Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

lunedì 29 febbraio 2016

Il mondo sfugge di mano ai suoi burattinai





Ieri, 28 febbraio 2016, ho partecipato al 16° congresso della sezione Oltrarno dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani, di cui sono socio da quando sono tornato a lavorare a Firenze.
Passare la domenica con persone come Silvano Sarti è un grande privilegio non solo e non tanto, come è ovvio, per la loro storia, ma per la loro incredibile lucidità nel momento presente.
Ieri Silvano ha preso la parola a più riprese nella bella Sala Vanni, in piazza del Carmine 19, in cui l'ANPI era riunita.
Ha ripetuto più volte, con parole diverse, un concetto incredibilmente audace: il mondo sta sfuggendo di mano ai suoi burattinai.
Non ce la fanno più, perché la gente si ribella.
Lentamente ma inesorabilmente l'ignoranza arretra e, con la cultura, dilaga la rivolta contro la violenza, le ingiustizie, l'ordine costituito.
Questo concetto Silvano, classe 1925, dall'alto dei suoi 91 anni, lo ha ribadito con una energia per cui mi sento di usare l'aggettivo "profetico".
Le elite di potere, in tutto il mondo, sono disperate.
Non riescono a controllare più niente.
Non riusciranno a trascinarci in un'altra guerra inutile.
Non ci porteranno in Libia, come non sono riusciti a trascinarci in Siria, mi sento di aggiungere.
Non potranno ancora per molto tenerci schiavi sotto regole - solo apparentemente tecniche e presuntamente neutrali - di austerità.
Non potranno continuare a farci credere che meno votiamo e più siamo una società "stabile", "moderna", "affidabile".
Silvano ha fatto risuonare corde importanti, che sono direttamente collegate con i miei studi sulla "mobilitazione sociale", sulle orme del mio maestro Karl Deutsch.
Tutto questo, per me, spero anche per voi, è emozionante e anche un po' incredibile.

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mercoledì 24 febbraio 2016

Benzina neocolonialista sul fuoco libico


No a ogni intervento neocolonialista in Libia.
Non tocca a noi occidentali, né alle plutocrazie arabe porre fine alla frammentazione libica.
La pressione internazionale per la costituzione del cosiddetto "governo unitario", la corruzione finanziata dagli sceicchi, le infiltrazioni francesi, i droni americani, il supporto logistico ai bombardamenti concesso (non senza la solita italianissima ipocrisia) dalla nostra ministra Pinotti, sono tutte mosse avventate, benzina sul fuoco.
L'unica strada praticabile per i libici è quella dell'armistizio, della distensione, del dialogo a lungo termine fra le forze più ragionevoli, quelle che hanno controllo e responsabilità della Tripolitania, della Cirenaica, dei deserti tribali, delle comunità Tuareg.
Le forze che vengono rappresentate come terroriste, gli islamisti di Sirte, occupano solo una piccola enclave proprio ai confini fra il governo di Tobruk e l'assemblea di Tripoli.
Sono un pericolo geopolitico? Tripoli e Tobruk possono cooperare nel controllarlo, senza bisogno di intrusioni neocolonialiste dall'esterno.
Una certa retorica mediatica e diplomatica internazionale, invece, sta riempiendo i nostri orecchi di confusione e paure, al solo scopo di trascinarci in un'altra insensata guerra per la ulteriore distruzione della Libia, a maggior gloria dei nostri apparati militari-industriali.
Svegliamoci!



Fonte: Wikipedia


lunedì 22 febbraio 2016

Let us stop American march of folly in Libya



Americans are seeking desperately a ceasefire in Syria, after five years of geopolitical and political mistakes. In the same time, we assist to new American bombings in Libya. The American military-industrial establishment is totally biased, and possibly out of any politically control, and increasingly dangerous. It is time to say no to another pointless, endless war.


 

