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domenica 9 gennaio 2022

No Green Pass contro la deriva centralista e autoritaria

Alcune modeste riflessioni dopo le manifestazioni No Green Pass di ieri, sabato 8 gennaio 2022.


 

A Livorno si sono riuniti i Toscani delle decine di gruppi ribelli al Green Pass, a protestare per l'accanimento dei centralisti autoritari del Draghistan contro gli abitanti delle isole, contro gli umili, contro i guariti, contro coloro che chiedono di essere curati e non schedati. 

A Torino si sono riuniti esponenti della Commissione Dubbio e Precauzione, del Coordinamento 15 Ottobre, parlamentari di opposizione al governo Draghi. E' stata annunciata la costituzione di un nuovo CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) contro la deriva centralista e autoritaria. Tra i protagonisti di Torino dobbiamo ricordare il prof. Ugo Mattei, l'on. Jessica Costanzo (componente Alternativa, ex Cinque Stelle), Luca Abba (resistente No Tav di lunghissima data), Stefano Puzzer (che si è collegato per telefono). 

Sabato 15 gennaio prossimo ci sarà una confluenza di queste e altre componenti su Roma, per un'altra testimonianza di resistenza al Green Pass.

Ricordiamo un caveat molto importante, lanciato dal prof. Ugo Mattei: i paragoni storici sono possibili e anzi necessari, ma vanno fatti non con il 1943, bensì con il 1924. 

L'antico CLN (con le sue articolazioni politiche e militari, tra cui il comitato per l'Alta Italia e quello della Toscana) si costituì il 9 settembre 1943, dopo che tutto era andato perduto con il fascismo e con la guerra, per fondare la nostra nuova Repubblica delle Autonomie personali, sociali e territoriali. 

Ciò che spetta ai nuovi resistenti di oggi, invece, è evitare un nuovo 1924, un altro fallimento aventiniano: dopo il delitto Matteotti una opposizione politica e sociale meno divisa avrebbe forse potuto porre fine al nascente regime fascista.

E' esagerato paragonare il governo Draghi a un nascente regime modernamente autoritario? A molti, compreso chi scrive, pare di no. C'è tanto di quello che Pasolini chiamava con preveggenza "tecnofascismo", nel sistema di potere che si è aggrappato attorno alla figura del presidente Mario Draghi.

Non ripeteremo qui i moniti contro la gestione centralista e autoritaria della crisi pandemica e sindemica e contro la prosecuzione dello stato di emergenza, che sono venuti dal variegato mondo delle Autonomie, dalla rete Autonomie e Ambiente, dal mondo civico, ambientalista e autonomista che qui in Toscana si raccoglie attorno a OraToscana. Sono tutti attuali e chi li ignora, mette drammaticamente in pericolo l'intera Repubblica delle Autonomie.

Non ricorderemo il caos provocato dal rifiuto ostinato (e probabilmente prezzolato) delle cure precoci e delle cure tout court, il terrore seminato dai media, l'acquisto con contratti segreti dei nuovi farmaci da pochissimi produttori privati (rendendo sempre più potente BigPharma), il caos legislativo e organizzativo provocato dall'uso abnorme della decretazione d'urgenza, l'umiliazione del Parlamento, la cancellazione di ogni diritto alla privacy, la violazione delle norme internazionali ed europee, la centralizzazione in una sola gigantesca banca dati (gestita da privati per conto del Ministero delle Finanze) di dati personali dell'intera popolazione, la sorveglianza universale, la caccia ai sani, l'umiliazione dei guariti, l'abbondono dei malati. Tutto questo non potrà mai essere dimenticato dalle reti di cittadinanza attiva.

Ricordiamoci, invece, che questo nascente regime ha già una sua legge "Acerbo". Se anche volessimo votare, con la pretesa di voler cambiare qualcosa, con le leggi attualmente in vigore, il nuovo Parlamento sarebbe ancora meno rappresentativo, meno plurale e meno libero.

 

 

E' difficile prevedere se la nostra resistenza contro la deriva centralista e autoritaria riuscirà a impedire che il Green Pass si stabilizzi come regime di sorveglianza universale, oppure se a primavera vedremo questo sistema di menzogne e terrore sciogliersi come neve al sole. Ogni caccia alle streghe ha fine, prima o poi. 

Nel frattempo partecipiamo con umiltà a tutte le forme di protesta nonviolenta e di disobbedienza civile, creiamo solidarietà fra i dissidenti, aiutiamo le persone più compententi a farsi ascoltare, stiamo vicini ai pochi consiglieri comunali e amministratori locali che non hanno gettato il cervello all'ammasso, incoraggiamo una nuova generazione di leader locali a candidarsi.

Nella babele delle voci del dissenso, non pensiamo mai di poter fare a meno del magistero di alcuni maestri, uno dei quali è certamente il prof. Ugo Mattei insieme alle persone impegnate in Generazioni Future.

Nel moltiplicarsi delle iniziative individuali, valorizziamo il lavoro dei collettivi, come la comunità dei lavoratori del porto di Trieste, che ha per portavoce l'umile e mite facchino Stefano Puzzer.

A coloro che stanno difendendo l'integrità del proprio corpo, chiediamo di mantenere una visione più ampia. Per un nuovo "Habeas Corpus" non basta gridare "non avrai il mio corpo", ma serve invece un coro "non avrete il nostro corpo". Non c'è speranza di poter difendere il corpo individuale, se non ricostituiamo l'autogoverno del nostro corpo comunitario locale di fronte alle minacce dei poteri globali.

Animo!

 

* * *

 

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