Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

mercoledì 31 marzo 2021

Solidarietà a Byoblu e DavveroTv

YouTube Italia ha cancellato il canale di Byoblu, dopo averlo recentemente demonetizzato. Mezzo milione di italofoni che seguivano il canale sono stati così pesantemente umiliati da un atto di brutale censura.

Nella foto Valerio Malvezzi in un messaggio di solidarietà a Claudio Messora

Ovviamente il lavoro ultradecennale di Claudio Messora e della sua redazione non si ferma. E' sempre possibile sostenere e seguire Byoblu e DavveroTv attraverso altre piattaforme e altri canali YouTube che non sono stati chiusi. Di certo, però, è stato un attacco scomposto, che viola minime regole di buona fede tra privati (gli editori e la stessa piattaforma YouTube) e le prerogative che la Costituzione assicura alla stampa registrata.

YouTube è un gigante, quindi la nostra protesta forse non lo scalfirà, ma non taceremo. Ci domandiamo perché la stessa multinazionale che assicura ampio accesso a miriadi di realtà piccole, locali, periferiche, spesso dissidenti e ribelli, abbia voluto colpire un canale come Byoblu, mettendone in pericolo la crescita, che era davvero importante.

Non dimentichiamo certo che YouTube da' ospitalità, tra le altre cose, a singoli come chi scrive su questo blog, a gruppi come Libera Firenze, a reti come Autonomie e Ambiente:

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Anche per questo, la scelta di YouTube Italia ci pare incomprensibile, ispirata da qualche forma di odio settario organizzato, presa con una superficialità che non promette nulla di buono. 

Non possiamo non ringraziare Alberto Bagnai, di cui pure non condividiamo le scelte recenti e il posizionamento politico, per aver portato la questione in Senato, con limpidezza e precisione:

https://youtu.be/I9b-VErg928

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Se ci è concesso, vorremmo dire che di Byoblu non ci è mai piaciuto tutto, per questo la difendiamo ancora più strenuamente.

Non tanto perché ha ospitato personaggi improbabili e contenuti veramente discutibili, ci mancherebbe (le tivù pubbliche e commerciali fanno cose ben più drammatiche e senza lasciare a milioni di telespettatori passivi, specie anziani e poveri, alcuna libertà di scelta). 

Abbiamo, piuttosto, sempre temuto che le voci "ribelli", senza i necessari approfondimenti scritti e senza adeguati apparati critici, avrebbero comportato il rischio di impigrire e assuefare gli ascoltatori. Un lungo e difficile discorso, questo, contro i leoni da tastiera, gli ascoltatori ridotti a tifosi, lo squadrismo delle chat, le rivoluzioni dal divano, che di certo non riguarderebbe solo Byoblu e che svilupperemo appena possibile.

Intanto, dobbiamo gridarlo: prima di tutto la libertà.

Senza dimenticare la gratitudine, che in politica non è l'ultima delle virtù da praticare con perseveranza! 

Byoblu è stata tra le prime e praticamente uniche emittenti a dare spazio agli autonomisti e ai decentralisti in momenti in cui i massmedia sono servi sciocchi del peggior centralismo. Mai dimenticheremo, per esempio, che Byoblu ha ospitato il Patto per la Toscana, quando la maggior parte dei media toscani lo ignoravano o lo ridicolizzavano:


 

 

Per concludere, è tempo di fare qualcosa. Andiamo sui siti di Byoblu e di DavveroTv e versiamo il nostro obolo per la democrazia:

https://www.byoblu.com/

https://www.davvero.tv/


giovedì 25 marzo 2021

Sitin di Libera Firenze per il ritorno alla Costituzione a partire dal Quartiere 1 di Firenze

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, da Libera Firenze:

Firenze, 25 marzo 2021, Capodanno Fiorentino - Dantedì


"La gente nova e i sùbiti guadagni
orgoglio e dismisura han generata,
Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni"...

Dante, Inferno, XVI

Libera Firenze, la lista civica ambientalista autonomista guidata da Fabrizio Valleri, ha tenuto stamane il suo sitin in piazza Santa Croce contro il doppio incarico di Maurizio Sguanci (presidente eletto del Quartiere 1 di Firenze e consigliere regionale della Toscana). E' stato scelto il giorno del Capodanno Fiorentino, per lanciare un messaggio di rispetto della Costituzione e di ricostruzione di un minimo comune denominatore necessario per far funzionare la democrazia e le istituzioni.

In allegato il testo della lettera consegnata al presidente Maurizio Sguanci e ai consiglieri del Quartiere 1 (prot. generale 98844/2021).

Hanno partecipato al sitin di protesta il Partito Comunista (Rizzo), i circoli di Vox Populi, il gruppo Fuoco di Firenze. Ha mandato un messaggio di adesione l'Associazione Atto Primo - Salute Ambiente Cultura.