domenica 21 febbraio 2016

Renzi inseguito dai dettagli e dai cortigiani


A suo tempo ho appoggiato l'ascesa politica del mio sindaco, Matteo Renzi, a segretario del Partito Democratico e a presidente del consiglio della Repubblica italiana.
Due anni dopo la sua ascesa a Palazzo Chigi, ho qualche critica da fare.
Essendo fra quelli che ha dato una mano senza chiedere nulla, credo di potermelo serenamente permettere.
Il governo Renzi, campione di una azione che è prima di tutto comunicazione, dopo tanti annunci roboanti e assertivi, mi pare inseguito dai sempre ignorati dettagli. Nella riforma costituzionale, nell'Italicum, nelle nuove norme sul lavoro, nella riforma della scuola, nell'abolizione delle tasse sulla casa, nella riforma della RAI e del canone, nella gestione degli interessi sul debito, nel fare ulteriore deficit, nella riscrittura delle regole dell'amministrazione digitale, nella politica industriale, nella diplomazia, nella gestione di missioni estere delicate come il sostegno ai Kurdi, nella risposta all'impoverimento (non dei disoccupati, presidente, ma degli occupati, di chi non ce la fa più pur lavorando!) i dettagli sono veramente trascurati.
L'affastellarsi di norme scritte male, una certa difficoltà nell'ascoltare i critici, una visibile carenza di competenza e, purtroppo, anche di umiltà, finiranno ben presto per tornare indietro come un durissimo boomerang.
Intanto assistiamo all'assalto alla diligenza di una quantità enorme di persone - già appartenenti a ceti privilegiati e a caste di potere, una vera e propria corte - le quali, grazie all'imperizia del cosiddetto "Giglio magico", si stanno accomodando in posti chiave, precostituendo, senza passare da concorsi o da selezioni pubbliche, posizioni durature.
Infine resta sullo sfondo il problema secondo noi più grande, la svolta centralista, che, pur non essendomi mai fatto grandi illusioni, mi ha colto di sorpresa.
E' un errore politico e istituzionale, caro presidente, e in cuor mio spero ancora che tu possa correggerla - spes contra spem!


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giovedì 18 febbraio 2016

Basta guerra


Non c'è soluzione militare alla guerra che sta devastando la Siria.
Questo bagno di sangue deve cessare.
Anche noi dalla Toscana possiamo e dobbiamo gridare in favore di un armistizio immediato, senza condizioni.
Occorrono inoltre aiuti umanitari subito, per tutte le città assediate.
Tacciano tutte le armi, si congelino linee di fronte provvisorie fra le parti in lotta.
Cessino anche tutti i bombardamenti stranieri, a cominciare da quelli europei.
L'Europa getti tutto il suo peso per frenare l'avventurismo politico e militare, in particolare su quello della Turchia e dell'Arabia Saudita.





Fonte: The Guardian



sabato 13 febbraio 2016

La riscoperta della gravità




Su Radio Radicale, un vero, grande, serio servizio pubblico per gli italianofoni, abbiamo ascoltato e rilanciamo questa interessante intervista a Giuseppe Basini, un emiliano diverso, fisico e senatore di centrodestra, sostenitore della concepibilità del viaggio nel tempo. Si parla della notizia storica di questa settimana ormai trascorsa, la rilevazione sperimentale delle onde grativazionali. Alla scoperta hanno contribuito anche istituti di ricerca e studiosi della Toscana.

martedì 9 febbraio 2016

Democracy and Disintegration in Europe




In Berlin, the capital of the Eurozone, today, Yanis Varoufakis and many other progressive, civic leaders, gather to promote the DiEM25.org, Democracy in Europe Movement 2025.
They propose democratization in order to avoid European disintegration.
We praise this initiative against Eurocracy, rightly described as a "highly political, top-down, opaque decision-making process", treacherously pretending to be "‘apolitical’, ‘technical’, ‘procedural’ and ‘neutral’" (from the DiEM25.org manifesto).
Europeans deserve to have back democratic control over their money, finance, working conditions and environment.
We would modestly suggest that such democratization cannot start from above. The proposed "continental congress" would end up establishing not a peaceful European-size Switzerland, but a European version of the imperialist United States of America.
On the basis of our studies, we would warn not to seek solution to problems derived from Eurozone integration in further integration, concentration of power.
A new European confederation would more likely grow up from the bottom: many more local, democratic parliaments, in every city and territory, in every corner of Europe, starting from self-government in Catalonia, Scotland, Corsica, Sardinia, Tuscany, and many others.
Strong local, smaller democracies may concretely provide political inclusion, social justice, ecological protection, cultural diversity, and peace!
All common goods the Eurozone and its big member states have long denied the European peoples!
Perhaps, it is time to discover disintegration may also mean hope, and imagine democracy and disintegration going hand in hand.
Two cheers for the profound, sincere, genuine anarchical European soul. 



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lunedì 8 febbraio 2016

No al plebiscito


Fonte: http://www.educarchile.cl/

L'idea radicale lanciata da Roma da Riccardo Maggi, poi rilanciata a Milano da Marco Cappato, è stata ripresa e trasformata in una proposta giuridica sul Corriere della Sera di oggi dal prof. Michele Ainis.

La proposta è che il prossimo referendum sulla riforma costituzionale Boschi-Verdini non sia un solo quesito, un prendere o lasciare.

Si può e quindi si deve sottoporre agli elettori italiani una valutazione sui diversi aspetti.

