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mercoledì 4 ottobre 2023

II anniversario di OraToscana

 


Ieri 3 ottobre 2023, alla vigilia della festa di San Francesco, abbiamo celebrato insieme alla presidenza e alla segreteria interterritoriale del Patto Autonomie e Ambiente, il II anniversario dell'avvio di OraToscana, la nostra rete civica, ambientalista, territorialista e autonomista della Toscana. 

Oggi OraToscana compie due anni. E' ancora piccola, s'identifica con i piccoli, lavora per una primavera di comunità locali piccole, cioè a misura di persona umana, in pace con l'ambiente:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/190-la-societa-dei-piccoli-per-le-piccole-societa

Ringraziamo di cuore tutte le persone che sono passate a salutarci, dagli altri gruppi civici della Toscana, dalla Sardegna (tantissimi!), dalla Sicilia, dal Sud (associati e associandi di Autonomie e Ambiente), da Roma, dall'Umbria, dalla Romagna, da Genova, dal Nordovest e dal Nordest.

Un grazie particolare a Canio Trione, economista di Bari portatore di un pensiero profondo contro le concentrazioni di potere e di ricchezza nella contemporaneità. Un grazie altrettanto sentito a Gino Giammarino, che ha approfittato dell'occasione per annunciare che il Patto Autonomie e Ambiente, in collaborazione con la famiglia politica europea di ALE-EFA, terrà a Melfi il prossimo 27 ottobre 2023 un incontro pubblico per lanciare idee molto forti di decentramento e liberazione finanziaria, economica e sociale.

Un saluto e ancora in bocca al lupo a Walter Pruner, che si è candidato per il consiglio provinciale del Trentino, alle elezioni ormai imminenti del 22 ottobre 2023.

Mauro Vaiani, come garante di OraToscana, ha introdotto l'incontro con cinque punti di METODO, più cinque promemoria di CONTENUTO, su temi forti e condivisi, già affrontati dal Patto Autonomie e Ambiente, che riportiamo in sintesi di seguito.


METODO

1) Agiamo sempre con un tocco di grazia, ironia, autoironia, umiltà. Proprio perché il nostro moderno decentralismo ha conseguenze radicali, dobbiamo essere prudenti e moderati nei toni.

2) Occasionalmente ci parliamo a distanza o ci incontriamo in sporadici incontri dal vivo, ma non perdiamo mai di vista la centralità della parola scritta, della conoscenza scambiata attraverso scritture competenti e letture serie, della memorizzazione degli impegni minimi contenuti nei documenti, unico modo per essere in sintonia fra di noi, nella nostra diversità, da un territorio all’altro.

3) La maggior parte di noi è giustamente concentrata sul proprio comune e sul proprio territorio. La prossima primavera vanno al voto migliaia di comuni della Repubblica. Siamo sicuri che ci sarà una primavera civica, ma alcuni di noi devono sacrificarsi per il lavoro interterritoriale e per il messaggio politico e culturale alto e profondo che abbiamo deciso di portare alle elezioni europee del 9 giugno 2023. Abbiamo radici profonde. Non siamo un partito nuovo, non siamo nuovi. Siamo tutti in qualche modo eredi degli 80 anni della Carta di Chivasso, spesso di tradizioni e libertà ancora più antiche. Così, con serietà e con prudenza, teniamo alla larga i ciarlatani e gli imbroglioni, perché un’area civica, ambientalista, territorialista deve riprendersi nella Repubblica delle Autonomie e nell’Europa dei Popoli il posto che gli spetta.

4) Per le europee abbiamo un simbolo, che è fatto di due elementi: i mattoncini, un po’ di viola come riferimento alla nostra famiglia politica europea ALE-EFA, le tre parole “PATTO AUTONOMIE AMBIENTE”. Questo simbolo è frutto dell’intesa fra il partito europeo, il partito territoriale che ci guida – il Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia - e i partecipanti alla nostra III assemblea, tenutasi a Udine nel giugno scorso, Diventerà anche un contrassegno elettorale, per cui è arrivato il momento di condividerlo e farlo comparire sempre, accanto alle nostre insegne locali.

5) I nostri 76 candidati alle Europee, per eleggerne tre o quattro, cercano il consenso di un milione di cittadini. Noi crediamo che nella Repubblica un milione di persone che condividono i valori della Carta di Chivasso ci siano.

 

MERITO

1) Per la sanità pubblica e prossima, in una società malata, inquinata, impoverita, invecchiata non ci facciamo illusioni, ma abbiamo deciso di ripartire dalla persona.

2) Per le piccole opere e la compiutezza dei lavori pubblici, comune per comune, e quindi contro le opere faraoniche, calate dall’alto, quindi contro il Ponte di Messina e contro il nuovo aeroporto di Firenze.

3) In questa società postdemocratica, sempre più massificata e bombardata da massicci irraggiamenti di pensieri unificanti indiscutibili, ci siamo messi di traverso contro le elezioni mediatiche di capi: contro il presidenzialismo in ogni sua forma, contro gli aspiranti podestà d’Italia, contro gli aspiranti napoleoni d’Europa, rimettendo in discussione l’elezione diretta di presidenti di regioni vaste e sindaci di grandi città.

4) Il ritorno alla Costituzione e agli Statuti per porre fine al loro tradimento, per autonomie vere, per processi di autogoverno concreti nel campo dell’energia, del cibo, della custodia del territorio, della valorizzazione dei beni comuni, della gestione dei servizi pubblici essenziali, della possibilità di lavorare per le piccole e medie imprese locali e di guadagnare per tutti i lavoratori. Il che ci porta in rotta di collisione non solo (a) con il grande specchietto delle allodole dell’autonomia differenziata, (b) non solo coloro che vogliono declinare in modo centralista e autoritario – in termini di sorveglianza universale e ancora più massificazione e omologazione, cancellazione delle nostre diversità - i grandi cambiamenti della digitalizzazione e della conversione ecologica, ma anche (c) contro la metastasi normativa europea, statale, regionale, delle agenzie e delle autorità, che viene disapplicata o bonariamente interpretata per i grandi ma invece schiaccia i piccoli in uno stato di perenne incertezza e insicurezza.

5) La pace, unico stato in cui sono possibili vita, libertà, dignità. Come è scritto nella pacata ma ferma presa di posizione del Patto Autonomie e Ambiente, noi rifiutiamo di assolutizzare il principio dell’integrità territoriale degli stati, che è una pretesa contraria agli interessi delle generazioni future e un pericolo per l’integrità della creazione. Il principio è importante, ma va temperato con altri principi di diritto internazionale che sono almeno altrettanto importanti, in primis l’autodeterminazione delle comunità locali.

Tutto ciò che il Patto Autonomie e Ambiente elabora e propone è accessibile attraverso il sito della sorellanza:

https://www.autonomieeambiente.eu/

 

Lucca, 4 ottobre 2023, festa di San Francesco d'Assisi

 

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