Libera Firenze invita il consiglio del Quartiere 1 e il consiglio comunale a non sottovalutare la gravità del doppio incarico, che non è solo un problema politico ma è anche fortemente discutibile sul piano giuridico, come spiegato nella lettera aperta e come già ribadito in passato dalla lista civica nelle sedi opportune.

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dal coordinamento di Libera Firenze

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Il testo integrale della lettera aperta:

Firenze, 25 marzo 2021, Capodanno Fiorentino

Al presidente del Quartiere 1 Centro storico del Comune di Firenze Maurizio Sguanci
e a tutti i Consiglieri del Quartiere 1 (quartiere1@comune.fi.it)

Lettera aperta sul doppio incarico di Sguanci – Ritorno alla Costituzione e allo stato di diritto

Gentile presidente Maurizio Sguanci, gentili consiglieri del Quartiere 1,

sono ormai sei mesi che è scoppiato il caso del doppio incarico di Sguanci, primo presidente di quartiere eletto direttamente dal popolo dei rioni del Centro storico fiorentino (patrimonio UNESCO) nel 2019 e nel 2020 diventato anche consigliere regionale (supplente dell’assessora Stefania Saccardi).

Vogliamo essere franchi: il doppio incarico è uno sfregio alle istituzioni; è uno spregio al popolo fiorentino; è, ci sia consentito, essendo i due incarichi (giustamente) retribuiti, anche uno schiaffo alla miseria. Tanto più in questa emergenza in cui viviamo, che colpisce il centro di Firenze in modo particolarmente duro.

Sarebbe ancora possibile, oltre che a nostro parere doveroso, chiudere il caso attraverso un gesto personale dell’interessato, con le dimissioni da uno dei due incarichi. Anche dai consiglieri ci attendiamo che abbiano uno scatto di dignità!

Ricordiamo che, oltre all’assoluta inopportunità politica, esistono anche problemi giuridici. Sottovalutare la criticità della situazione sarebbe, a nostro modesto parere, oltremodo avventato.

Non si dimentichi che, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione, l’art. 3 della legge 165 del 2004 chiede che si prevengano le cause di incompatibilità dei consiglieri regionali con altre cariche elettive, per non compromettere il buon andamento e l'imparzialità degli organi, ovvero il libero espletamento della carica elettiva.

Non si dimentichi, inoltre, che l'art. 65 del D. lgs. 267 del 2000 (il noto TUEL) sancisce l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore di un comune. Sostenere che il presidente di un quartiere di Firenze non sia anche un amministratore comunale, è oltre i limiti della realtà.

Il doppio incarico di Sguanci è una grave forzatura. Non porvi fine ci parrebbe un travestimento della legalità e una parodia della democrazia. State restando in carica sfidando la legge e calpestando la Costituzione. Ne dovrete rispondere, prima o poi.

Buttiamo via le cose vecchie e sbagliate, torniamo al buon senso, ritroviamo un minimo comune senso civico, ricostruiamo una cultura democratica che ci unisca, invece che dividere!

Buon Capodanno Fiorentino!

p. Libera Firenze, lista civica ambientalista autonomista
Fabrizio Valleri, referente
liberafirenzelistacivica@gmail.com




 

martedì 23 marzo 2021

Il caso Sguanci, sfregio e spregio

 

Il caso Sguanci va preso per quello che è: uno sfregio alle istituzioni fiorentine, uno spregio al popolo dei rioni del centro storico di Firenze; in verità, senza blandire in alcun modo l'antipolitica imperante, considerando però che i due incarichi cumulati dallo stesso Sguanci sono entrambi (giustamente) retribuiti, è anche uno schiaffo alla miseria.

Fabrizio Valleri e la lista civica ambientalista autonomista Libera Firenze, organizzano una presenza in piazza Santa Croce, per il Capodanno Fiorentino, giovedì 25 marzo 2021, dalle 11 alle 13, in segno di disapprovazione per questa situazione.

Maurizio Sguanci, già primo presidente del Quartiere 1 eletto direttamente dai cittadini nel 2019, nel 2020, dopo esser passato dal PD a Italia Viva, è stato anche eletto in consiglio regionale, come supplente dell'assessora Stefania Saccardi.

Questo doppio incarico è universalmente considerato insostenibile. Libera Firenze, però, come i lettori di questo blog sanno, ha anche analizzato i problemi giuridici che mettono in pericolo la stabilità e la credibilità delle istituzioni fiorentine e toscane. 

Male, molto male ha fatto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo a non aver ancora approfondito la gravità della situazione. Siamo di fronte a una evidente violazione dei principi di imparzialità e autonomia degli eletti in regione, sanciti dall’art. 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione. 

Seguiremo questo caso e parteciperemo alla manifestazione di giovedì 25 marzo 2021.

