Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
lunedì 29 aprile 2013
Due carabinieri toscani
Anche a nome dei miei familiari di Prato, dei miei colleghi e amici di Firenze e Pisa, voglio lasciare qui la nostra solidarietà, la nostra gratitudine, le nostre preghiere, per i due carabinieri toscani feriti ieri a Roma, fuori da Palazzo Chigi: Giuseppe Giangrande e Francesco Negri.
sabato 27 aprile 2013
Governo Napolitano al via
Il presidente Giorgio Napolitano, lord protettore di questa vecchia e moribonda repubblica, ha formato il suo governo, presieduto da Enrico Letta, il nipote di Gianni.
Come sapete non amiamo i notabili, né ci piace avere un leader che non abbiamo eletto. D'altra parte Bersani, che ne avrebbe avuto il diritto, non ha voluto formare un umile governo di transizione e si è - politicamente parlando - auto-esodato.
C'è la bella sorpresa della nomina di Emma Bonino agli esteri.
Ci sono un po' di persone competenti, ma forse anche un po' troppo parenti, un po' troppo amiche degli amici.
Della signora De Girolamo in Boccia, che dire? Non è colpa sua se questo paese ha ancora sulle spalle il rottame del ministero dell'agricoltura e foreste.
Adesso li aspettiamo al varco, tutti costoro, da Napolitano in giù.
Vogliamo vedere se avranno il coraggio, con una corsia preferenziale, di votare per il ritorno ai collegi uninominali, spazzando via il Porcellum.
Vogliamo vedere se daranno respiro alle famiglie da mille euro al mese, che pagano il mutuo prima casa, che pagano le rate della utilitaria.
Vogliamo vedere se faranno la necessaria amnistia.
Vogliamo vedere se aboliranno il senato, o almeno il CNEL!
Vogliamo vedere se cancelleranno dalla Costituzione i superati enti intermedi che stanno fra le regioni e i comuni.
Facciano le cose urgenti.
Ci farà piacere se faranno qualcosa di buono, ma non ci interessa che durino.
Aspettiamo le primarie e le prossime elezioni, per eleggere noi un'altra generazione di leader.
Aspettiamo Matteo Renzi.
* * *
Come sapete non amiamo i notabili, né ci piace avere un leader che non abbiamo eletto. D'altra parte Bersani, che ne avrebbe avuto il diritto, non ha voluto formare un umile governo di transizione e si è - politicamente parlando - auto-esodato.
C'è la bella sorpresa della nomina di Emma Bonino agli esteri.
Ci sono un po' di persone competenti, ma forse anche un po' troppo parenti, un po' troppo amiche degli amici.
Della signora De Girolamo in Boccia, che dire? Non è colpa sua se questo paese ha ancora sulle spalle il rottame del ministero dell'agricoltura e foreste.
Adesso li aspettiamo al varco, tutti costoro, da Napolitano in giù.
Vogliamo vedere se avranno il coraggio, con una corsia preferenziale, di votare per il ritorno ai collegi uninominali, spazzando via il Porcellum.
Vogliamo vedere se daranno respiro alle famiglie da mille euro al mese, che pagano il mutuo prima casa, che pagano le rate della utilitaria.
Vogliamo vedere se faranno la necessaria amnistia.
Vogliamo vedere se aboliranno il senato, o almeno il CNEL!
Vogliamo vedere se cancelleranno dalla Costituzione i superati enti intermedi che stanno fra le regioni e i comuni.
Facciano le cose urgenti.
Ci farà piacere se faranno qualcosa di buono, ma non ci interessa che durino.
Aspettiamo le primarie e le prossime elezioni, per eleggere noi un'altra generazione di leader.
Aspettiamo Matteo Renzi.
* * *
mercoledì 24 aprile 2013
Fallisce il progetto Peria, facciamone uno migliore
Il popolo elbano sovrano ha parlato.
Il progetto Peria di unificazione dell'isola è stato bocciato.
Per una riforma dell'autogoverno dell'Elba e per la valorizzazione di tutti i suoi borghi, bisogna farne un altro.
Possiamo dare una mano e lo faremo ancora.
Intimamente resto convinto che sarebbe stato meglio scommettere sull'unificazione, ma confesso anche che, dopo aver sentito certi toni del sindaco di Portoferraio negli ultimi momenti della campagna elettorale, ho pensato a una possibile reazione di rigetto.
