa delle norme elettorali ha impedito ai nuovi autonomisti di correre per le Europee, Giovanni Poggiali è stato accolto, come indipendente, dalla lista di Azione-Siamo Europei.

Azione è l'unica lista di una qualche consistenza, ricordiamolo, che si sta seriamente contrapponendo alle degenerazioni del bipolarismo "all'italiana", agli aspiranti podestà d'Italia e napoleone d'Europa, all'erosione democratica della Repubblica, alla paralisi politica che da ormai trent'anni sta impedendo ogni serio riformismo.

Herbert Dorfmann, al contrario, è un incolore deputato uscente della SVP, membro di seconda fila del PPE. Nessuno si ricorda alla fine della legislatura in cosa il PPE (tanto meno il suo esponente sudtirolese) abbiano fatto la differenza nella crisi politica (e normativa) dell'Unione Europea in materia di agricoltura, salute, innovazione, giustizia, costruzione di una politica estera, impegno per la pace. 

Purtroppo c'è ancora di peggio: la SVP si è collegata tecnicamente con Forza Italia, civetta con i "fardelli d'Italia" e con la lega reazionaria di Salvini,  cioè con i partiti che stanno portando l'Italia verso la deriva dell' "elezione diretta del capo", la svolta centralista e autoritaria del "premierato".

Non è un caso che nella lista di Azione siano confluite, in aperta polemica con la SVP e con Dorfmann, altre forze territoriali anticentraliste, come il Team K sudtirolese (il movimento di Paul Köllensperger) e la trentina Casa Autonomie (a sostegno di Mario Raffaelli). 

Dorfmann è un deputato uscente e rientrante sicuramente forte, perché la legge elettorale lo favorisce, perché la SVP è un partito ancora rappresentativo di una parte importante del Sudtirolo, perché alcune marginali (e invecchiate) realtà sedicenti autonomiste (anche nel Bellunese, anche nelle comunità slovene) gli hanno confermato sostegno.

Poggiali invece è uno sfidante, insieme a Raffaelli e Köllensperger (attenzione, tutti e tre non possono essere votati, perché sono tre persone di sesso maschile!).

Il viticoltore romagnolo, in particolare, rappresenta un territorialismo con radici antiche ma ben ancorato al XXI secolo. Giovanni Poggiali rappresenta le grandi novità politiche che stanno emergendo in Romagna.

E' una persona nuova e innovativa. Non promette un "autonomismo" difensivo e chiuso nella difesa dell'esistente, ma un cambiamento profondo, secondo gli ideali della Repubblica delle Autonomie e dell'Europa delle Regioni. Per tutti, non per pochi.

La battaglia è impari, ma è bello che sia tentata, per il bene delle generazioni future, contro una generazione di vecchi politici che ha sbagliato tutto quello che c'era da sbagliare.


giovedì 30 maggio 2024

Due o tre cose su Matteotti che nessuno vi dice

 

Ho avuto l'onore di scrivere per il Forum 2043 di Autonomie e Ambiente un approfondimento su Giacomo Matteotti, pubblicato oggi 30 maggio 2024, cent'anni dopo il suo famoso ultimo discorso alla Camera del Regno d'Italia, prima di essere barbaramente ucciso da una squadraccia fascista.

Ci troverete due o tre cose sul grande socialista riformista, umanitario, autonomista, che poche volte avrete sentito dire, se non di sfuggita, perché danno ancora parecchia noia alle elite al potere.

La prima, la più importante, è che fu un intransigente neutralista. Si oppose sempre e senza reticenze all'ingresso dell'Italia nella "Inutile strage". 

Una seconda, altrettanto oscurata dal conformismo dominante, è il suo grande amore per le autonomie locali.

Ne aggiungerei una terza: la sua autentica vocazione politica, il suo impegno a tempo pieno al servizio degli ultimi della sua terra, il Polesine, portata avanti con una serietà e una diligenza che oggi sono diventate rara avis. Dopo quasi vent'anni di antipolitica, di populismo, di ciarlatanismo, è di persone con la sua diligenza e la sua risolutezza che abbiamo un disperato bisogno.

Vogliate avere la generosità di leggere il mio articolo, se potete:

https://autonomieeambiente.eu/forum-2043/313-giacomo-matteotti-vive

Non ve ne pentirete.

Grazie.

