Ringraziamo BisenzioSette per essere una delle poche testate cartacee popolari che ci informa accuratamente sulle follie di coloro che vogliono finire di distruggere la Piana.
Grazie al settimanale abbiamo potuto leggere, sul numero in edicola il 16 dicembre 2022, altri dettagli sulla incommentabile, incredibile, insopportabile follia della tramvia a zigzag che l'amministrazione Nardella di Firenze, con la complicità dell'amministrazione Falchi di Sesto Fiorentino, vorrebbe realizzare fra l'aeroporto, il polo universitario, il centro di Sesto.
La Piana è un territorio sfinito, a cui la miope avidità di una strana consorteria di politici di sinistra-centro-destra, costruttori prenditori, immobiliaristi e speculatori del turismo di massa, vuole dare il colpo di grazia, colando cemento e ferro sui pochi ettari ancora liberi, specie fra Sesto, Peretola e Firenze.
Non si demorde sul folle progetto di ingrandimento dell'aeroporto Vespucci di Peretola, ma al contempo si porta avanti l'altra follia, quella della tramvia a zigzag, che dovrebbe essere lunga ben 6 chilometri e avere ben 11 fermate, fra l'aeroporto e il centro di Sesto Fiorentino.
Aeroporto, si badi bene, che è letteralmente a pochi centinaia di metri dalle ferrovie che gli corrono tutto intorno (la tramvia che oggi va dal centro di Firenze all'aeroporto è stata costruita in diretta concorrenza con le potenzialità ferroviarie che già esistevano, ma questa è un'altra triste storia del passato).
Ovviamente la tramvia a zigzag non servirà ai Sestesi per andare verso Firenze. Per quale motivo persone che hanno la possibilità di andare in centro in dieci minuti in treno, dovrebbero prendere una tramvia così lunga e contorta e, come si dice in Toscana, "anda' a Roma pe i' Mugello?". Per trovarsi poi, nei momenti di eventuale punta turistica, stretti come sardine insieme ai turisti che salgono alla fermata dell'aeroporto...
Insensato, l'investimento, qualunque cosa si pensi del futuro dell'aeroporto di Peretola e del turismo di massa a Firenze. L'unico significato economico che potrebbe avere è quello turistico-immobiliare. Tutt'attorno alla tramvia a zigzag, immaginiamo, i terreni edificabili moltiplicheranno il loro valore e chissà quanti anonimi ma costosissimi dormitori si potrebbero costruire in prossimità delle stazioni della tramvia.
I nostri amministratori hanno perso ogni contatto con la realtà della vita quotidiana della gente della Piana. C'è un unico modo di reagire: una grande rivolta civica, ambientalista, autonomista.
La responsabilità di Fare Città, l'unico gruppo civico-politico della Piana che ha la possibilità di contendere il potere alla consorteria, nelle prossime elezioni comunali di Campi Bisenzio, sono gigantesche.
Facciamo tutti del nostro meglio per aiutarli.
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