Se pensate di lavorare perché il vostro piccolo comune si unisca con altri, usatene di assai diversi, come è accaduto negli altri tre referendum toscani che, invece, hanno avuto esito positivo.
Non stiamo lavorando alla nostra ideale riforma borghese per fare esibizione di numeri e forza, né per promuovere nuovi centralismi.
Abbiamo in testa la valorizzazione di ciascun paesino, di ciascun angolo della nostra terra, con la partecipazione di tutti.
Una cosa ben diversa, più ambiziosa, più civica e più liberale.
* * *
Approfondimenti sulla sconfitta all'Elba e sul successo delle altre tre proposte di unificazione:
Incisa e Figline Valdarno - Valdarnopost
Castelfranco-Pian di Scò - Valdarnopost
Fabbriche di Vallico e a Vergemoli - Luccaindiretta
La sconfitta in sette comuni su otto all'Elba - Elbareport
Un articolo sui quattro referendum - Corriere Fiorentino
Il progetto Peria di unificazione dell'isola è stato bocciato.
Per una riforma dell'autogoverno dell'Elba e per la valorizzazione di tutti i suoi borghi, bisogna farne un altro.
Possiamo dare una mano e lo faremo ancora.
Intimamente resto convinto che sarebbe stato meglio scommettere sull'unificazione, ma confesso anche che, dopo aver sentito certi toni del sindaco di Portoferraio negli ultimi momenti della campagna elettorale, ho pensato a una possibile reazione di rigetto.
Se pensate di lavorare perché il vostro piccolo comune si unisca con altri, usatene di assai diversi, come è accaduto negli altri tre referendum toscani che, invece, hanno avuto esito positivo.
Non stiamo lavorando alla nostra ideale riforma borghese per fare esibizione di numeri e forza, né per promuovere nuovi centralismi.
Abbiamo in testa la valorizzazione di ciascun paesino, di ciascun angolo della nostra terra, con la partecipazione di tutti.
Una cosa ben diversa, più ambiziosa, più civica e più liberale.
* * *
Approfondimenti sulla sconfitta all'Elba e sul successo delle altre tre proposte di unificazione:
Incisa e Figline Valdarno - Valdarnopost
Castelfranco-Pian di Scò - Valdarnopost
Fabbriche di Vallico e a Vergemoli - Luccaindiretta
La sconfitta in sette comuni su otto all'Elba - Elbareport
Un articolo sui quattro referendum - Corriere Fiorentino
sabato 20 aprile 2013
Napolitano, Hindenburg, Gaulle
Il bravo giornalista Marco Da Milano ha così commentato la rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica italiana: sarà un von Hindenburg o un generale de Gaulle?
Intanto si sentono voci orribili su come si sia impedito il voto segreto dei grandi elettori, oltre che su un possibile governo Amato con Letta jr e Letta sr.
Facciamole queste due o tre cose indispensabili prima di tornare al voto... Facciamole... Ma non si scherzi con il fuoco.
Un ultimo grazie a Emma Bonino che, ovviamente, è stata ignorata da questi vecchi maschi che si tengono ben stretto il loro potere.
Intanto si sentono voci orribili su come si sia impedito il voto segreto dei grandi elettori, oltre che su un possibile governo Amato con Letta jr e Letta sr.
Facciamole queste due o tre cose indispensabili prima di tornare al voto... Facciamole... Ma non si scherzi con il fuoco.
Un ultimo grazie a Emma Bonino che, ovviamente, è stata ignorata da questi vecchi maschi che si tengono ben stretto il loro potere.
mercoledì 17 aprile 2013
Abbasso i pensionati d'oro
Non è una questione personale, ma politica. Non ci vuole tanto a capire che al Quirinale non possiamo mandare né uomini né donne di potere del passato, tantomeno un pensionato d'oro. D'Alema e Marini, Prodi e Berlusconi, Finocchiaro e Amato, sono tutti politicamente inadatti alla gravità del momento. Si salva Emma Bonino, la figura che nel 2013 è perfettamente speculare a ciò che rappresentò Scalfaro nel 1992.
