Il diavolo si nasconde nei dettagli.
Per esempio nei tempi.
La proposta di commissariamento del Credito Cooperativo Fiorentino, formulata dalla Banca d'Italia, è arrivata nella giornata di mercoledì 21 luglio 2010.
La pratica è stata quindi "immediatamente istruita dagli uffici" e siglata dal direttore generale del Tesoro nella giornata di venerdì 23 luglio.
Lunedì 26 luglio è stata poi ritrasmessa al gabinetto del ministro per la firma.
E' già lunedì 26, quando Denis Verdini rende note le sue irrevocabili dimissioni, che portano la data del 23.
E' nella stessa giornata di lunedì 26, che tutto il consiglio di amministrazione della banca, dopo avergli espresso solidarietà, lo segue nelle dimissioni.
Il giorno dopo questa solidarietà e quelle dimissioni, martedì 27, il ministro Giulio Tremonti sigla il provvedimento contro l'istituto, chiesto da Bankitalia per "gravi irregolarità nell'amministrazione e violazioni normative".
E' lecito pensare, ci pare, che le dimissioni di Denis Verdini siano arrivate in extremis, quando ormai già sapeva che sarebbe stato estromesso dai commissari di Bankitalia.
Parecchi in Toscana sono rimasti impressionati molto negativamente da questa pantomima.
Molti, non solo in Toscana, lamentano che Denis Verdini avrebbe dovuto fare, allora e forse anche da prima, un passo indietro anche nel PDL e nella politica italiana e toscana, non solo nella sua banca.
Dal punto di vista politico, a mio modesto parere, era comunque già tutto finito.
Alcune fonti, accedute fra il luglio e l'agosto 2010:
http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo487344.shtmlhttp://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo487352.shtml
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/10/07/26/p3-settimana-decisiva-verdini-davanti-pm.html
http://www.corriere.it/politica/10_luglio_26/verdini-dimissioni-credito_8291f2d4-988c-11df-a51e-00144f02aabe.shtml
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