La politica è complicata per tutti e dappertutto, ma qualcosa è sempre possibile fare, con il necessario coraggio, anche di accettare compromessi.
Negli USA una candidatura indipendente alla presidenza è diventata impossibile, grazie ai marchingegni messi in atto nei decenni dalla "Democratic Machine".
Robert F. Kennedy Jr, dopo essere diventato il più credibile terzo incomodo della politica americana da decenni a questa parte, subendo per questo attacchi di ogni tipo dall'establishment, ha quindi deciso che in tutti i cosiddetti "swing states" (detti anche "battleground states") si ritirerà per facilitare la vittoria di Donald Trump. In molte decine di stati i suoi sostenitori continueranno, comunque, la costruzione e la stabilizzazione di nuovi movimenti, politicamente centristi, anche se molto radicali sui temi della salute e dell'ambiente.
I temi cruciali dell'alleanza politica ed elettorale fra il team Kennedy-Shanahan e quello Trump-Vance sono: la fine delle guerre infinite, del militarismo e dell'interventismo americano in ogni scenario, la cosiddetta "dipendenza dalla guerra"; la resistenza contro ogni forma di censura, poiché un conformismo bigotto e autoritario è l'esito ultimo della "closing of American minds", della "cancel culture", dell'isteria "Woke"; infine la lotta per la salute degli esseri umani e di tutto l'ecosistema.
L'adesione di Trump alla battaglia ambientalista e umanitaria di Bobby Kennedy è una sorpresa gigantesca per tutti, compresi coloro che già veneravano il tycoon come candidato anti-establishment. Sarà sincera? Sarà possibile? Saprà Trump, rieletto presidente, contribuire insieme a persone come Kennedy a ridefinire la vita pubblica di un grande stato imperiale che sta decadendo materialmente e moralmente? Questo lo dirà il tempo, ma, come dice Kennedy, lasciare intentata questa impresa sarebbe stato fonte di imbarazzo se non di vergogna per un attivista ormai settantenne come lui.
In uno stato come gli USA, in cui la sanità è lasciata in grandissima parte a Big Pharma e a concentrazioni economiche in cerca di profitto, il risultato è che la spesa sanitaria (pro capita) è il doppio di quella che abbiamo in Europa, ma gli USA, in tutte le statistiche sanitarie, sono posizionati indietro, più indietro di stati molto più poveri.
La verità indicibile, che il mainstream neoliberista cerca di censurare in ogni modo, è che se la sanità genera profitti, i venditori di sanità cercheranno di farci ammalare tutti e di imporci stili di vita che ci facciano restare ammalati per tutta la vita.
Un caro amico che lavora nella rappresentanza farmaceutica mi raccontò una volta che le più potenti Big Pharma hanno il grande obiettivo di vendere medicine (con presunte capacità preventive o stabilizzanti della salute, s'intende) soprattutto ai sani, perché i sani sono molto più dei malati.
Negli Stati Uniti siamo andati ben oltre, o sono finiti ben più in basso - scegliete voi l'espressione più giusta.
Per vendere sempre di più, si drogano di cibi ultraprocessati le persone sin da bambine. Si avvelena l'ambiente in ogni modo possibile (con sostanze che in Europa abbiamo proibito da anni, ormai). Le si fanno ammalare più che in ogni altro angolo del mondo, e soprattutto di malattie croniche, che non uccidono ma le rendono dipendenti per sempre da farmaci. Un circolo vizioso e in definitiva autodistruttivo, anche per l'impero più potente e più ricco del pianeta.
Gli USA sono andati ben oltre quanto paventato dai sostenitori dei limiti del capitalismo, dell'industrialismo, della crescita. Si è spalancato un abisso, che né le sinistre né le destre americane hanno finora saputo affrontare.
Ci sono voluti decenni di ambientalismo (peraltro molto moderato e tutto interno allo status quo di una società liberaldemocratica) per far emergere una voce un pochino più coraggiosa - che peraltro forse non sarebbe mai potuta diventare così forte se non provenisse da una delle famiglie più aristocratiche, ricche e famose d'America, i Kennedy.
Bobby Kennedy Jr diventò più esplicito e più radicale dopo aver visto i molti errori che autorità pubbliche ormai corrotte hanno fatto durante la pandemia Covid. E' diventato ancora più critico e lucido dopo avere appreso che il Covid ha ucciso in America mediamente quattro volte più che nel resto del mondo, a causa della diffusione di massa di malattie croniche che affliggono gli Americani.
Porre fine al declino materiale, fisico, mentale e spirituale delle persone comuni - delle "ordinary people" - negli Stati Uniti, è diventata la sua missione e per questo è diventato il bersaglio di tutti coloro che sono al potere nelle grandi corporazioni americane.
Kennedy poteva essere schiacciato facilmente dai media "mainstream", ma poteva comunque attrarre molti voti da persone che, pur non condividendo la traiettoria populista di Trump, sono comunque ribelli allo status quo. Trump, che ha moltissimi difetti ma non manca di fiuto politico, ha capito che quei voti sarebbero mancati a lui. Ha quindi offerto un'alleanza che Kennedy non ha potuto rifiutare.
Così, il popolo MAGA (Make America Great Again) ha accolto Kennedy e ha accettato di diventare MAHA (Make America Healthy Again).
Come andrà a finire? In un impero così centralizzato, autoritario, violento, dove in molti stati c'è da dubitare persino della correttezza del conteggio dei voti, può succedere di tutto. Anche qualcosa di buono, un qualche segno di resipiscenza e risveglio, nell'interesse delle generazioni future.
Capire cosa è successo in questi anni in America non è semplice (né qui lo si pretende). Conoscere e rispettare lo "spiritual journey" di Kennedy, il viaggio spirituale che lo ha portato, nonostante i suoi molti errori e le ingenuità di una lunga vita, a diventare un politico in prima fila e, potenzialmente, un membro influente della possibile seconda amministrazione Trump, potete partire da un video come questo:
https://youtu.be/HuBdn5m_tXM?si=DnhUeauV98MGwXhF
Buon ascolto e buona riflessione. Sono tutti temi che riguardano anche noi, anzi l'intera umanità.
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