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sabato 9 maggio 2020

Elettrosmog: va fermato e basta


E' inaccettabile l'idea che, poiché è invisibile, si possa lasciar aumentare l'inquinamento elettromagnetico.
Chi scrive ha abbastanza esperienza personale e professionale nel mondo delle reti per negare decisamente che si possa definire in alcun modo "progresso" ottenere più connettività aumentando il numero delle antenne, l'occupazione delle frequenze, l'intensità delle irradiazioni.
Che "progresso" sarebbe quello ottenuto inquinando di più?
Sarebbe "progresso", piuttosto, promuovere programmi per assicurare connettività quando serve e solo quando serve, con meno antenne, consumando sempre meno energia, inquinando e irradiando di meno, come era nelle geniali intuizioni dei pionieri delle reti DECnet e alle origini di Internet.
Per promuovere vero progresso, cioè connettività sufficiente solo quando necessaria e ottenuta con meno elettrosmog, occorrono delle precise condizioni politiche, di cui abbiamo già parlato su questo blog, nei documenti di noi "Liberi Toscani", nella nostra lotta contro il centralismo autoritario.

Le riassumiamo volentieri qui:
- proprietà e manutenzione di tutte le reti devono tornare in mano pubblica e locale (in mano ad autorità vicine alla gente e controllate dalla gente);
- le reti devono tornare ad essere libere e neutrali;
- tutte le tecnologie di comunicazione devono fondarsi su soluzioni aperte, senza brevetti e senza che alcun produttore possa esercitare alcuna forma di monopolio;
- il controllo scientifico e sanitario deve essere rigoroso e costante, da parte di autorità di sanità pubblica, adeguatamente finanziate per tutelarne l'indipendenza.

Invece, tutta l'attuale gestione delle reti cellulari e l'intera partita del passaggio al 5G rappresentano esattamente l'opposto di ciò che sarebbe necessario: moltiplicazione di antenne private in cerca di profitto; modelli di gestione centralisti e autoritari dove sarà sempre più facile la censura; brevetti cinesi e americani; assenza di ogni seria sorveglianza sanitaria pubblica.
Per questo si moltiplicano le richieste di moratoria e di messa in discussione dell'intera gestione delle telecomunicazioni, in tutto il mondo.

Per questo le sottoscriviamo, le appoggiamo e vinceremo.


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