Mauro Vaiani, studioso e attivista in Toscana

 

sabato 25 maggio 2024

Buon viaggio Giacomo Fiaschi

 


Giacomo Fiaschi è partito per l'ultimo viaggio, ieri 24 maggio 2024. Il prossimo 7 Giugno 2024 avrebbe compiuto 74 anni. Lo dobbiamo ricordare e onorare come merita, perché è stato un grande pratese, quindi toscano, italiano ed europeo a tutto tondo. E' stato anche, ragione di più per ricordarlo, un grande tunisino. In Tunisia ha vissuto dal 1995 al 2023.

Fra le molte cose importanti per cui merita il nostro affettuoso ricordo c'è il suo grande impegno per la democrazia in Tunisia, oltre che in Italia e in Europa, ispirato da autentici valori cristiani e socialisti. Impegno per la democrazia e quindi per l'amicizia fra tutti i territori - la Tunisia, la Toscana, la Sicilia, la Sardegna, la Catalogna - prima che fra gli stati.

Ricorderemo per sempre i suoi racconti sulla "Rivoluzione dei gelsomini" 2010-2011, che ha portato la Tunisia a essere, per qualche stagione, un esempio mondiale di democrazia dal basso: una democrazia per tutti, inclusiva e rispettosa di tradizioni berbere e arabe, oltre che di spiritualità laiche, islamiche, ebraiche e cristiane.

La concentrazione di potere nelle mani dell'attuale presidente, il giurista Kaïs Saïed, convertitosi in tiranno populista, è una parentesi oscura che, Giacomo Fiaschi ne era convinto e noi con lui, non durerà a lungo.

Giacomo Fiaschi andrebbe ricordato anche solo per la sua visione umanitaria e pragmatica del problema dei migranti. Ricordiamo che la Tunisia, paese di dieci milioni di abitanti, ospita un milione di rifugiati. Fiaschi credeva giustamente nella possibilità di una collaborazione diretta fra autorità locali, ai due lati dello Stretto di Sicilia, per dare ai rifugiati delle possibilità, affinché rinunciassero a imboccare la strada spesso mortale del tentativo di attraversare illegalmente prima il Sahara e poi il Mediterraneo.

E' in linea il suo blog, per chi volesse conoscere meglio il pensiero di Giacomo Fiaschi e spero che quei suoi interventi restino in rete il più a lungo possibile:

https://giacomofiaschi.wordpress.com/

Sono sicuro che qualche giovane studioso riuscirà a farne una raccolta, perché questo socialista toscano che ha vissuto tanto in Tunisia e infine negli ultimi anni in Sicilia, lo meriterebbe.

Con Giacomo avevamo sognato di fare diverse cose, alcune certamente ben superiori alle nostre forze, per la democrazia, per leggi elettorali più giuste, per l'autogoverno di tutti i territori, per il rispetto di tutte le diversità, per i beni comuni universali e locali, per la rinascita di un socialismo autonomista e cristiano, umanitario e riformista, internazionale e internazionalista.

Affidiamo tutto alla Provvidenza, caro Giacomo, nel seno della quale ci rivedremo. Buon viaggio e tante sentite condoglianze ai tuoi cari familiari.

Il tuo amico Mauro Vaiani

 


lunedì 20 maggio 2024

EFA e Autonomie e Ambiente con Poggiali

 


EFA e Autonomie e Ambiente hanno organizzato giovedì 16 maggio 2024 una intensa giornata di lavoro a Milano, ospitati dal centro culturale Slow Mill (dell'associazione italo-albanese https://www.doraepajtimit.org/ "La mano della riconciliazione").

Dall'ufficio stampa degli autonomisti italiani, a cura di Alberto Mazzotti, riceviamo e volentieri pubblichiamo una sintesi dell'evento.

A Milano EFA ed Autonomie e Ambiente hanno dimostrato, ancora una volta, di essere persone d'altri tempi, quelli futuri: alla sinistra modifica delle leggi elettorali (culminata con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 38 del 25 marzo 2024) e alla debolezza di alcune forze storiche dell'autonomismo in Italia, hanno reagito con il sorriso e con iniziative positive e costruttive.

