Archiviamo qui un affettuoso omaggio alla poesia di Sergio Salvi, a pochi mesi dalla sua scomparsa, avvenuta il 23 aprile 2023. Da giovane, questo pioniere di autonomie, identità, promozione delle diversità, studioso di nazioni piccole e grandi, intellettuale e grande lavoratore per la cultura di Firenze, aveva esordito come poeta. Nel 1960 Vallecchi aveva pubblicato la sua raccolta "Il vento di Firenze", di cui pubblichiamo qui qualche verso.
Il paese alla notte si rassegna.
Anche il verde s'è spento ed il viola
delle montagne è vago, irraggiungibile.
Tornano i falciatori, mi sorpassano
senza guardarmi, avvezzi a questa estrema
solitaria fatica. Dondolanti
spaiono all'orizzonte i portatori
di fieno sotto il bilico dei cumuli.
L'oste ha già aperto, dagli sgangherati
battenti filtra un'arsa luce, vaga
un odore di vino dietro i quieti
lumi portati a mano. Ora la gente
di questa valle fredda si raccoglie
sulle soglie in attesa che s'accenda
fioco un televisore. Anche se i conti
non tornano, anche nulla può turbare
questa cupa parentesi. Arsa trama,
freme soltanto una curiosità
di povere notizie, di bicchieri
consunti per affogarvi l'attesa.
* * *
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