Solo due comuni del Casentino, dei tredici che sono stati consultati nel referendum di domenica, hanno votato in favore dell'unificazione: Bibbiena e Castel Focognano.
Non è finita proprio male come a Ischia, ma i Toscani del Casentino non si sono dimostrati neppure coraggiosi come i Sardi. Per le polemiche, le recriminazioni, le lacrime di coccodrillo, vi rimandiamo a un sito che si era molto esposto in favore di un Casentino unito: http://www.casentino2000.it/.
Nel frattempo i potenti politici di sempre, più qualche imprenditore del populismo, di quelli che fanno carriera dicendo no a tutto, si godono lo scampato pericolo.
Sono riusciti a convincere buona parte del popolo sovrano del Casentino che è meglio lasciare tutto come è adesso. Per adesso, almeno.
Prendiamo atto della volontà popolare, ma ci permettiamo di sottolineare che due fra i comuni più popolosi, dove la gente sente ovviamente di più il bisogno di avere borghi vivi uniti in una forte comunità, possono ora comunque portare avanti il loro progetto di integrazione.
Inoltre, nei comuni più piccoli, quelli che hanno snobbato il tema, specie in realtà come Montemignaio, date le difficoltà economiche e politiche dei nostri tempi, assisteremo presto a un rapido ripensamento.
Ai cittadini di Scandicci che vogliono l'unificazione con Firenze, a quelli dell'Elba che vogliono una amministrazione unitaria per la loro isola, a tutti i Toscani che si stanno domandando perché il loro borgo e il loro quartiere stanno declinando, sotto l'amministrazione degli attuali 287 comuni toscani, diciamo di non abbattersi, di studiare più profondamente il proprio territorio, di approfondire e spiegare ai cittadini come ciascun borgo potrebbe essere valorizzato in una comunità più ampia.
E' bene che l'unificazione dei piccoli comuni sia un processo graduale, governato dal basso, determinato dalla volontà dei residenti. Non sarà facile, ma è una delle scelte che dobbiamo difendere, insieme alle altre riforme, sull'esempio di altri riformatori, per il bene delle generazioni future.
caro Vaiani,
RispondiEliminaLei parla del coraggio degli abitanti di una valle come se parlasse di acqua fresca. I casentinesi, a cui appartengo e a cui apparterrò sempre, sono persone che di coraggio ne hanno sin troppo, di certo hanno dimostrato di non essere temerari e questo atteggiamento non può che essere lodato. In Casentino ci sono progetti di semplificazione e miglioramento molto più attuabili rispetto allo spauracchio del Comune Unico, che avrebbe creato la vera "casta politica" e avrebbe diminuito l'importanza politica e anche economica delle piccole realtà. La posta in gioco era alta: o avere una rappresentanza importante nei consigli comunali oppure diventare una succursale dell'unico soggetto che avrebbe goduto del comune unico cioè Bibbiena. Bene, i casentinesi fortunatamente hanno scelto la Democrazia vera dove oltre alla conta dei numeri si può e si deve avere a che fare con persone vicine ed in grado di ascoltare i bisogni reali. In quest'ottica, la fusione di comuni con storie ed economie simili avrà ancora più senso nel prossimo futuro. Il mancato coraggio, come lo chiama Lei, dei casentinesi si chiama rivolta contro un centralismo che li avrebbe resi impotenti. Come si può biasimare con tanto disprezzo una presa di posizione così coraggiosa? Io mi sento solo di ringraziare i saggi ignoranti delle montagne casentinesi.
LucaB
Disprezzo assolutamente no, non è davvero nello stile mio personale, ne' di questo blog. La parte più polemica di questo post è riservata non ai cittadini sovrani, la cui scelta non è in discussione, ma ai "padroni delle ferriere" delle tredici diverse macchine comunali che hanno scampato - almeno per ora - il pericolo di doversi rimettere in discussione. Legga anche gli altri post sul tema che, credo, ci accumuna: rafforzare ogni singolo borgo, all'interno di comunità più forti. Vedrà che ci sono molti motivi per continuare a dialogare e magari anche per lavorare insieme su qualche cambiamento concreto. Grazie di aver commentato su questo blog.