Prima di tutto, hanno deciso il sostegno al viticoltore ravennate Giovanni Poggiali, da sempre sostenitore dell’autonomia romagnola e candidato nelle liste di Azione-Siamo Europei alle prossime elezioni europee. Poggiali è e sarà nel Parlamento europeo il principale punto di riferimento per l’impegno EFA e AeA per la democrazia, la sussidiarietà, il federalismo in Italia e in Europa.

Inoltre, Autonomie e Ambiente ha promosso e sostiene centinaia di liste civiche e autonomiste presentatesi alle elezioni comunali in tutta Italia. Ne hanno parlato Riccardo Galimberti di RiBella Firenze, e soprattutto, come movimento ospite, Giuseppe Olivieri ed Enrico Chiapparoli di Lombardia Civica.

Infine, la rete autonomista ha aderito al Comitato Referendario per la Rappresentanza che, ispirandosi alle lotte dell'avvocato Carlo Felice Besostri per i diritti elettorali dei cittadini, propone l'abrogazione delle parti più deteriori del  Rosatellum.

“Sono orgoglioso di rappresentare, unico in Italia, la rete di Autonomia e Ambiente alle elezioni europee.” – ha detto Giovanni Poggiali - “Essere riusciti a far partecipare le autonomie in una coalizione riformista seria e plurale come quella di Azione-Siamo Europei è già una vittoria per tutti noi. Credo fermamente che serva un’Unione Europea più forte e unita, ma basata sempre più sulle diversità dei singoli territori. L’esempio del vino – il mondo che conosco da sempre – va proprio in questa direzione: si diventa più forti quanto più si è in grado di evidenziare le singole specificità di ogni territorio”.

Mauro Vaiani ha sottolineato: "E' convinzione delle nostre reti di storico autonomismo e moderno territorialismo, impegnate per le autonomie personali, sociali, che l'Europa sia incompatibile con le concentrazioni di potere. Con questi 27 stati che esercitano insieme un centralismo europeo, senza rinunciare al proprio centralismo statale, non andiamo da nessuna parte. La nostra Europa sarà una confederazione di 270 popoli, territori, regioni. Questa sarà l'unica Europa possibile.".

La responsabile EFA-AeA in Sardegna, Silvia Lidia Fancello, ha portato a Milano un circostanziato e drammatico appello del mondo politico autonomista e identitario sardo contro il centralismo autoritario che vuole svendere la Sardegna alla speculazione dell’eolico facendone la “dinamo” d’Italia.

Thomas Agnoli, giovane attivista veneto, uno dei segretari del Comitato Referendario per la Rappresentanza, ha spiegato la natura dei quesiti con cui un ampio schieramento trasversale di attivisti per la democrazia si propone di abbattere il Rosatellum, una delle leggi elettorali più ingiuste di sempre (che non per nulla verrà esaminata anche dalla CEDU, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a seguito del ricorso presentato dallo storico attivista radicale Mario Staderini).

Sono stati presenti ai lavori di Milano esponenti di movimenti e reti di attivismo amiche delle autonomie, fra cui DEMOS, con lo storico ambientalista Piervito Antoniazzi; hanno inviato un messaggio di saluto Adalberto Notarpietro e Mattia Molteni di INSIEME.

Marco Cappato e Francesco Vecchi del movimento paneuropeo per la partecipazione dei cittadini, EUMANS, sono venuti ad incontrare i leader europei e italiani delle autonomie e a porre delle basi di collaborazione per iniziative comuni, dal referendum contro il Rosatellum in Italia, a nuove iniziative civiche dal basso in Europa.

Sul sito e nelle reti sociali di Autonomie e Ambiente sono disponibili ulteriori approfondimenti, materiali video e foto.

Nella foto in alto, da sinistra a destra:

Thomas Agnoli (Comitato Referendario per la Rappresentanza)

Mauro Vaiani (toscano, vicepresidente segretario Autonomie e Ambiente)

Silvia Lidia Fancello (rappresentante EFA-AeA Sardegna)

Lorena López de Lacalle (basca, presidente di EFA)

Maylis Roßberg (danese-tedesca, Spitzenkandidatin EFA)

Enrico Chiapparoli (Lombardia Civica)

Riccardo Galimberti (RiBella Firenze - civismo toscano)

Giovanni Poggiali (fondatore di Romagna Unita, autonomista candidato nel Nordest per la lista "Azione-Siamo Europei")

Giuseppe Olivieri (Lombardia Civica, civismo milanese)

(Milano, domenica di Pentecoste, 19 maggio 2024)

 

giovedì 16 maggio 2024

A Milano, con EFA e il mondo delle autonomie, per un'Europa diversa

Oggi a Milano, EFA e Autonomie e Ambiente sono protagonisti per un'Europa diversa.

