Buon anno 2022!
Celebriamo l'anno nuovo con una immagine del 1992, di trent'anni fa.
Le abbiamo dato appena un tocco di viola, colore di speranza e rispetto. L'originale era, ovviamente, in bianco e nero.
Il lavoro autonomista consuma intere esistenze, spesso senza apparente successo, ma resta uno dei più preziosi e necessari per le generazioni future. L'autonomismo ha radici molto più antiche, ovviamente, ma in quegli
anni cominciò a prendere forma anche in Toscana una rinnovata mentalità autonomista
democratica, radicalmente decentralista e ostile a tutte le concentrazioni di ricchezza e di potere.
Non fu e non è ancora oggi, tuttavia, una nuvola caotica di parole. La loro disposizione evoca le forme dell'arco alpino, della penisola, delle grandi isole. Tutt'intorno, con altre parole, si accenna alla grande ricchezza di diversità presente nel nostro immediato vicinato.
State pronti, perché l'avvenire è autonomista, semplicemente perché non ci sono alternative, come questa pandemia-sindemia dovrebbe aver reso chiaro a tutti. Essere comandati, fin dentro il nostro stesso corpo, da pochissimi, dall'alto, da lontano, da altrove, sommersi di divieti, costretti in un continuo stato di emergenza, avrà pure insinuato qualche dubbio.L'autogoverno di tutti dappertutto e il conseguente rifiuto di ogni centralismo autoritario, sono il nostro futuro, se ne avremo uno in cui la parola umanità avra ancora il significato che le diamo oggi.
Guardiamo a Svizzera, Svezia, San Marino e teniamo desta la speranza.
Continuiamo a impegnarci per il buongoverno dei nostri paesini, frazioni, quartieri e
rioni, in Toscana; per tutte le autonomie personali, sociali e
territoriali in questa Repubblica; per un'Europa diversa; per un mondo
liberato da vecchi e nuovi colonialismi.
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