RispondiEliminaConcordo seriamente con il Prof. Mauro Viani!
RispondiEliminaSecondo gli accordi del WTO, sul libero scambio commerciale mondiale (o quasi), che nel bene o nel male ha scatenato da almeno 15-20 anni la cosiddetta “globalizzazione”, visto le comunicazioni low cost e Internet, visto che il lavoro è oramai sparso nel globo, visto che i giovani di tutto il mondo parlano inglese (lingua oramai mondiale)…. SERIAMENTE c’è da considerare che i confini delle 200 Nazioni del Mondo sono oramai inutili!!! Il fututo, quando gli attuali over 60enni non ci saranno più… il Mondo sarà “aperto”… le attuali nuove generazioni abbatteranno i “muri di Berlino” per necessità di vivere non più chiusi in 200 gusci di noci!
Tutto ciò premesso, è patetico parlare di Casentino Unito che non si vuole, di Europa monogoverno che non si vuole!
Fra 10-20 anni, grazie ai giovani, tutto questo conservatorismo salterà in aria con un BOOM… magari a 5 Stelle!!!!
Eugenio Milizia di Serravalle (Casentino-AR)
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RispondiEliminaValerio Bobini10 maggio 2012 17:21
RispondiEliminaEgregio Dott. Vaiani, Sono Valerio Bobini uno dei cittadini che ha fatto parte del comitato del Si. Circa 2 mesi fa venni interpellato Da Valter Ceccherini, per far parte di un comitato propositore di un Casentino Unito. A tutt' oggi nonostante il risultato non ci abbia dato ragione nei numeri, credo e ritengo che l'accorpamento dei comuni sia l'unica soluzione per il futuro. Le finanze destinate ai comuni singoli e a quelli piccoli spariranno quasi del tutto mettendoli in condizione di non poter più offrire servizi decenti ad un costo accessibile ai cittadini. Il Casentino purtroppo è una macchina complessa, dove il potere imperante di una macchina politica ormai rodata da anni, sulle conoscenze, sulla gestione del potere, sul fai come ti dico che non sbagli riesce a orientare il pensiero di molti. Detto questo spero che in futuro si possa arrivare a questa semplificazione dell'apparato politico istituzionale, che poterà benefici e risparmi così come dimostrato nei comuni del nord che già hanno questa esperienza da anni. Ad una difficoltà iniziale di qualche anno, " per mettere a regime la macchina che qualcuno sopra chiama accentramento, ma in realtà si può definire semplificazione, snellimento, e miglior utilizzo delle risorse" sono seguiti poi, nei comuni che hanno operato la fusione, benefici a tutti i livelli e nessuno tornerebbe indietro. Personalmente, avendo partecipato attivamente alla campagna referendaria in senso propositivo, mi prendo la responsabilità di fare autocritica e dire che, non sono stato così bravo da far capire la bontà del progetto a tutti i casentinesi. Avremmo dovuto parlare più di progetto ed entrare meno in conflitto, con la parte politica avversa alla fusione, che aveva tutto l'interesse ad affossare il progetto, mettendo la questione sulla bagarre politica ed il muro contro muro. Sono stati sollevati spettri e fantasmi, cose futili e fuori dal mondo che nulla c'entravano con il comune unico. Chiedo scusa a tutti quei cittadini che hanno avuto fiducia in noi e non hanno visto realizzarsi questo sogno. Era arduo sperare ma non impossibile a realizzare. Quella che oggi; a quanti hanno votato no, può sembrare una vittoria, temo che non lo sia domani, per i loro e miei interessi. Vorrei augurarmi che non fosse così, ma il pregresso vissuto fino ad adesso in Casentino, con La Comunità Montana prima e l' Unione Dei Comuni adesso non mi fa essere ottimista purtroppo. Staremo a vedere. La ringrazio ancora dott Vaiani per il suo interessamento ed il suo apporto.