Protagonisti dei lavori saranno:

Maylis Roßberg, "spitzenkandidatin" EFA 

Lorena López de Lacalle, presidente EFA 

Mauro Vaiani, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente

Giovanni Poggiali, unico autonomista candidato alle elezioni europee (nel Nordest, lista Azione-Siamo Europei)

Insieme con molti altri leader del civismo, dell'ambientalismo, delle reti di solidarietà e di resistenza contro l'erosione della democrazia, i ciarlatani del falso autonomismo, gli aspiranti podestà d'Italia e napoleone d'Europa.

 

Per consultare l'agenda della giornata:

https://autonomieeambiente.eu/news/300-efa-milano-16-maggio-2024-conferenza-stampa



sabato 20 aprile 2024

Vogliamo scegliere i nostri rappresentanti

 

Si è costituito il 17 aprile 2024 (presso lo studio notarile Fanfani-Pellegrino di Roma), il Comitato Referendario per la Rappresentanza, con il compito di promuovere un referendum abrogativo del Rosatellum. Il Comitato prosegue idealmente le lotte contro le leggi elettorali ingiuste di Felice Besostri.
 
Ricordiamo a tutti che è necessario dare al più presto la propria disponibilità al Comitato, attraverso questo modulo raccolta dati
 
L'iniziativa è partita grazie a un lungo e coraggioso lavoro preparatorio, di cui sono stati protagonisti figure come l’ex senatore Enzo Palumbo, Paolo Antonio Amadio e Sergio Bagnasco.

Il comitato promotore ha scelto Giorgio Benvenuto come presidente d'onore. Lo storico leader della UIL è un esponente della tradizione socialista riformista che era quella propria di Felice Besostri.

La presidenza e rappresentanza legale è stata affidata a Elisabetta Trenta, esponente democratico-cristiana che era stata ministro della difesa al tempo del governo giallo-verde.

Vicepresidenti sono stati nominati Vincenzo (Enzo) Palumbo, Sergio Bagnasco, Raffaele Bonanni (già leader della CISL). La segreteria organizzativa è stata affidata a Riccardo Mastrolillo, Luigi Spanu e Thomas Agnoli. Il tesoriere è Pietro Morace.

Tra i componenti figurano Enzo Paolini (storico collaboratore di Felice Besostri), Marco Cappato, Marco Perduca, Nella Toscano, il già citato Paolo Antonio Amadio, Nicola Bono, Erminia Mazzoni, Mario Walter Mauro, Francesco Campanella, Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente), Matteo Emanuele Maino. Molte altre persone di rilievo saranno cooptate ad horas

Il Comitato anti-Rosatellum raccoglie movimenti, realtà e personalità politiche e culturali della più diversa estrazione, perché la salvezza della democrazia è una urgenza trasversale, che deve coinvolgere tutte le anime politiche della Repubblica.

Il Parlamento, da quando è formato di "nominati" da pochi capi di partito, sta languendo, il cuore della Repubblica è ormai fermo e il corpo sta morendo.

Come scriveva Autonomie e Ambiente, ciascuno può pensare di avere molte altre battaglie da affrontare, su temi che potrebbero essere facilmente descritti come più urgenti - dalla pace alla sanità, dalla giustizia all'ambiente - ma è necessario convincersi che se non cominciamo a sceglierci, come cittadini, una nuova generazione di leader eletti dal basso, a ogni livello, nessun altro problema sarà mai risolto e la pur fragile democrazia, di cui abbiamo goduto in Italia e in Europa, sarà spazzata via.

Nella mattinata di martedì 23 aprile prossimo i quesiti saranno depositati in Cassazione. Alle ore 17:30, presso la sala stampa di Montecitorio, i promotori del referendum presenteranno agli organi d’informazione i quesiti referendari e la campagna per la raccolta delle 500.000 firme necessarie per abbattere il #Rosatellum, legge elettorale ingiusta e incostituzionale, e per contribuire a frenare la deriva centralista e autoritaria del c.d. "premierato", che sarebbe l'elezione diretta di una sorta di podestà d'Italia.

