Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 29 novembre 2012

Bersani o Renzi?


 

Sono riuscito a seguire il dibattito Bersani-Renzi di ieri, in vista del ballottaggio finale delle primarie del centrosinistra italiano.
Ho potuto ascoltare Rai Radio Uno, via Internet. La tv di Rai Uno, invece, via Internet, in America, è bloccata... Sono mancate, nel dibattito, alcune affermazioni nette sulla necessaria privatizzazione della RAI, un transatlantico in corsa verso il suo iceberg, il cui salvataggio ci costerà più dell'Alitalia, ma vabbe', alcune cose importanti sulle liberalizzazioni sono state dette da entrambi.
Entrambi sono scivolati su delle bucce di banana, come in politica estera, per esempio. Su come dobbiamo e possiamo aiutare e rispettare la primavera araba, la separazione definitiva fra Israeliani e Palestinesi, il cambiamento in Iran, ne sa più il mio amico Giacomo Fiaschi, intellettuale e imprenditore pratese a Tunisi, di tutti e due loro messi insieme. 
Tuttavia, Pierluigi Bersani è una persona seria, che seguo e stimo da anni. E Matteo Renzi è una generazione avanti, c'è poco da fare, soprattutto su questioni vitali qui e ora per la sopravvivenza della nostra convivenza civile: rispetto della volontà popolare sulle questioni sottoposte a referendum; costi della politica; restituzione ai comuni e alle regioni delle risorse e delle responsabilità necessarie per autogovernarsi.
Il voto delle regioni rosse è lì a dimostrare che è il vasto popolo ex-comunista, ex-socialista, ex-democristiano, a volere il cambiamento, a fare la differenza, non certo qualche smarrito elettore moderato deluso da Berlusconi.
Dal mondo dei miei amici liberali arrivano interventi chiari in favore di Renzi:
http://www.liberalitaliani.org/29/11/2012/i-liberali-italiani-sostengono-renzi/
E arrivano i riconoscimenti della centralità della questione primarie:
http://www.libertates.com/2012/11/27/primarie-una-vittoria-della-democrazia-diretta/
Senza primarie, senza collegi uninominali, senza partiti governati dali elettori, non c'è speranza di guarire l'Italia da burocrati, notabili, intellettuali sempre tentati dal servilismo, e di portare avanti il disintossicamento del paese da ogni seduzione fascista e fascisteggiante.
E come avrete capito, anch'io ho fatto la mia scelta, come scienziato, come attivista civico-liberale, come cittadino ed elettore indipendente, per queste primarie.Spero che siano in tanti, davvero, a muoversi, subito.
Anche coloro che non hanno potuto votare domenica scorsa, possono comunicare la loro intenzione di partecipare al ballottaggio: http://www.domenicavoto.it.



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