Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 18 luglio 2013

Enews 368 di Matteo Renzi

Ecco le parole di Matteo Renzi sul disastro della repubblica che deporta donne e bambini, rese note con la enews 368 del 17 luglio 2013.
La archiviamo qui, per ricordare e ricordarci.
Questa persona ha qualcosa da dire e, soprattutto, crede in qualcosa. Ha palle e polvere, una sana ambizione, una grande voglia di rompere lo status quo e spazzare via le caste, ma ha anche senso dello stato.
Volete fermarla? Governate bene.
Ne sarete capaci, gentili membri del governo Letta-Napolitano-Alfano-Letta? Come ho già scritto, personalmente ne dubito.
Ma basta introdurre, ora leggiamo Matteo Renzi.

* * *



17 luglio 2013

eNEWS 368



POLITICA NAZIONALE

Qui trovate una mia intervista a Repubblica della scorsa settimana.
Qui trovate una lettera al Corriere della Sera sulle fondazioni lirico sinfoniche.
mi piacerebbe raccontarvi dell'incontro con Angela Merkel e di molte altre iniziative di queste settimane. Ma c'è poco tempo e ho scritto poco. Rimando, per chi vuole, all'appuntamento di domani sera, con Enrico Mentana, alle 21 in diretta su La7. Parleremo, credo, di tutto. Adesso mi limito a un tema di stretta attualità.

Da qualche ora le redazioni dei giornali sono invase da agenzie di stampa di parlamentari del PDL e di qualche statista del PD che continuano a spiegare come la mozione di sfiducia contro Angelino Alfano, presentata da CinqueStelle e Sel in Senato sia una mossa del perfido Renzi per "pugnalare il Governo Letta", secondo la linea autorevolmente indicata stamattina dal quotidiano Il Giornale.
Sono dichiarazioni fotocopia che potrebbero far ridere se non fossero legate a una vicenda triste.

I fatti sono questi:
la Repubblica italiana ha consentito che la moglie di un dissidente del Kazakistan, insieme alla figlioletta di sei anni, fosse rimpatriata con un blitz compiuto da forze speciali nella massima segretezza.
La Repubblica italiana ha riconosciuto soltanto dopo qualche settimana di aver compiuto un clamoroso errore, tanto da rimangiarsi l'ordine di espulsione.
Se non ci fossero state indagini giornalistiche questa vicenda sarebbe finita nel dimenticatoio mentre è diritto di tutti i cittadini e dovere delle istituzioni sapere come sono andate le cose, chi è responsabile, chi deve pagare.

In Aula è andato il Ministro dell'Interno e ci andrà il Presidente del Consiglio. A loro spetta la responsabilità di illustrare i fatti. Già qualche settimana fa Letta ha chiesto a un ministro di farsi da parte. Sarà lui, che è il primo ministro, a decidere cosa sia più opportuno fare e se le spiegazioni offerte siano convincenti. Su questa partita aspettiamo di cosa dirà Enrico Letta nella sede suprema, che è quella del Parlamento. Personalmente penso che in questi casi dire la verità sia l'arma più potente per un politico. Raccontare come sono andate le cose, assumersi le responsabilità, parlare con il linguaggio della chiarezza è un investimento di credibilità per l'oggi e per il domani. Sono certo che il nostro Presidente del Consiglio non mancherà di parlare chiaramente, qualunque strada decida di percorrere.

Posso solo sperare che alla fine di questa vicenda non paghino solo le forze dell'ordine. Le forze dell'ordine in questo Paese sono composte da persone perbene. Eppure quando ci sono queste vicende pagano spesso solo i pesci piccoli. Spero che non accada stavolta ciò che è accaduto a Genova, al G8. Guidavo il giornale scout "Camminiamo Insieme" e ricordo le testimonianze allucinanti di ciò che accadde in quelle ore. A distanza di anni devo prendere atto che funzionari che semplicemente firmarono verbali sono stati condannati alla interdizione dai pubblici uffici e si sono dovuto trovare altri lavori, mentre i loro capi no. I ministri e i parlamentari che impartivano disposizioni dalle caserme invece hanno continuato a far politica e per anni ci hanno spiegato in tv come andava il mondo. Io sto con le forze dell'ordine. Perché scaricare su servitori dello stato tutte le responsabilità senza che venga mai fuori un responsabile politico è indegno per la politica. E per l'Italia.