Nella foto sotto: Mauro Vaiani, Sergio Bagnasco, Enzo Palumbo, Enzo Paolini, in un momento dei lavori di costituzione del Comitato Besostri.

 

 2024 04 17 un momento della costituzione anti Rosatellum

 
Per info e contatti:

info@iovoglioscegliere.it

E' già aperta una pagina del comitato sulle reti sociali:

https://www.facebook.com/profile.php?id=61558308164893

 

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domenica 14 aprile 2024

Quarant'anni persi per le autonomie


 

Grazie ad alcune testimonianze di prima mano, come quelle di Roberto Gremmo e di altri che ne hanno vissuto gli inizi, possiamo ricordare equanimemente i quarant'anni della Lega Lombarda, poi Lega Nord.

In diversi territori della Repubblica erano da sempre presenti fermenti autonomisti, che si erano resi visibili sin dal 1979 attraverso le liste Federalismo, promosse da Bruno Salvadori e dalla Union Valdôtaine. Alcuni di questi movimenti si incontrarono negli anni ottanta con la protesta territorialista e antipartitocratica della Lista per Trieste.

Alcuni di questi pionieri il 12 aprile 1984 fondarono la Lega. Fra di loro Umberto Bossi che ne diventò subito l'animale politico in capo. Questo leghismo cavalcò la crescente rivolta dei cittadini delle regioni più ricche e più industrializzate d'Italia contro le inefficiente del centralismo e contro l'arroganza dei grandi partiti di allora. S'inventò cose profondamente sbagliate, come il padanismo e il nordismo, ma ebbe una grande fortuna e diventò un movimento popolare.

Purtroppo diventò anche una piramide, una struttura verticale di cui Umberto Bossi fu capo assoluto e indiscutibile. Così, invece di una classe dirigente capace di riforme decentraliste e federaliste, produsse una generazione di esponenti la cui principale capacità era quella di obbedire al capo.

La verticalizzazione della politica, il leaderismo, la riduzione dei partiti a comitati al servizio del loro segretario-padrone, il conseguente conformismo, non furono certo un male della sola Lega, negli anni in cui si formò l'ipocrita, strumentale e divisivo "maggioritario all'italiana". Per una forza autonomista, però, tale degenerazione fu particolarmente straziante.

Dopo aver rappresentato una generazione di amministratori locali che credevano (e qualcuno di loro ancora crede) davvero nel buongoverno e nell'autogoverno, quello della Lega è diventato un caso storico di eterogenesi dei fini, un emblematico "Masaniello" collettivo, una storia che, come quella dell'eponimo, è finita malissimo, con l'arrivo al potere di un capo nazionalista e populista, quel Matteo Salvini che la ha cancellata, creando il suo partito personale, la Lega Salvini.

Il bilancio storico e politico, dal punto di vista di chi crede in una Repubblica delle Autonomie e in una Europa delle Regioni, è disastroso: quarant'anni persi per le autonomie. Ancora peggio, grazie a una serie di ciarlatani portati ai vertici della Repubblica dal leghismo, come per esempio l'ancora potente Roberto Calderoli, antiche, cruciali, necessarie parole come federalismo, autonomismo, sussidiarietà, sono state svuotate di significato e, in alcune situazioni, sono diventate persino impronunciabili. Il grande imbroglio dell'autonomia differenziata, per chi vuole davvero studiarlo, è solo l'ultimo degli inganni.

La ricostruzione di un moderno decentralismo in Italia (e in Europa e nel mondo), cominciata nel 2019 da Autonomie e Ambiente, è tutta in salita, grazie allo storico fallimento leghista, anche se, in questo mondo che sta ancora correndo verso l'autodistruzione, è uno dei pochi segni di speranza.

