In questi primi giorni di primavera 2023 assistiamo al disastro del "rilascio" di migranti dalla Tunisia. C'entra forse, come sospetta l'amico toscano-tunisino Giacomo Fiaschi, la manina dell'attuale presidente-dittatore (un altro grande successo del presidenzialismo...) Kaïs Saïed. C'entra ancora di più, a modesto parere dell'autore di questo blog, il rifiuto ostinato di aiutare questa piccola repubblica, da parte dell'Italia e dell'Europa. A questo proposito abbiamo tirato fuori dall'archivio questo articolo del 10 maggio 2016, scritto da Mauro Vaiani, quando era presidente del fondo Samaria, che si era attivato per una solidarietà concreta (Ndr, 25 marzo 2023).
La Tunisia è una piccola repubblica di 10 milioni di abitanti, che ospita centinaia di migliaia di profughi. La Rivoluzione dei gelsomini del 2011 ha dato inizio a un processo di democratizzazione, solidamente fondato sui diritti umani universali che sono stati sanciti dalla nuova costituzione [Federalismi]. Grazie alla testimonianza di tante persone italiane che vivono e lavorano in Tunisia, come l’intellettuale toscano Giacomo Fiaschi [Facebook], abbiamo notizie dirette e promettenti sul profondo cambiamento politico e sociale in corso. Come ci spiega l’intellettuale tunisino Ferhat Othman su Contrepoints, un clima di minore diffidenza reciproca fra forze politiche di ispirazione sia laica che islamica potrebbe portare a un evento storico: l’abolizione dell’articolo 230 del locale codice penale, quello che punisce la sodomia e che è alla base di tante persecuzioni e sofferenze per le persone gay in Tunisia.
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https://www.ilgrandecolibri.com/fondo-samaria-tunisia/
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