Per chi vuole approfondire consigliamo la lettura di questo articolo del sito "La Martinella di Firenze":

https://www.lamartinelladifirenze.it/sit-in-di-protesta-a-santa-croce-contro-il-doppio-incarico-a-sguanci/


 


lunedì 22 marzo 2021

Autonomie e Ambiente in azione per il ritorno alla Costituzione e agli Statuti

Riceviamo dall'ufficio stampa della II Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente il comunicato stampa emesso a conclusione dei lavori, oggi, da Udine, 22 marzo 2021. Lo riprendiamo quasi letteralmente qui di seguito.

Sanità, difesa delle risorse locali e riforme elettorali al centro dei lavori della II Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente


Sanità, difesa delle risorse locali e riforme elettorali: sono i tre temi sui quali lavorerà Autonomie e Ambiente (AeA).  È quanto emerso dalla II Assemblea generale di Autonomie e Ambiente sul tema "Ritorno alla Costituzione e agli Statuti", che si è svolta in modalità telematica il 19 e il 20 marzo scorsi, con collegamenti da tutta Europa.

AeA è la sorellanza di forze politiche decentraliste, localiste, territorialiste, autonomiste e indipendentiste, connessa con EFA/ALE – European Free Alliance/Alleanza Libera Europea.

AeA è nata nel 2019 a seguito di contatti e incontri con le formazioni dello stato italiano già allora aderenti al gruppo europeo EFA/ALE – il partito europeo dei popoli senza stato, delle minoranze linguistiche, dei territori –, alle quali si sono aggiunti una decina di movimenti e forze locali, in questo primo anno di operatività, nonostante le limitazioni alle attività politiche imposte dalla pandemia.

Tutte le forze territoriali che ne fanno parte sono impegnate per una vera Repubblica delle autonomie e per la costruzione di una Europa diversa, delle regioni, dei territori, dei popoli.

Al centro della prima giornata di lavori, una riflessione sulla solidarietà internazionale con tutti i popoli, ma in particolare con la Catalogna, una terra che ha bisogno di amnistia, dialogo, autogoverno.

Nella seconda giornata ci si è soffermati sul lavoro politico in questa Repubblica Italiana, riaffermando la necessità e l'urgenza di opporsi a ogni forma di centralismo autoritario, a partire dal sempre ritornante pericolo del centralismo italiano.

A conclusione delle due sessioni, l’assemblea ha deciso di approfondire alcuni temi chiave con l’obiettivo di rafforzare il lavoro comune della rete. Particolare attenzione sarà così dedicata alla sanità (pubblica, universale, gestita nella massima sussidiarietà, autogestita al livello più basso possibile), al contrasto allo sfruttamento coloniale delle risorse naturali locali (ciò che ha valore deve produrre valore per i territori e solidarietà per tutti) e alla definizione di leggi elettorali che permettano ai vari territori di aver voce nelle istituzioni, ponendo fine al drammatico deficit di democrazia.

Sono ormai quasi trent'anni che i cittadini della Repubblica Italiana non possono più scegliersi i loro rappresentanti nella Camera e nel Senato.

Tutti i materiali e i contributi della II Assemblea generale di AeA sono disponibili sul sito https://www.autonomieeambiente.eu.

AeA attualmente è composta da dieci movimenti: Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia - ALPE Valle d’Aosta (connessa con Alliance Valdôtaine) - Comitato Libertà Toscana (CLT) - Movimento Siciliani Liberi - Patrie Furlane - Patto per l’Autonomia Veneto - Pro Lombardia Indipendenza - Slovenska Skupnost SSk - Liberi Elettori Piemonte - Movimento Autonomia Romagna (MAR). 

Hanno partecipato alla II Assemblea, come ospiti d'onore, la Union Valdôtaine e il il movimento sardo Liberu.

Fonte del comunicato:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/43-comunicato-stampa-conclusione-lavori-ii-assemblea-generale-2021

 


 

Nota: Il titolare di questo blog ha avuto l'onore di contribuire all'evento come organizzatore e segretario. 

 

mercoledì 17 marzo 2021

Autonomie e Ambiente per la salute secondo Costituzione


 

Si avviano oggi, mercoledì 17 marzo 2021, i lavori della II Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente. Vengono resi pubblici i materiali raccolti nelle settimane trascorse, per i delegati delle forze territoriali che fanno parte di questa sorellanza di decentralisti.

Il tema dell'assemblea è:

Ritorno alla Costituzione
 

e agli Statuti

 

Fermare insieme il centralismo autoritario
Salvare la Repubblica delle Autonomie
Costruire un futuro di autogoverno per tutti dappertutto
nella Repubblica Italiana
e nell'Europa delle regio
ni, dei territori, dei popoli


Un primo contributo è quello lasciato dal prof. Giuseppe Remuzzi (nella foto), dell'Istituto Mario Negri, che non ha potuto intervenire in assemblea ma ha acconsentito che la rete federalista e decentralista rivedesse alcune sue interviste del recente passato. Remuzzi è stato tra i primi a definire la necessità di cure precoci, domiciliari, personalizzate per i malati Covid. Altro che vigile attesa e tachipirina, come dicevano invece le direttive del centralismo autoritario del ministero della Sanità e della AIFA.