 

  

venerdì 5 aprile 2024

Giovanni Poggiali, un leader autonomista in lista alle Europee con Azione nella circoscrizione Nordest

Dopo l'ultimo sfregio alla nostra già boccheggiante democrazia, l'approvazione dell'odioso emendamento #taglialiste, il mondo di Autonomie e Ambiente e degli altri territorialisti in Italia sta reagendo. I nostri leader, nei diversi territori, si assumono importanti responsabilità. Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato diffuso stamane dal movimento Azione di Carlo Calenda:

"AZIONE e i suoi alleati aprono alle autonomie, in nome del comune rifiuto del "bipolarismo all'italiana", che viene visto come una competizione a chi è più ignorante e strumentale. AZIONE e il mondo delle autonomie hanno trovato un'intesa anche nel rifiuto dell'elezione diretta del c.d. "sindaco d'Italia". Si allargano ulteriormente, quindi, le liste di AZIONE. Dopo l'ingresso di popolari, riformisti, repubblicani, entra anche un esponente di rilievo degli autonomisti italiani ed europei. Si tratta di Giovanni Poggiali, di Ravenna, noto viticoltore, presidente dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna, realtà che fa parte della rete Autonomie e Ambiente. Poggiali sarà candidato nella circoscrizione del Nord Est."

Giovanni Poggiali, oggi, fra i suoi molti meriti personali e civili, una delle figure più importanti del mondo civico, ambientalista, storicamente autonomista e modernamente territorialista, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. Dopo un solo anno dalla fondazione di Rumâgna Unida, realtà politica territoriale per il buongoverno e l'autogoverno della Romagna, ha messo a disposizione tutto il suo prestigio personale per portare la voce della Romagna in Europa, insieme con gli ideali della Repubblica delle Autonomie e dell'Europa delle Regioni.

Poggiali ha un curriculum eccezionale, un galantuomo romagnolo d'altri tempi pienamente immerso nel nostro tempo, un punto di riferimento per il mondo autonomista e un valore aggiunto per la lista "Azione e alleati" alle imminenti elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024. 

 

Giovanni Poggiali, leader autonomista della Romagna, al centro;
Marco Lombardo, segretario Azione Emilia-Romagna, a sinistra;
Carlo Calenda, leader di Azione, a destra - 3 aprile 2024


 


sabato 30 marzo 2024

Buona Pasqua e prepariamoci a fare qualcosa per far risorgere la democrazia

 

Sì, ci vuole un altro referendum, dal basso, con coraggio, ben coscienti dei rischi.

Disturbiamo il silenzio del Sabato santo proprio per questo: per invitarvi ad aderire al costituendo Comitato per la rappresentanza, contro il Rosatellum.

Qui trovate un ragionamento più ampio, destinato al nostro mondo di civismo, ambientalismo, territorialismo.

Proprio perché il nostro mondo delle autonomie è stato cacciato dalle elezioni europee, è il momento di fare qualcosa per questa democrazia alla deriva.

La nostra Repubblica era già malata ma dal momento in cui fu varata nel 2005 la legge elettorale nota come Porcellum, poi seguita da altre almeno altrettanto disastrose (Italicum, Rosatellum), la situazione politica ha continuato a degenerare. Non c'è speranza di rimettere in moto alcun riformismo nelle nostre regioni, in Italia e in Europa, se non torniamo a scegliere democraticamente dal basso i membri del Parlamento.

Bisogna porre fine all'era sinistra dei nominati dalle oligarchie delle due ali speculari del bipolarismo italiano. Bisogna rimediare al disastro provocato dall'antipolitica la quale, avendo tagliato il numero dei nostri rappresentanti, ha reso ancora più potenti e prepotenti i vertici di tre o quattro soli partiti.

Invitiamo tutti ad aderire al costituendo comitato referendario per attaccare questa legge elettorale vergognosa, nota come Rosatellum. A questo link il modulo per dare una prima disponibilità per il proprio territorio.

CLICCATE QUI PER DARE LA DISPONIBILITÀ A PARTECIPARE AL COMITATO ANTI-ROSATELLUM!

Ricordiamo che il comitato nasce su iniziativa di un pugno di coraggiosi che hanno lavorato per anni con Felice Besostri, nelle sue battaglie per abbattere le leggi elettorali incostituzionali.

Il comitato "Besostri" ha già raccolto adesioni ampie e trasversali, fra cui quelle del nostro vicepresidente segretario Mauro Vaiani (OraToscana) e del vicepresidente Samuele Albonetti (Rumâgna Unida).

Saranno depositati, subito dopo Pasqua, diversi quesiti referendari abrogativi. Fra i più cruciali ci saranno le richieste di abolire il vergognoso "voto congiunto" e le inaccettabili "pluricandidature", che sono gli strumenti usati dai capi dei partiti per pre-definire la composizione del Parlamento, che essi riempiono di persone da loro nominate.

