Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 17 ottobre 2013

Carcere, non tortura

Sabato scorso, a Bari, nel suo comizio di apertura della campagna per la segreteria PD, Matteo Renzi ha di certo sbagliato a esprimersi su amnistia e indulto in termini che sono parsi a tanti - fra cui chi scrive - sbrigativi, se non liquidatori.
Non direi nemmeno, come scrive sul Corriere Fiorentino di oggi il mio brillante amico Tommaso Ciuffoletti, che Renzi abbia veramente cambiato idea.
C'è stata una sbavatura concettuale, ma non c'è, nella storia del Sindaco, come ha ricordato l'amico Massimo Lenzi, l'essere indifferente nei confronti delle vittime. Fra di esse, ci sono, purtroppo e senza alcun dubbio, le migliaia di vittime della tortura carceraria italiana.
Perché è di questo che stiamo parlando, sia chiaro, non di una delle tante ingiustizie e inefficienze della nostra moribonda repubblica, ma di un paese - il nostro - condannato per tortura dalle corti internazionali, che ci hanno dato pochi mesi per rimediare.
Non ha invece sbagliato - e speriamo che anche su questo sia determinato, come su tante altre questioni irrisolte da decenni - a mettere i problemi nel giusto ordine, e cioè:
- prima di tutto l'immediata depenalizzazione di questioni bagatellari di costume, come il consumo di marjuana e di sesso (ma perché allora non ha firmato i referendum?);
- poi una soluzione diversa dal carcere per le decine di migliaia di concittadini che sono in attesa di giudizio;
- infine, la necessaria clemenza per chi ha sofferto e la necessaria amnistia per sgombrare i palazzi giudiziari da milioni di pratiche ormai irrecuperabili che la ingolfano.
Il problema, purtroppo, è sempre lo stesso: il governo Napolitano-Letta-Alfano-Letta ha la forza morale e politica di fare queste cose drammaticamente importanti in poche settimane? Nelle stesse settimane in cui devono essere varate norme che alleggeriscano l'austerità per i poveri e in cui si deve tornare al Mattarellum o a qualcosa di comunque meno ingiusto del Porcellum?
A voi è sembrato che il governo Napolitano-Letta-Alfano-Letta abbia il senso della drammaticità e dell'urgenza della situazione?
O non pare anche a voi, piuttosto, che quelli vogliano solo durare - non più solo fino al 2015, ora Letta parla ormai apertamente di un "percorso triennale"...
Ma fateci il piacere, tutti quanti.
Forza Matteo Renzi.
Non ci aspettiamo che tu sia perfetto, e possiamo perdonare una certa confusione nella tua comunicazione sulla giustizia.
Ci aspettiamo che tu faccia qualcosa, prima che la casta dei chiacchieroni impotenti ci faccia crollare tutto addosso.
Forza!

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