EFA e Autonomie e Ambiente hanno organizzato giovedì 16 maggio 2024 una intensa giornata di lavoro a Milano, ospitati dal centro culturale Slow Mill (dell'associazione italo-albanese https://www.doraepajtimit.org/ "La mano della riconciliazione").
Dall'ufficio stampa degli autonomisti italiani, a cura di Alberto Mazzotti, riceviamo e volentieri pubblichiamo una sintesi dell'evento.
A Milano EFA ed Autonomie e Ambiente hanno dimostrato, ancora una volta, di essere persone d'altri tempi, quelli futuri: alla sinistra modifica delle leggi elettorali (culminata con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 38 del 25 marzo 2024) e alla debolezza di alcune forze storiche dell'autonomismo in Italia, hanno reagito con il sorriso e con iniziative positive e costruttive.
Prima di tutto, hanno deciso il sostegno al viticoltore ravennate Giovanni Poggiali, da sempre sostenitore dell’autonomia romagnola e candidato nelle liste di Azione-Siamo Europei alle prossime elezioni europee. Poggiali è e sarà nel Parlamento europeo il principale punto di riferimento per l’impegno EFA e AeA per la democrazia, la sussidiarietà, il federalismo in Italia e in Europa.
Inoltre, Autonomie e Ambiente ha promosso e sostiene centinaia di liste civiche e autonomiste presentatesi alle elezioni comunali in tutta Italia. Ne hanno parlato Riccardo Galimberti di RiBella Firenze, e soprattutto, come movimento ospite, Giuseppe Olivieri ed Enrico Chiapparoli di Lombardia Civica.
Infine, la rete autonomista ha aderito al Comitato Referendario per la Rappresentanza che, ispirandosi alle lotte dell'avvocato Carlo Felice Besostri per i diritti elettorali dei cittadini, propone l'abrogazione delle parti più deteriori del Rosatellum.
“Sono orgoglioso di rappresentare, unico in Italia, la rete di Autonomia e Ambiente alle elezioni europee.” – ha detto Giovanni Poggiali - “Essere riusciti a far partecipare le autonomie in una coalizione riformista seria e plurale come quella di Azione-Siamo Europei è già una vittoria per tutti noi. Credo fermamente che serva un’Unione Europea più forte e unita, ma basata sempre più sulle diversità dei singoli territori. L’esempio del vino – il mondo che conosco da sempre – va proprio in questa direzione: si diventa più forti quanto più si è in grado di evidenziare le singole specificità di ogni territorio”.Mauro Vaiani ha sottolineato: "E' convinzione delle nostre reti di storico autonomismo e moderno territorialismo, impegnate per le autonomie personali, sociali, che l'Europa sia incompatibile con le concentrazioni di potere. Con questi 27 stati che esercitano insieme un centralismo europeo, senza rinunciare al proprio centralismo statale, non andiamo da nessuna parte. La nostra Europa sarà una confederazione di 270 popoli, territori, regioni. Questa sarà l'unica Europa possibile.".
La responsabile EFA-AeA in Sardegna, Silvia Lidia Fancello, ha portato a Milano un circostanziato e drammatico appello del mondo politico autonomista e identitario sardo contro il centralismo autoritario che vuole svendere la Sardegna alla speculazione dell’eolico facendone la “dinamo” d’Italia.
Thomas Agnoli, giovane attivista veneto, uno dei segretari del Comitato Referendario per la Rappresentanza, ha spiegato la natura dei quesiti con cui un ampio schieramento trasversale di attivisti per la democrazia si propone di abbattere il Rosatellum, una delle leggi elettorali più ingiuste di sempre (che non per nulla verrà esaminata anche dalla CEDU, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a seguito del ricorso presentato dallo storico attivista radicale Mario Staderini).
Sono stati presenti ai lavori di Milano esponenti di movimenti e reti di attivismo amiche delle autonomie, fra cui DEMOS, con lo storico ambientalista Piervito Antoniazzi; hanno inviato un messaggio di saluto Adalberto Notarpietro e Mattia Molteni di INSIEME.
Marco Cappato e Francesco Vecchi del movimento paneuropeo per la partecipazione dei cittadini, EUMANS, sono venuti ad incontrare i leader europei e italiani delle autonomie e a porre delle basi di collaborazione per iniziative comuni, dal referendum contro il Rosatellum in Italia, a nuove iniziative civiche dal basso in Europa.
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