Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 15 maggio 2016

Salviamo la piana e noi stessi




Credo che la manifestazione di ieri a Firenze abbia sorpreso un po' tutti, a cominciare dagli stessi organizzatori.
Si parla sui media toscani di quindicimila persone, ma forse si è andati persino oltre.
Abbiamo visto sfilare insieme non solo attivisti anti-inceneritore, non solo rappresentanti di tanti gruppi radicali minoritari, ma una cittadinanza ben più ampia, famiglie intere con i loro anziani, con i loro bambini, con gli amici a quattro zampe.
Siamo stati uniti dalla volontà di salvare la piana, cioè tutto ciò che va da Pistoia e Prato a Firenze, il più densamente popolato spazio di vita della nostra Toscana, casa nostra.
La maggior parte degli abitanti della piana non ha altri posti dove andare a vivere. Non ha la possibilità di cambiare casa, lavoro, vita. Non può trasferirsi in un quartiere più elegante, in campagna, o in montagna. Non può - anche se volesse - ricominciare da zero, con un altro mutuo, un'altra scuola per i figli, un altro giardino per i propri anziani, un'altra parrocchia, un'altra rete di conoscenze.
Per questo erano alla manifestazione, chiedendo di salvare la piana dalla cementificazione, dall'imbruttimento, dall'installazione di nuove pesanti infrastrutture - vivere vicino alle quali può diventare complicato, insalubre, e soprattutto triste.

Possiamo testimoniare una volontà di fare la differenza con proposte positive, ma anche una radicale sfiducia verso tutte le attuali elite politiche e amministrative.

Questa cittadinanza attiva, che ha la pretesa di fermare tutto ciò che è stato deciso sopra le sue teste, farà saltare parecchi degli attuali equilibri politici - come mi pare abbia ben compreso, per esempio, il giovane Lorenzo Falchi, candidato sindaco a Sesto Fiorentino, che era presente alla manifestazione.
Dopo aver visto errori e orrori della TAV, il grande buco della stazione Foster, i tracciati sbagliati del tram, ecomostri come la nuova scuola marescialli e il palazzo di giustizia, gli inceneritori sbagliati e bloccati in altre parti della Toscana, questo popolo che ha marciato ieri per le strade di Firenze semplicemente non crede più a coloro che reggono oggi le sorti della piana e dell'intera regione. Nemmeno a coloro che fino a ieri sono stati abbondantemente votati, come i dirigenti del PD.
Tutto è più difficile ora, o forse no, per chi crede davvero nella democrazia locale e nella sovranità popolare.

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I programmi specifici degli organizzatori possono essere approfonditi su questi siti:
- http://www.mammenoinceneritore.org/
- http://www.zerowasteitaly.org/
- https://pianacontronocivita.noblogs.org/


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