Federico Vecchioni a Prato, lo scorso 7 marzo 2012, a un incontro della fondazione Arare, in collaborazione con Italia Futura Prato |
Vecchioni crede nella terra e invita tutti a crederci di più.
Chiede che siano valorizzate, da imprenditori italiani e da autorità locali, le terre incolte che sono in mano alla manomorta pubblica.
Chiama a impegnarsi in agricoltura, con capitali di rischio, nuovi attori istituzionali e finanziari.
Continua a lottare per una Politica Agricola Comunitaria (PAC) più efficiente e meritocratica, oltre che meno burocratica, nella distribuzione di quelli che sono incentivi e non sussidi.
Crede che, quasi sessant'anni dopo la riforma agraria del 1954, oggi sia giunto il momento di incoraggiare il riaccorpamento delle proprietà e delle imprese agricole, che sono in media troppo piccole.
Invoca un nuovo coraggio pubblico e privato per la sburocratizzazione del settore.
Ripete, con testardaggine, che occorre restituire dignità, e un trattamento fiscale più ragionevole, al lavoro manuale, all'istruzione professionale, al rapido ingresso dei giovani in un mondo dove si produce e dove si può produrre tanto di più, per il mercato interno, per l'Europa e per tutto il mondo.
Le nostre regioni, singolarmente e unite nel grande nome Italia, hanno una leadership potenziale nell'agribusiness mondiale.
Si stima che per ogni Euro di prodotto alimentare italiano originale venduto nel mondo, se ne vendano altri dieci (sì, 10 volte tanto) di prodotto "Italian sounding", che ha un nome, un sapore, una veste che sembra italiana. Vogliamo riprenderci un po' di questo mercato, sottraendolo a chi ci copia?
Nel corso del convegno sono intervenuti il presidente della Cassa di Risparmio di Firenze, Aureliano Benedetti; il presidente dell'Accademia dei Georgofili, Franco Scaramuzzi; Marco Morelli, dirigente di Intesa Sanpaolo; Arturo Semerari, presidente ISMEA; Dario Stefàno, della conferenza stato-regioni; Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo. E' intervenuto in video anche Dacian Ciolos, il commissario europeo del settore. Ha concluso il ministro Mario Catania.
Sono stati inoltre premiati, altra cosa davvero importante, i giovani vincitori di una competizione fra agri-startup.
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