Siamo in piena emergenza democratica, che si aggiunge alle emergenze ambientale, economica, sociale, politica, militare.
Lo spiega bene Felice Besostri, con i suoi ficcanti articoli che non lesinano dettagli e suggeriscono contromisure.
In pratica, in questa Repubblica, ormai votano solo minoranze più o meno politicizzate, che si contentano di votare un simbolo, un leader solo al comando, oppure uno dei suoi fedelissimi.
Questo accade persino nei piccoli comuni, dove in molti casi gli elettori residuali eleggono il candidato nominato dall'alto e da altrove (mentre la maggioranza dei cittadini se ne resta a casa, non si sa se arrabbiata, delusa o semplicemente indifferente).
Contro questa disastrosa situazione, che distruggerà la Repubblica delle Autonomie, si è alzata solo la voce di persone della rete di Autonomie e Ambiente e in particolare del loro ramo toscano, quelli di OraToscana.
Non c'è scampo, senza profonde riforme elettorali, dal centralismo autoritario, che in Italia è già egemone e che perfezionerà la propria dittatura attraverso la svolta verso l'orrendo presidenzialismo.
Mai il "sindaco d'Italia", mai il presidente eletto dal popolo, mai la democrazia televisiva che elegge solo presidenti di plastica nominati da opache piramidi, da qualche potere forte, da qualche concentrazione di potere della globalizzazione.
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