I funerali di Sergio Simoni si sono svolti a S.Martino di Paperino, a Prato, mercoledì 4 marzo 2015, ore 15. E' sepolto nel cimitero del borgo. In suo ricordo si sono raccolti fondi per Samaria, il fondo di solidarietà cristiana per i malati, i rifugiati, i discriminati per la loro diversità psicologica e sessuale.
Il mio amico Sergio Simoni, classe 1961, di Paperino, nel comune di Prato, è tornato oggi nel seno della Provvidenza. Il prossimo 6 settembre avrebbe compiuto 54 anni.
Dopo un brutto incidente in montagna, tanti anni fa, era rimasto paralizzato. L'energia e l'amore che ha saputo irradiare durante gli anni della sua forzata immobilità sono scolpiti per sempre nel ricordo di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Gli amici del Guado di Milano, del Kairos della Toscana, delle varie reti di amicizia cristiana e di accoglienza delle persone omosessuali, di cui lui è stato parte viva e attiva fino agli ultimi giorni, si stanno organizzando per scrivere e far conoscere qualcosa di più su questa bella persona.
Sergio è stato tanta parte della mia vita, come amico e come antico compagno di lotte civiche e civili, nel mondo radicale, nei movimenti dei primi anni Novanta, nella vita cristiana, nella lotta per la dignità e l'uguaglianza di tutti e in particolare delle persone queer e lgbt*.
Ho preso una delle sue mail che ho conservato e la propongo qui, per dare un'idea dello spessore e della spiritualità della persona. Poteva parlare a buon diritto di questi temi delicati e drammatici, perché dal coma ci era passato e ne era uscito una volta e, in un certo senso, era pronto per quando gli sarebbe potuto accadere di nuovo - come poi infatti è stato nelle ore che lo hanno rapidamente condotto alla fine.
--- Sab 7/2/09, Sergio Simoni <> ha scritto:
Oggetto: Eluana.
Data: Sabato 7 febbraio 2009, 15:15
Il caso di Eluana sembra proprio non finire mai e oltre al Vaticano anche il governo fa di tutto per ostacolare il passaggio da una non vita a un trapasso il più sereno possibile.
Solo i neurologi insieme alla famiglia dovrebbero parlare per chi è in quello stato drammatico da anni.
Solo loro possono decidere per chi non ha più voce e vegeta in quel sonno che chiede solamente la pace.
Il resto sono tutte persone che vivono solo di dottrina, ma non hanno vissuto questa realtà (il Papa), o i politici di governo che strumentalizzano la vicenda per farsi accreditare come veri difensori dei valori di un potere forte (il Vaticano).
Un caso così dovrebbe stare nel silenzio più assoluto.
* * *
Ciao Sergio, sei un grande. Sono sicuro che ora sei con Gesù e con Maria, nella luce che tutto vivifica e conduce a compimento.
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