Aggiungo che penso a quella bambina e mi vengono i brividi. Ho una ipersensibilità sulla vicenda dei dissidenti. Nella mia città abbiamo preso una vecchia prigione, le Murate, e ne abbiamo fatto una casa in cui vivono per alcuni mesi blogger e attivisti che vengono espulsi o controllati nei rispettivi Paesi, grazie alla collaborazione con la Robert Kennedy Foundation. è un progetto unico in Italia, di cui sono orgoglioso come sindaco e come cittadino. Mi perdonerete, dunque, se su questi temi sono particolarmente suscettibile. Il diritto alla libertà è il presupposto di ogni battaglia politica. Non c'è destra, non c'è sinistra: c'è la libertà. Che è il valore più grande. Quando questo diritto viene messo in discussione in un Paese civile io avverto il bisogno etico di farmi qualche domanda e di darmi qualche risposta. E invece assisto a una indecorosa strumentalizzazione, anche contro di me.

Da cittadino sono umiliato rispetto all'atteggiamento che larga parte della classe dirigente del PDL e del PD ha avuto, cercando di usare questa vicenda per attaccare me. Dicono che tutta questa vicenda nasca dalla mia ansia di far cadere il Governo. Ma la realtà dei fatti è che io non ho alcun interesse a far saltare il Governo Letta. E il bello è che lo sanno tutti! C'è una ragione ideale, per me: faccio il tifo per il mio Paese, non spero nel disastro. Sempre. Ma se non credete agli ideali, credete alla convenienza, perché c'è una ragione persino utilitaristica, per cui non ho alcun interesse a far cadere il Governo, specie adesso. Lasciate stare quello che vi dicono nell'ipocrisia dei comunicati stampa: nei palazzi romani non c'è proprio nessuno che voglia tornare alle elezioni, nemmeno tra i parlamentari delle minoranze. Insomma se cade Letta, non si vota. E se anche si formasse un nuovo Governo non sarei io candidabile avendo più volte detto che se andrò a Palazzo Chigi un giorno, ci andrò forte del consenso popolare non di manovre di Palazzo. Dunque, di che cosa stiamo parlando?

Nulla. Devono continuare a giocare sulle armi di distrazione di massa. Anziché entrare nel merito della questione, tutta la partita è incentrata sul complottismo: è colpa di Renzi! Neanche fossi il maggiordomo di un romanzo giallo. Lo dicono tutti, ma perché?

Lo dicono quelli del PDL, perché sanno che in caso di elezioni, una candidatura forte li manderebbe a casa, per cinque anni. E loro - miracolati dal capolavoro di Pierluigi Bersani - preferiscono stare al Governo delle larghe intese anziché all'opposizione. Diciamo la verità, quelli del PDL fanno il loro gioco. Nessuno può dire niente. Poi, certo, stupisce vedere Giovanardi che mi insulta con le stesse parole di alcuni miei compagni di partito. Ma è un problema loro, non mio.

Lo dicono alcuni dirigenti del PD, il cui obiettivo è giocare la sfida congressuale. E questo è un po' meno serio. Se molti dirigenti del PD non vogliono che mi candidi, va bene. Se vogliono tenersi il partito, va bene. Se preferiscono perdere le elezioni pur di mantenere una poltrona, va bene. Ma ci facciano la cortesia di non strumentalizzare una vicenda di cui come italiano mi vergogno. Una bambina di sei anni è stata prelevata da quaranta agenti, messa su un aereo e adesso vive con la mamma agli arresti domiciliari in un Paese non libero: questa non è l'Italia che vogliamo costruire.
Se scelgono questa vicenda per regolare i conti tra le correnti del PD, mi vergogno per il PD.

La mia ambizione non è cambiare la maggioranza, ma cambiare il Paese. Se Letta lo fa, bene. Se non riesce a farlo, mi dispiace, per lui, per me, per l'Italia. Ma non si cerchino alibi. L'Italia cambierà quando finalmente abitueremo le nuove generazioni ad assumersi le proprie responsabilità.

Ho scritto fin troppo, tanto per cambiare. Eppure mi piacerebbe discutere con voi di tante cose. Dall'emozione di sentire la piccola Malala parlare all'Assemblea delle Nazioni Unite fino alla rabbia per la sentenza Zimmerman in Florida. Per non arrivare alle vergognose parole razziste di Roberto Calderoli. Ma ci aggiorniamo a martedì prossimo.
Lasciatemi chiudere, però, con una notizia fiorentina. Al Franchi di Firenze erano quasi trentamila i tifosi viola che hanno accolto un grande campione, quale Mario Gomez, che vestirà la maglia della Fiorentina la prossima stagione. Sono felice dell'entusiasmo di questa città. Sono felice che il progetto della famiglia Della Valle funzioni e sono molto intrigato dal tipo di gioco che mister Montella riuscirà a mettere in campo anche quest'anno. Tutto sembra andare verso la logica di una squadra che faccia divertire. Ma da Sindaco sono felice anche perché Gomez ha scelto la Fiorentina anche per Firenze. Questa è una città che può sognare in grande. E che deve farlo. Non solo nel calcio.

Un sorriso,
 
Matteo
 

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Gianni Pittella Gioiello Orsini Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard