Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

lunedì 20 giugno 2016

Libertà locali



E' stata una prima seria sconfitta per il neocentralismo, nonostante la grancassa mediatica, le lusinghe e anche le vere e proprie minacce provenienti dai palazzi del potere italiano ed europeo.
Se si guarda ai risultati elettorali della scorsa notte da vicino, si vede che le comunità locali si sono date una loro risposta a proprie specifiche esigenze.
La rivolta di Sesto Fiorentino è una scelta netta in favore di una società #RifiutiZero.
Grosseto e Sansepolcro hanno riconfermato un loro vivace pluralismo politico interno.
Cascina, Montevarchi e (ma nel senso contrario) Altopascio hanno fatto esperienza di una storica alternanza, una cosa che prima o poi deve arrivare dappertutto, in questo nostro tempo di mobilitazione sociale e di più diffusa consapevolezza politica.
Queste rivolte locali sono certamente parte di un trend globale di diffusione di un senso di cittadinanza sempre più attivo e di una volontà di esercitare, sul proprio territorio, una effettiva sovranità.
L'idea che un partito, gestito da una leadership centrale, possa calare le sue candidature sui territori e ottenere abbastanza vittorie locali, così da dimostrare la tenuta del proprio consenso politico nazionale, è semplicemente arretrata. Non solo in Toscana o in Italia, ma nel nostro tempo.
Coloro che la coltivano non fanno altro che affrettare la chiusura del proprio ciclo politico. In Italia era già successo con D'Alema e con Berlusconi. Oggi succede a Renzi. Un domani accadrà anche agli altri movimenti che avessero simili tentazioni, come i Cinque Stelle o la nuova Lega di Salvini.
Infine prendiamo atto, con soddisfazione, che moltissimi dei nuovi e delle nuove leader locali saranno dalla parte del NO, nella battaglia che ci aspetta contro la riforma costituzionale centralista, quella che Boschi e Verdini, incautamente, vorrebbero imporre alla nostra povera repubblica.
Auguri alle nuove e ai nuovi sindaci.
I sacrifici e le sofferenze che li aspettano, purtroppo, sono enormi.
Ciascuno di noi, secondo le sue possibilità e capacità, sia di aiuto alla propria comunità e cooperi con diligenza con la propria amministrazione comunale.

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