Gioiello Orsini, una foto degli ultimi anni per g.c. della famiglia |
Domenica 5 giugno 2016, proprio nel giorno in cui la sua Vecchiano va al voto con la prospettiva di una storica alternanza, ricorrono i 33 anni dalla scomparsa di Gioiello Orsini. Insieme a Lino Mannini, con l'aiuto della figlia Ione Orsini, abbiamo scritto un articolo che prova a riaccendere la curiosità dei contemporanei per la figura di un grande Vecchianese, riformatore, innovatore, libertario, appassionato del proprio territorio. Di seguito l'articolo integrale.
Gioiello
Orsini, sindaco di Vecchiano
Un
ricordo a 33 anni dalla morte
E'
passato un terzo di secolo, ormai, dalla morte di Gioiello Orsini,
avvenuta il 5 giugno 1983. Abbastanza da rendere utile, se non
addirittura necessaria, una presentazione alle nuove generazioni
dell'opera politica di questo passato sindaco di Vecchiano e
presidente della provincia di Pisa.
Gioiello
Orsini nacque a Pisa il 16 marzo 1922. Cresce nel conformismo
dell'Italia fascista, ma qualcosa, nel profondo della sua coscienza,
presto si ribella contro la cappa di quel sistema autoritario.
Viene
reclutato e inviato al fronte nella Seconda Guerra Mondiale. Finisce
prigioniero militare ad Auschwitz.
Tornato
dalla prigionia il 29 settembre del 1945, decide di iscriversi al
PSI.
Il
paese, appena liberato, è retto dai governi provvisori di unità
nazionale, presieduti da Ivanoe Bonomi, Ferruccio Parri e da Alcide
De Gasperi. Si preparano il referendum istituzionale e le elezioni
dell'assemblea costituente, che si terranno il 2 giugno 1946.
L'attivista
socialista Gioiello Orsini, con il tempo, diventerà amico personale
di Rodolfo Morandi, Sandro Pertini e Pietro Nenni.
Per
consentirgli di maturare una pensione e di avere un minimo reddito da
lavoratore, in questi anni di attività sindacale e politica, viene
registrato come promotore della testata giornalistica dell'Avanti. La
famiglia, in realtà, condurrà una esistenza dignitosa solo grazie
alle attività di lavanderia portate avanti dalla moglie di Gioiello,
Paradisa.
Orsini
diventa sindaco di Vecchiano nel 1960 e lo resta per dieci anni, fino
al 1970.
La
sua prima amministrazione (1960-1965) fu di sinistra, ancorata al
periodo storico dell'unità d'azione fra socialisti e comunisti.
Sull'onda del cambiamento politico nazionale e dell'irrigidirsi dei
blocchi internazionali, la sua seconda amministrazione (1965-1970) fu
invece di centrosinistra, con democristiani e repubblicani.
Ricordiamo
che il centrosinistra italiano di quegli anni fu un grande movimento
riformatore, che dette risposte concrete alle esigenze popolari,
sottraendosi all'immobilismo culturale e politico in cui i comunisti
– anche i comunisti toscani, che pure erano sinceri democratici
attaccati alla propria terra – erano costretti dalla rigidità
della loro collocazione internazionale.
Gioiello
Orsini, in quegli anni difficili, è al fianco dei contadini nelle
lotte per far rispettare la legge del 60%, che era stata voluta per
ammodernare la mezzadria in favore dei lavoratori. Partecipa ai
gruppi di studio voluti da Giacomo Brodolini, il padre dello Statuto
dei lavoratori.
Le
sue amministrazioni modernizzano il comune; rendono indipendente e
potenziano la rete idrica; portano l'asfalto; realizzano
l'illuminazione elettrica pubblica; costruiscono nuove strade e
piazze; potenziano l'istruzione in ciascuno dei paesi.
Viene
concepita e avviata la zona industriale, fra Migliarino e Malaventre.
Gioiello
Orsini si fa promotore della convenzione con la proprietà Salviati
per l'accesso alla Marina di Vecchiano.
Gli
anni del centrosinistra accentuano la natura autonomista, moderata e
liberale del socialismo vecchianese. Nello stesso tempo è però il
PCI ad attrarre i ceti più popolari e gli immigrati rimasti indietro
negli anni del boom economico. Così, dopo le elezioni del 1970,
attraverso una crisi politica che sfocerà in un biennio di
commissariamento, a Vecchiano torna una amministrazione
social-comunista, simile a quelle che poi da quel momento
diventeranno prevalenti in tutta la Toscana e oltre.
Orsini
viene promosso in provincia, ma è chiaro a tutti che si tratta di un
“promoveatur ut moveatur”, perché il leader vecchianese non è
completamente convinto dalla prospettiva di una nuova stagione di
collaborazione social-comunista.
Va
a fare l'assessore provinciale a Pisa e, dal 1975 al 1980, diventa
anche presidente della Provincia stessa.
Diventa
anche il primo presidente del Parco Naturale di Migliarino, istituito
con la legge regionale toscana n. 61 del 13 dicembre
1979, a coronamento di una antica e radicata passione per l'integrità
e la bellezza del suo territorio.
Viene
anche posto alla guida della sezione provinciale di quello che allora
era un comitato politico, ma con notevoli capacità di sorveglianza
amministrativa e di lotta alla corruzione, il vecchio – e da molti
giustamente rimpianto - Co.re.co (Comitato regionale di controllo).
Muovendosi
nell'ambito delle correnti socialiste più autonomiste, che volevano
rinnovare non solo la sinistra, ma l'intera repubblica italiana, si
era rafforzata la sua amicizia di vecchia data con il più giovane
Bettino Craxi.
Per
le elezioni politiche del 1983 accetta una candidatura di servizio
alla Camera, nella circoscrizione pisana, dove non aveva possibilità
concrete di elezione.
Nello
stesso anno, Gioiello Orsini non fa a tempo a vedere il suo amico
Craxi insediarsi come presidente del consiglio in agosto, perché in
giugno viene colpito a 61 anni da un malore improvviso. Si chiude
così, prematuramente, la sua avventura terrena.
La
sua eredità di autonomia dai pregiudizi e dalle rigidità del suo
tempo, fu alla base delle concrete innovazioni di cui fu capace. Oggi
è ancora un messaggio valido per tutti coloro che si appassionano
della vita civica e vogliono impegnarsi per la libertà e la bellezza
della propria terra.
Mauro Vaiani - Lino Mannini
Nessun commento:
Posta un commento