Mi scuso per aver tolto il mio commento per un errore che avevo evidenziato dentro. Ho notato la sua risposta al mio post dopo che avevo già tolto il mio commento.
Lo posto di nuovo dopo averlo corretto e mi scuso di nuovo per l'incidente.
Preciso che questo mio commento è precedente all'ultima risposta del dott. Vaiani delle ore 16.31.
Valerio Bobini
Ma si figuri, anch'io sposto il mio ringraziamento, per mantenerlo attaccato al suo post!
RispondiElimina---
Ringrazio Valerio Bobini di questo pensoso, critico e autocritico commento. Un esempio di civile confronto e di senso civico, che onora questo blog. Il cammino per la rinascita dei borghi toscani, all'interno di comunità locali più forti e più responsabili, è appena iniziato, quindi animo!
Buona sera,
RispondiEliminanon mi sento di appartenere né ad conservatorismo ottuso, né, ancor meno, mi sento vecchio. Dalla giovinezza dei miei trentanni scarsi mi sento, però, di criticare fortemente molti atteggiamenti del WTO e di buona parte del sistema capitalistico imperialista che lo sorregge. L'auspicio ad una maggiore giustizia sociale, è vero, passa attraverso il superamento delle barriere nazionali, ma la direzione da seguire non è certo quella del capitalismo americano che dirige la politica italiana da più di cinquant'anni, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Addirittura acclamare una responsabilizzazione così impegnativa per una realtà come il Casentino, dove i problemi di occupazione, giovanile e non, dovrebbero interessare maggiormente il dibattito civile, mi sembra inappropriato. Quando parliamo di amministrazione locale, a mio misero giudizio, i conti da fare sono altri rispetto alla globalizzazione. Non è sufficiente una riscoperta, sempre più "radical chic", dei borghi nostrani per rimette in moto l'economia di una valle, ma è rendendo il territorio produttivo che si crea una crescita del benessere. Ovviamente, parlo di produzioni e sfruttamento del territorio rispettando l'ambiente, cosa che invece è sfuggita di mano (forse volontariamente) a molti colletti bianchi del WTO. Se "globalizzazione" significa sfruttamento delle popolazioni più povere, sfruttamento delle materie prime dei paesi più poveri, sfruttamento della manodopera senza diritti per i lavoratori, sfruttamento sconsiderato dell'ambiente, acquisto dettato dal ricatto economico, beh allora blocchiamola a tutti i costi. Riscopriamo gli uomini che vivono una valle, una nazione, una comunità, un pianeta intero come essere umani e non come merce di o, peggio ancora, da scambio.
Un'ultima richiesta per Eugenio Milizia di Serravalle: sei così sicuro che i tuoi pensieri sovranazionali siano in linea con il Movimento 5 stelle? Per quanto amo Beppe Grillo, mi pare che alcuni accostamenti che hai fatto siano fumosi.
Grazie a voi per il dibattito
LucaB
A distanza di un bel po' di anni non rinnego di aver creduto, a Costituzione e leggi invariate, nell'unificazione dei comuni come modo per avere una "comunità" più utile a tutti i suoi borghi. Ma gli anni di attivismo e di studio mi hanno ammaestrato e ho compreso con maggiore chiarezza, come poi ho scritto negli anni sempre su questo blog, che l' unificazione dei comuni è stata abbracciata da persone che i comuni e i borghi li voleva cancellare... Continuo a credere nella sussidiarietà, ma dopo aver visto certe "unificazioni" imposte dall'alto, negli "unificatori" non ho più alcuna fiducia. La cosa peggiore è stata l'imposizione, dall'alto, dopo le unificazioni, di leggi che impedivano la rappresentanza delle comunità riunite... E solo questo, questo da solo, basta e avanza per prendere atto con soddisfazione che le unificazioni dall'alto devono essere fermate e, senza serie riforme delle istituzioni comunitative e circondariali, persino smontate.
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