Ciascuna persona dovrebbe poter dire sì o no sui diversi - e fra loro non del tutto coerenti - aspetti dell'articolato:
- senato a elezione indiretta
- poteri (poco chiaramente) differenziati fra le camere
- rafforzamento dello stato centrale rispetto alle regioni (molto ambiguo e in netto contrasto con la nostra evoluzione storico-politica)
- abolizione delle province
- abolizione del CNEL
- modifiche alla democrazia diretta (che non la rafforzano)
- assetto (problematico, dato il mantenimento di una camera troppo più numerosa del senato) delle sedute comuni

Una serie di votazioni differenziate sarebbe un passo in avanti, rispetto alla prospettiva di un unica votazione plebiscitaria.

Lo diciamo con chiarezza e con affetto al presidente Matteo Renzi: non vogliamo un plebiscito sul nostro premier; vorremmo invece votare su cambiamenti che sono maturi da decenni, senza doverci per forza ingoiare anche delle vere e proprie forzature che sembrano fatte apposta per minare la repubblica e l'unità europea.

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Nella foto, l'evocazione del plebiscito cileno del 1988. Una piccola provocazione per ricordare che ormai da tempo i plebisciti è più facile perderli che vincerli.

domenica 7 febbraio 2016

Open data sulla meningite in Toscana


Fonte: Dati Open Italia

Grazie a una nuova generazione di social media locali, oggi veniamo subito a conoscere le sofferenze delle persone colpite dalle diverse forme di meningite, ma gli open data della sanità pubblica mostrano che non c'è un aumento dei casi statisticamente significativo.
La Regione Toscana, già da anni, come si comprende bene leggendo uno studio del 2012 (Bechini A., Levi M., Boccalini S., Tiscione E., Ceccherini V., Taddei C., Balocchini E., Bonanni P. - Present Situation and New Perspectives for Vaccination Against Neisseria Meningitidis) sta investendo massicciamente sulla diffusione della vaccinazione, compresa quella con il più recente vaccino quadrivalente.
Le vaccinazioni universali, però, al di là delle comprensibili e doverose discussioni sui loro rischi e soprattutto sui loro costi, non devono essere mai spacciate come una sorta di soluzione magica, come giustamente scrive il dott. Eugenio Serravalle.
La salute pubblica si costruisce prima di tutto con una moderna prevenzione, che faccia tesoro di una certa antica saggezza e della buona educazione di una volta.
Qua e là, in rete, come in questo opuscolo della sanità pubblica di Rieti, si trovano consigli solo apparentemente banali, che invece meritano di essere continuamente ribaditi.
Le meningiti, come molte altre malattie, si combattono vivendo in case e posti di lavoro puliti, ben arieggiati, dove tappeti e tende sono lavati spesso.
Le carni devono essere ben cotte, la frutta e le verdure lavate con attenzione.
E' giusto arrabbiarsi della poca igiene di autobus e treni, ma si deve pulire spesso anche la propria automobile.

L'abuso di antibiotici (e di medicinali in genere) va combattuto a ogni livello, perché l'organismo non si trovi debilitato quando si scontra con agenti patogeni particolarmente pericolosi.
Le persone, soprattutto le attuali classi di anziani "giovanili", che vivendo meglio e più a lungo sono stati raggiunti da meningiti che una volta erano riservate ai giovani, devono condurre una vita più sana, cioè più attiva.
Anche la moltiplicazione degli animali domestici impone maggiori doveri di pulizia ai loro proprietari e alle autorità pubbliche che puliscono le strade o gli spazi verdi.
Insieme, popolazioni e autorità locali, devono impegnarsi per riportare principi di diligente igiene pubblica anche nelle periferie, nelle strade secondarie, negli argini, nei fossetti, nei sottopassi, nei tanti cortili ed edifici abbandonati.

Siamo un po' noiosi vero?
Attenzione, Toscane e Toscani, che il vero allarme sociale non sia quello della meningite, ma l'incapacità di ascoltarsi, comprendere, agire.

martedì 2 febbraio 2016

Addio alla repubblica delle cicche?


In questa giornata della Candelora, che è sempre tradizionalmente un momento di svolta in ogni anno sociale e nelle nostre piccole vite, registro una piccola vittoria personale: anche con il piccolo contributo di questo blog, è stata elaborata ed è entrata in oggi in vigore nella Repubblica Italiana una norma che proibisce di gettare le cicche a terra.
Si parla delle cicche di sigaretta, per ora, ma non dispero che alla fine si riduca la dispersione anche delle cicche di gomma e di tanti altri rifiuti, che sono tanto piccoli quanto pericolosi.
Non basterà proclamare, è chiaro, in questo stato dalle troppe leggi e quindi senza legge.
Deve continuare la battaglia culturale e civile per porre fine alla pericolosa vergogna delle cicche per terra.Forza, se proprio non volete smettere di fumare, andatevi tutti a comprare dei portaceneri portatili!



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