Questo giovedì 17 marzo 2011, 150° anniversario dell'unificazione italiana, richiederà tanta capacità di riflessione, comprensione, senso critico, ma spero che sia, comunque, una giornata serena per tutti i popoli, le comunità, le famiglie che vivono nella Repubblica italiana.
Partecipo a modo mio, sottolineando il verso per me più bello, più toscano, dell'inno di Mameli:
Ogn'uomo di Ferruccio
Ha il cuore, ha la mano
Mameli, che nell'inno racconta secoli di lotta contro le invasioni straniere, si riferisce qui a Francesco Ferrucci, il protagonista della resistenza anti-imperiale e anti-medìcea della Repubblica di Firenze.
Ferruccio, il nostro eroe della libertà toscana, è anche quello che, dopo esser stato ferito a morte, nel 1530, nella battaglia di Gavinana, da Fabrizio Maramaldo, capitano imperiale, gli si rivolse con le celebri parole "Vile, tu uccidi un uomo morto"
Non c'è altra Italia che quella dell'inno di Mameli: una famiglia di popoli e città innamorati della propria libertà, un grande ideale repubblicano che attraversa i secoli, una grande speranza federalista, cioè di unità e pace fra tutti i popoli. Viva l'Italia, ma quella vera, però!
Fonti:
http://www.radiomarconi.com/marconi/mameli.html (acceduto mercoledì 16 marzo 2011)
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