domenica 14 aprile 2013
Un comune più grande serve a chi è più periferico
Ho rilanciato ieri, grazie all'ospitalità del sito Tirreno Elba News, un concetto che ritengo importante per capire l'importanza dell'unificazione dei piccoli comuni in amministrazioni unitarie più forti e più vaste: una comunità più ampia, che sappia valorizzare ciascuno dei suoi borghi, tutte le sue frazioni e località, serve proprio a chi è più periferico. Molto più a chi è più periferico, che a chi già oggi vive in un capoluogo. Ne ho approfittato per riproporre il tema dei borgomastri, che ritengo uno dei capisaldi dei miei studi ormai quindicennali sulla riforma borghese. L'intervento ha suscitato qualche reazione, cosa che fa sempre piacere. D'altra parte la questione è importante. Gli Elbani sono davanti a una scelta storica. Buona lettura.
* * *
A distanza di due anni e mezzo, pubblichiamo anche qui il testo integrale dell'intervento (NdA, 2 ottobre 2015)
Pisa - Firenze -
Portoferraio, venerdì 12 aprile 2013
Un comune unico serve a chi è periferico
Un intervento a favore del sì
all'unificazione nel referendum del 21-22 aprile 2013
di Mauro Vaiani *
Domenica 21 e lunedì 22
aprile prossimi le cittadine e i cittadini sovrani dell'Elba
potrebbero prendere la storica decisione di unire i loro otto comuni.
Vogliamo incoraggiarli a votare sì, non solo per i risparmi, che ci
saranno. Non solo per la maggior forza politica del nuovo ente
unitario, che ci sarà. Non solo perché unire i propri comuni è uno
sforzo coraggioso, in questa repubblica moribonda dove nessuno vuole
mai cambiare niente.
A queste buone ragioni,
vogliamo aggiungere l'appello a chi vive non nei capoluoghi degli
attuali otto comuni, ma a chi rispetto ad essi è marginale.
Non è nel centro di
Portoferraio, che si capisce di più il bisogno di una
amministrazione con una visione più ampia, ma nelle periferie
trascurate, nelle frazioni che, nei decenni di uno sviluppo non
sempre assennato, hanno perso bellezza e identità.
A Campo nell'Elba, a
Capoliveri, a Rio Marina, a Rio nell'Elba, a Marciana, sono gli
abitanti dei borghi secondari e delle frazioni, ad aver bisogno di
una amministrazione diversa, non solo più forte. E anche i due
comuni più piccoli, che sono raccolti attorno al loro unico
borgo-capoluogo, Porto Azzurro e Marciana Marina, hanno tanti
residenti e tante attività economiche che stanno rischiando la
marginalità geografica ed economica.
Il comune unico potrà
essere una comunità più forte, quindi più capace di valorizzare
non solo gli otto capoluoghi, ma tutte le quindici parrocchie e anche
altre località.
Ovviamente il nuovo
comune avrà gli organi previsti dalla legge, ma noi crediamo che
nello statuto del nuovo comune ci dovrà essere qualcosa di più.
Proponiamo che ciascun borgo - ripetiamo, tutti i borghi, non solo
agli otto capoluoghi - elegga direttamente un proprio
borgomastro, una persona che - a puro titolo di volontariato civico –
rappresenti la propria comunità presso la nuova amministrazione
unitaria.
Una figura non partitica
ma civica, su cui i futuri sindaci dell'Elba e le loro
amministrazioni possano contare, come garanti del fatto che ciascun
borgo, ciascun angolo dell'isola, abbiano una piazza più bella, il
proprio vigile urbano, decoro, manutenzione, servizi più
intelligentemente distribuiti.
*
Mauro Vaiani - mauro.vaiani@sp.unipi.it
- è dottorando di Geopolitica all'Università di Pisa, nella scuola
presieduta dal prof. Maurizio Vernassa. E' il blogger di
http://diversotoscana.blogspot.com.
sabato 13 aprile 2013
Agghiacciante distanza
Leggo con disappunto i lunghi, inutili e persino fuorvianti saggi prodotti dai saggi del Quirinale.
Ascolto incredulo le parole di Giorgio Napolitano, che non saprei come altro definire, se non pilatesche.
Roberto Speranza (nella foto) ripete a pappagallo la particina che Bersani gli ha assegnato nell'annunicare l'impossibile monocolore PD.
Persino Fabrizio Barca, che è un uomo operoso, nel suo documento sul "partito nuovo" annacqua una intelligente intuizione anti-elitaria, anti-tecnocratica, anti-casta, in una marea di luoghi comuni.
