Un omaggio di Bruno Bozzetto a Oscar Giannino |
Gli ultimi sondaggi dicono che il 3% è superato e ogni giorno qualche cittadino in più si avvicina, si convince, si mobilita.
Nel mio piccolo, quasi ogni giorno, semplicemente raccontando che lui c'è, qualcuno dei miei amici e colleghi si decide a votare per lui, almeno alla Camera.
Oscar Giannino, nonostante i non pochi problemi che la sua iniziativa ha dovuto superare, fra i quali il vero e proprio pacco che fu rifilato a lui e a parecchi altri, incluso chi scrive, alcuni mesi fa, da un gruppo di aspiranti notabili, sta finalmente bucando il muro di gomma della rassegnazione, dell'indifferenza e dell'incomprensione.
Quando lo lasciano parlare, i cittadini lo capiscono e ne comprendono la serietà.
Svizzera, Svezia, sono i suoi modelli di federalismo, welfare e competitività.
Parla di numeri e di obiettivi concreti, una mosca bianca in un mondo di chiacchieroni a vanvera.
Rischia personalmente, in un mondo di potenti e privilegiati che cascano sempre in piedi.
E' l'unico maverick veramente minaccioso per la dittatura dello status quo.
In cima al suo programma ci sono i giovani, le donne, le piccole imprese, le famiglie che pagano il mutuo della prima casa, gli innovatori, i creativi.
Può farcela perché - e finalmente! - in queste elezioni politiche 2013 conteranno qualcosa coloro che guardano più Internet che la televisione, coloro che consultano più le fonti originali che certe superficiali e tendenziose sintesi giornalistiche.
Comunque vada, il prossimo parlamento non potrà fare molto di più che tagliare qualche poltrona e qualche privilegio, dimezzare i parlamentari, togliere il bicameralismo paritario, varare una legge elettorale più decente.Oscar Giannino ha capito anche questo e, a differenza di altri, lo dice apertamente e farà quello che dice.
Votiamolo.
Non ce ne pentiremo.
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