Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

mercoledì 6 marzo 2013

Riforma toscana, ultima chiamata?


Per la riforma elettorale toscana, qui, ora


E' il momento di riprendere il lavoro per il varo della riforma elettorale toscana.
Non faremo polemiche sul tempo che è trascorso, né sul segnale che si poteva dare all'intero paese prima delle elezioni politiche, e che è mancato.
Si è assolutamente in tempo a mantenere la doppia promessa più volte fatta dal governatore Enrico Rossi: cambiare la legge elettorale per restituire al popolo toscano il potere di scegliere le persone e non solo le liste, e riuscire a cambiarla prima di Roma.
Chi scrive non ha mai ceduto, sia chiaro, alla tentazione di accomunare la legge toscana al Porcellum, ma è evidente che per il superamento delle liste bloccate, né a Firenze, né a Roma si può attendere oltre.
Portiamo all'attenzione dei legislatori toscani, degli osservatori più appassionati e competenti, dell'intera opinione pubblica, cinque punti di compromesso che ci sembrano, da tempo, più maturi:
  • restare fedeli alla scelta storica di abolire le vecchie preferenze facoltative all'italiana, per scongiurarne i disastrosi effetti, passati e presenti;
  • restare fermi sul maggioritario, pur mantenendo un diritto di tribuna per forze minori che superino soglie significative; diciamo più vicine al 10 che al 5%;
  • eleggere con il sistema uninominale la maggior parte dei 40 membri del prossimo consiglio toscano; per disegnare con equità le circoscrizioni si potrebbe partire, ad esempio, dai 29 collegi del Mattarellum;
  • istituzionalizzare un turno generale di primarie obbligatorie e contestuali per tutti; sarà un contributo originale toscano alla elaborazione di uno statuto pubblico dei partiti, alla democratizzazione di tutte le organizzazioni politiche, vecchie e nuove;
  • aprire alla possibilità del doppio turno per l'elezione del presidente e dei membri del consiglio, in modo da rafforzare l'autorevolezza e l'indipendenza reciproca dei due poteri.
Ci serve un sistema elettorale semplice, comprensibile ai cittadini sovrani, competitivo, fondato sulla centralità dei territori, sul valore delle persone, sulla omogeneità delle proposte di governo.
Legislatori della Toscana, tocca a voi.

Mauro Vaiani


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