Per seguire da subito l'iniziativa per la partecipazione, contro le nostre infami regole elettorali: https://t.me/ReferendumBesostri .

Questa battaglia referendaria per il ripristino dell'autonomia e della dignità degli elettori e degli eletti, ricordiamolo in conclusione, è un vero argine che possiamo alzare, qui e ora, contro la deriva verso cui ci stanno trascinando gli aspiranti "sindaci" d'Italia (che ne vogliono diventare i "podestà"), "napoleoni" d'Europa, tiranni della globalizzazione.

Animo e buona Pasqua 2024!

 

 

domenica 10 marzo 2024

Il coraggio di negoziare

 


Fra due giorni, il 12 marzo, ricordiamo la marcia del sale, forse la più importante manifestazione nonviolenta promossa dal Mahatma Gandhi, a partire dal 12 marzo 1930.

Non posso dimenticare che uno dei miei primi impegni pubblici significativi, e indipendenti dai partiti, Veraforza, fu avviato proprio il 12 marzo, nel 1987, insieme agli amici Giovanni Bonaiuti, Massimo Lastrucci e Alessandro Myckaniuk, nella nostra città natale, Prato.

Ho sempre fatto parte di una corrente, spesso carsica, altre volte visibile e persino vistosa, di operatori di pace. Non di pacifici.

In vista di questo 12 marzo 2024, conscio delle responsabilità che ho rispetto al civismo e all'autonomismo toscano, essendo il garante di OraToscana, oltre che come vicepresidente e segretario di Autonomie e Ambiente, vorrei lasciare un umile e sommesso messaggio di appoggio a quello che il vescovo di Roma, papa Francesco, ha chiamato il coraggio di negoziare.

Proprio perché si è combattuto e si è resistito, si può e si deve avere il coraggio del cessate-il-fuoco. Dopo una tregua tutto sarà possibile. Se si continua a combattere demonizzando e disumanizzando i propri avversari, si potrebbe mettere in pericolo proprio ciò in cui si crede e che vale la pena difendere.

Non c'è causa politica o geopolitica che non si possa promuovere con metodi nonviolenti, con veraforza, attraverso un coraggioso satyagraha.

Questo vale per l'Ucraina, per la Federazione Russa, per Israele dopo il brutale pogrom di Hamas, per molti altri paesi di cui i media "mainstream" (MSM) non si occupano, per esempio per il piccolo Artsakh, stretto fra i nazionalismi azero e armeno, il cui popolo è stato pressoché interamente costretto all'esilio.

Il fatto che siamo pieni di enti, agenzie, organizzazioni internazionali, che spesso pontificano, pretendono, parteggiano, soprattutto spendono... E che nessuna di esse si metta veramente in gioco per la pace, fa ribollire il sangue.

Non si impegna per il cessate-il-fuoco l'Unione Europea.

Non possiamo più contare neppure sulla neutralità della Confederazione Elvetica, la nostra cara Svizzera.

Non si compromette la UNRWA (anzi, si è compromessa, avendo molti suoi membri abbracciato il terrore).

Non si vede ombra dell'ONU in Sudan.

Non c'è più il Consiglio d'Europa nel Caucaso.

Non abbiamo notizie di un intervento incisivo di UNHCR per porre fine alla tratta di esseri umani fra il Sahel e il Mediterraneo.

Decine di migliaia di funzionari internazionali vivono in una bolla di lusso e privilegio e non ci sono mai quando ne hai bisogno, perché il loro compito è sempre un altro... Così non si può e non si deve andare avanti.

Mentre tutti scappano dalle loro responsabilità, noi dei territori dobbiamo restare e salire sui tetti delle case per gridare che negoziare è possibile, che il compromesso è sempre possibile, che non c'è bisogno di distruggere intere province, interi popoli, l'intero pianeta.

Rimettiamo qui il collegamento alla saggia presa di posizione di Autonomie e Ambiente, che vale per la crisi europea russo-ucraina, ma che può essere adottata anche in altri drammatici conflitti.

Una posizione maturata in tempi non sospetti e che non invecchia, perché è fondata su forti princìpi e perché, come dicevamo da ragazzi con Veraforza, citando Emmanuel_Mounier, la realtà è la nostra guida interiore. È sempre la guida interiore di chi ama e promuove il bene del suo territorio e quindi di tutti i territori.

 

Mauro Vaiani

 

 

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