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martedì 11 settembre 2018

Per la Catalogna



Un piccolo ma significativo gruppo di attivisti e intellettuali decentralisti d'Italia ha diffuso, in questa straordinaria giornata della #Diada2018, un appello per la libertà dei prigionieri politici catalani e per l'autodeterminazione della Catalogna.

Potete trovare l'appello integrale e la lista dei primi firmatari, qui:



Difendiamo i diritti dei catalani, difendiamo la libertà in Europa

La Catalogna vive una vicenda storica che non riguarda soltanto spagnoli e catalani, ma tocca da vicino tutti i cittadini europei. Dinanzi alla repressione in atto, noi sottoscritti chiediamo la liberazione dei prigionieri politici catalani, il ripristino dei diritti umani e politici degli attivisti e degli elettori indipendentisti, il diritto al ritorno in sicurezza per gli esiliati, il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo catalano.

La riduzione della crisi catalana a problema giudiziario sta facendo scivolare la Spagna fuori dal perimetro della tradizione democratica europea, mettendone in discussione capisaldi quali la libertà di pensiero e di azione politica. Come europei sentiamo il dovere di rifiutare l’idea che iniziative politiche pacifiche siano represse con la forza e che esponenti del mondo politico e culturale vengano intimiditi, privati dei loro beni, incarcerati, privati della possibilità di difendersi in processi equi davanti a tribunali indipendenti.

Non vogliamo credere che la Spagna scelga di riaprire le ferite della Guerra civile, nel corso della quale l’autogoverno catalano fu schiacciato nel sangue. Ci aspettiamo quindi al più presto – quale precondizione a ogni futuro dialogo politico – la liberazione dei prigionieri politici.

Siamo coscienti che il referendum di autodeterminazione celebrato in Catalogna il primo ottobre 2017, alla fine di una lunga, estenuante e vana stagione di trattative con Madrid, si sia configurato come una rivolta nonviolenta contro il sistema di legalità spagnolo, ma proprio per questo esigiamo che le istituzioni europee e iberiche lo affrontino e lo gestiscano come un problema politico.

La richiesta del governo legittimo della Catalogna di poter votare sull’indipendenza della propria nazione ci proietta verso una concezione più avanzata della democrazia e ci invita a impegnarsi per un’Europa nuova, che evolva come libera confederazione di comunità, regioni e territori liberi di autogovernarsi.

Nel nostro mondo globalizzato e interconnesso l’autodeterminazione è diritto inalienabile di ciascuna persona umana. Non ci riguarda solo come individui, ma anche come comunità territoriali storicamente, socialmente e politicamente determinate. Non è concepibile che una matura esigenza di autodeterminazione, come quella della Catalogna, possa essere repressa. Se le costituzioni continuano a prevedere grandi stati “indivisibili”, saranno esse a dover cambiare di fronte alle esigenze di autogoverno che emergono in ogni angolo d’Europa e del mondo.

Il conflitto istituzionale in corso può e deve essere risolto attraverso un dialogo politico paritario, a cui partecipino il governo spagnolo, il legittimo presidente catalano Carles Puigdemont, le forze politiche e sociali della Catalogna, oltre che – se richiesti – rappresentanti europei e internazionali in funzione di osservatori e mediatori.

Ogni tipo di compromesso è possibile, nel quadro di un ordinamento europeo che già in passato si è mostrato saggiamente duttile nella capacità di includere intere comunità (nel caso della Germania Est, ad esempio) o di associarle in modo diversificato (come nel caso della Groenlandia e di altri territori). L’importante è dialogare senza pregiudizi, ma anzi avendo fiducia nelle forze politiche e sociali catalane, nella loro maturità, nel loro saldo ancoraggio ai valori della civiltà europea.

Continuare invece a negare alla Catalogna il diritto di votare sul proprio futuro, significa per l’Europa rinunciare a difendere principi di democrazia sostanziale e di avviarsi verso una deriva centralista e autoritaria.

Rivolgiamo, quindi, questo appello a tutte le formazioni politiche e sociali, affinché sia discusso in ogni possibile sede.

Chiediamo a tutte le istituzioni democratiche, dai consigli locali fino al Parlamento europeo, di procedere con propri atti a chiedere la liberazione dei prigionieri politici e la fine delle persecuzioni degli indipendentisti, il pieno rispetto dell’autonomia catalana, il ristabilimento in Spagna di una giustizia indipendente dal governo, il riconoscimento del diritto della Catalogna ad autodeterminarsi.

11 settembre 2018

Primi firmatari

Nome

Cognome

Presentazione

Territorio

Samuele

Albonetti

Coordinatore Movimento per l’Autonomia della Romagna

Romagna

Roberto

Baggio

Commercialista

Veneto

Loredana

Barbaro

Imprenditrice

Lombardia

Gian Angelo

Bellati

Venetinet

Veneto

Roberto

Bolzan

Imprenditore

Emilia

Paolo

Bonacchi

Unione Federalista

Toscana

Roberto

Brazzale

Imprenditore

Veneto

Giacomo

Consalez

Professore universitario

Lombardia

Loris

Degli Esposti

Toscana

Marco

Di Bari


Toscana

Rosario

Di Maggio


Friuli

Marco

Faraci

Saggista e contributore di Strade

Toscana

Andrea

Favaro

Professore universitario

Veneto

Giacomo

Fiaschi

Imprenditore e intellettuale toscano all’estero

Tunisia

Michele

Fiorini

Avvocato

Veneto

Renzo

Fogliata

Storico e avvocato

Veneto

Mauro

Gargaglione

Quadro d’impresa

Lombardia

Antonio

Guadagnini

Consigliere Regionale del Veneto – Siamo Veneto

Veneto

Lorenzo

Imbasciati

Imprenditore

Lombardia

Luca

Isetti

Quadro d’impresa

Lombardia

Carlo

Lottieri

Professore universitario

Veneto

Guglielmo

Lupi

RF – L’Altra Repubblica

Toscana

Gianluca

Marchi

Associazione culturale “Gilberto Oneto”

Lombardia

Francesco C.

Marsala

Presidente Associazione culturale Sicilia-Catalunya

Sicilia

Simone

Montagnani

Toscana

Alessio

Morosin

Indipendenza Veneta

Veneto

Valerio

Piga

Segretario Radicales Sardos – ADN

Sardegna

Daniela

Piolini Oneto

Associazione culturale “Gilberto Oneto”

Piemonte

Sergio

Pirozzi

Consigliere Regionale del Lazio

Lazio

Sergio

Salvi

Scrittore e intellettuale toscanista

Toscana

Federico

Simeoni

Segretario Patrie Furlane

Friuli

Alessandro

Trentin

Imprenditore

Veneto

Mauro

Vaiani

Toscana



Pochi giorni dopo la pubblicazione dell’appello hanno confermato la loro adesione, fra gli altri, anche:



Tommaso

Cabrini

Quadro d’impresa

Lombardia

Luigi Marco

Bassani

Professore universitario

Lombardia

Carlo

Vivarelli

Attivista

Toscana

Roberto

Stefanazzi Bossi

Associazione culturale “Gilberto Oneto”

Lombardia

Ciro

Lomonte

Segretario Siciliani Liberi

Sicilia

Simona

Anichini

Traduttrice – Foreign Friends of Catalonia

Toscana



Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2018




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