Sento - soffro - questa agghiacciante distanza fra tutti loro che vogliono salvare la politica così come è oggi, mentre ci sarebbe piuttosto da salvare le regioni, l'Italia, l'Europa, che affondano.
Che fare?
Dobbiamo costringerli tutti a un bagno di umiltà e di realtà.
Serve il ritorno ai collegi uninominali, subito.
E poi nuove primarie, nuove elezioni, una nuova generazione di leader - al più presto possibile.
Ascolto incredulo le parole di Giorgio Napolitano, che non saprei come altro definire, se non pilatesche.
Roberto Speranza (nella foto) ripete a pappagallo la particina che Bersani gli ha assegnato nell'annunicare l'impossibile monocolore PD.
Persino Fabrizio Barca, che è un uomo operoso, nel suo documento sul "partito nuovo" annacqua una intelligente intuizione anti-elitaria, anti-tecnocratica, anti-casta, in una marea di luoghi comuni.
Sento - soffro - questa agghiacciante distanza fra tutti loro che vogliono salvare la politica così come è oggi, mentre ci sarebbe piuttosto da salvare le regioni, l'Italia, l'Europa, che affondano.
Che fare?
Dobbiamo costringerli tutti a un bagno di umiltà e di realtà.
Serve il ritorno ai collegi uninominali, subito.
E poi nuove primarie, nuove elezioni, una nuova generazione di leader - al più presto possibile.
mercoledì 10 aprile 2013
Qualcosa si muove in Toscana
Si avvicinano i referendum sulla fusione fra diversi comuni toscani.
Si voterà nel finesettimana di domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi, all'isola d'Elba, a Figline Valdarno e Incisa in Val d’Arno, a Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò.
Come i lettori di questo blog sanno, l'unificazione fra piccoli comuni è, a nostro parere, una delle poche cose che i cittadini toscani possono fare direttamente, sovranamente, senza aspettare ciò che conviene alle burocrazie e alle elite che vivono di politica.
Magari non c'è una cultura profonda dell'autogoverno, magari non ci sono idee sufficientemente chiare sulla necessità di valorizzare ciascun borgo della Toscana, ma di certo l'unificazione è una risposta più seria di tante altre, oltre che l'unica che attualmente il popolo può dare alla crisi della politica, a legislazione e Costituzione invariata.
L'unificazione dei comuni è una delle condizioni basilari per lo smantellamento di tanti enti intermedi e per l'abolizione delle province.
Si tratta di un processo che potrebbe portare a un effettivo rafforzamento della democrazia locale, valorizzando ciascun borgo, all'interno di comunità più ampie e più forti.
E' qualcosa che si può cambiare, mentre tutto continua a restare uguale nel declino.
Forse in Toscana, poco tempo dopo la vittoria di Pirro dei conservatori che hanno impedito l'unificazione dei comuni del Casentino, qualcosa si muoverà.
Buon voto, Toscani!
Per approfondire:
- l'ANCI Toscana si spende per l'unificazione dei comuni;
- la Regione Toscana scopre il significato civico e riformista dell'unificazione fra piccoli comuni.
Intervento ripreso dai siti dell'Elba più impegnati per l'unificazione dei comuni dell'isola:
- Elba Report
- Elba - Comune Unico
Buon voto, Elbani!
Si voterà nel finesettimana di domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi, all'isola d'Elba, a Figline Valdarno e Incisa in Val d’Arno, a Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò.
Come i lettori di questo blog sanno, l'unificazione fra piccoli comuni è, a nostro parere, una delle poche cose che i cittadini toscani possono fare direttamente, sovranamente, senza aspettare ciò che conviene alle burocrazie e alle elite che vivono di politica.
Magari non c'è una cultura profonda dell'autogoverno, magari non ci sono idee sufficientemente chiare sulla necessità di valorizzare ciascun borgo della Toscana, ma di certo l'unificazione è una risposta più seria di tante altre, oltre che l'unica che attualmente il popolo può dare alla crisi della politica, a legislazione e Costituzione invariata.
L'unificazione dei comuni è una delle condizioni basilari per lo smantellamento di tanti enti intermedi e per l'abolizione delle province.
Si tratta di un processo che potrebbe portare a un effettivo rafforzamento della democrazia locale, valorizzando ciascun borgo, all'interno di comunità più ampie e più forti.
E' qualcosa che si può cambiare, mentre tutto continua a restare uguale nel declino.
Forse in Toscana, poco tempo dopo la vittoria di Pirro dei conservatori che hanno impedito l'unificazione dei comuni del Casentino, qualcosa si muoverà.
Buon voto, Toscani!
Per approfondire:
- l'ANCI Toscana si spende per l'unificazione dei comuni;
- la Regione Toscana scopre il significato civico e riformista dell'unificazione fra piccoli comuni.
Intervento ripreso dai siti dell'Elba più impegnati per l'unificazione dei comuni dell'isola:
- Elba Report
- Elba - Comune Unico
Buon voto, Elbani!
martedì 9 aprile 2013
Il pentimento degli estremisti di centro
Pierferdinando Casini confessa i suoi errori, il disastro della lista Monti, il fallimento degli estremisti di centro, che sono stati fra i più tenaci oppositori delle riforme che avrebbero potuto risollevare la Repubblica. Apre al ritorno dei collegi uninominali, l'unico sistema elettorale che può restituire al popolo il potere di scegliersi una nuova generazione di leader. Riconosciamo e apprezziamo questo atto di umiltà personale e questo pentimento politico, che ci appare serio.
Per approfondire:
- Sul Corriere l'intervista a Casini
- Una sintesi su ADN Kronos
Per approfondire:
- Sul Corriere l'intervista a Casini
- Una sintesi su ADN Kronos
mercoledì 3 aprile 2013
I Democratici toscani si mettono in gioco per la riforma
Il 28 marzo scorso, il Giovedì santo, i Democratici della Toscana, con una conferenza stampa congiunta del loro ex capogruppo regionale e oggi assessore, Vittorio Bugli, dell'attuale presidente dei consiglieri PD in regione, Marco Ruggeri, e del loro segretario regionale, Andrea Manciulli, hanno confermato il loro impegno per la riforma elettorale regionale.
E' una ottima notizia e ottimo è stato anche l'impegno preciso sui tempi, che è stato assunto davanti all'opinione pubblica toscana: il PD toscano presenterà la propria proposta in autunno, quando il parlamento toscano dovrà votare la nuova legge elettorale, abolendo le attuali liste bloccate. Dopo tanti annunci, questi sono tempi verificabili e ineludibili.
Sono state anche annunciate, a partire da maggio, assemblee in tutta la regione per consentire ai militanti di esprimere il loro orientamento su due diverse soluzioni: i collegi uninominali con primarie; oppure il ritorno delle vecchie preferenze.
Iniziativa lodevole, a cui chiederemo di poter contribuire, che speriamo sia notevolmente partecipata, che tuttavia contiene un punto critico.
Con questa formula il partito segnala una debolezza, il suo non esser stato capace di mostrarsi unito attorno alla propria vocazione maggioritaria e alla scelta storica in favore dei collegi uninominali e delle primarie.
In un dibattito vitale su come saranno selezionati i leader del futuro, invece, l'opinione pubblica della Toscana avrebbe il diritto di essere informata al più presto su come veramente la pensano gli attuali leader della più importante forza politica della nostra terra.
Si corre, temiamo, il rischio di atteggiamenti pilateschi e, per di più, presentando primarie e preferenze come se fossero interscambiabili, si rivela una sottovalutazione dello spessore culturale e politico del tema, che non è davvero rassicurante.
martedì 2 aprile 2013
Emma Bonino
Ci sono diverse donne che vedrei volentieri in pista per il Quirinale. Mi è capitato di apprezzare lo spirito anti-burocratico della Puppato. Una giurista come Paola Severino mi piacerebbe forse ancora di più. Considerando però che al Quirinale saranno affidati ancora per anni immensi poteri, in attesa delle necessarie profonde riforme delle regioni, della Repubblica e dell'Unione Europea, e considerando che occorre una riconciliazione del paese attorno a valori di legalità e sobrietà, penso che, alla fine, una donna un po' più esperta e nello stesso tempo un pochino meno conformista, come Emma Bonino, sarebbe davvero più adatta.
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My article on Renzi's new Constitution has been published by The Globalist . Please read and spread. * * * #Renzi ’s New C...
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