Il tema della necessità di una svolta, fuori dal terrore e verso la cura, è peraltro già noto ai lettori di questo blog.

Gli autonomisti si erano spesi, sin dai primi tempi della pandemia (e dell'infodemia e della sindemia), per una politica di gestione dei gravi problemi emersi in prossimità, con la centralità della sanità di vicinato. Avevano ragione e ora si attende che posizioni sagge come quella del prof. Remuzzi vengano valorizzate dalle autorità.

C'è forse qualcosa di provvidenziale nel fatto che i lavori siano stati aperti ufficialmente oggi, in questo #17marzo che molti vorrebbero celebrazione patriottarda della c.d. "unità italiana" e contro il quale molti inveiscono con rabbia gridando #iononfesteggio il centralismo e il colonialismo interno.

I lettori del nostro blog lo sanno: noi siamo per la primavera delle autonomie, per la Repubblica delle Autonomie, per l'Europa delle regioni. Queste sono le uniche Italia ed Europa possibili, per non farsi schiacciare tra retorica e rabbia, per guardare con speranza a prospettive di autogoverno di tutti dappertutto.

La politica dei decentralisti è l'unica speranza per la "SALUS REI PUBLICAE" e quindi dei suoi cittadini. 

La II Assemblea Generale degli autonomisti e dei decentralisti attivi nei territori della Repubblica Italiana ospiterà altri interventi importanti tra i quali:

1) Prof. Luca Pardi (CNR, piemontese ma oggi radicato in Toscana, coautore del volume “Picco per capre”, 2017 – vedi profilo a https://www.apocalottimismo.it/luca-pardi/) Affrontare la crisi ambientale, perché non c’è tempo da perdere

2) Prof. Massimo Costa (Università di Palermo, che ha partecipato con E. Grazzini, G. Ortona, B. Bossone, M. Cattaneo, S. Sylos Labini agli studi sulle monete fiscali – mèntore del movimento Siciliani Liberi – vedi https://www.massimocosta.blog/)
Proposte concrete per spezzare le catene del debito, sperimentare monete locali complementari (sia fiscali che di solidarietà), aprire la strada a una radicale riforma della Eurozona

3) Cons. Massimo Moretuzzo (Capogruppo del Patto per l’Autonomia nel Consiglio regionale Friuli – Venezia Giulia)
I beni comuni al centro dell’impegno delle autonomie, per la valorizzazione delle peculiarità locali nella transizione ecologica e nella ricostruzione, dal basso, di una nuova stagione di giustizia sociale.

4) Sen. Dott. Albert Lanièce (Gruppo delle Autonomie al Senato – Union Valdôtaine)
Le autonomie in questo momento storico della vita repubblicana ed europea – Impegno per la ricostruzione – Il protagonismo delle autonomie nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Oltre ai contributi preregistrati e ai documenti raccolti, l'assemblea proseguirà con due sessioni online:

PRIMA SESSIONE dedicata all’Europa e alla solidarietà internazionale, venerdì 19 marzo 2021 (dalle 20,30)

Politica europea, per l’Europa delle regioni, dei territori, dei popoli, con il coraggio di immaginare una Europa dove ci sia posto per l’autogoverno catalano, corso, scozzese

Politica estera, per rilanciare l’anticolonialismo, opporsi alla moltiplicazione degli interventi armati all’estero, solidarietà con i popoli oppressi e dimenticati, come i Saharwi, il Trigrè, il Somaliland.

Ci saranno interventi di dirigenti di Alleanza Libera Europea – European Free Alliance, https://www.e-f-a.org/ , il partito europeo dei popoli senza stato, delle minoranze linguistiche, dei territori).

SECONDA SESSIONE dedicata al nostro impegno per la Repubblica delle Autonomie, sabato 20 marzo 2021 (dalle ore 16.00)

Dibattito aperto per lasciar emergere i temi che stanno a cuore ai diversi territori e le proposte programmatiche che ci uniranno in vista della nostra partecipazione alle prossime elezioni politiche. Temi già all’attenzione di tutti:

- centralità della svolta ambientalista, che noi crediamo essere realizzabile solo attraverso cambiamenti profondi nelle nostre economie locali, tesi all’integrale valorizzazione della salute contro tutte le nocività (anche invisibili), dei beni comuni, dei servizi pubblici universali gestiti localmente, delle nostre diversità e peculiarità

- resistere alle torsioni centraliste e autoritarie che hanno caratterizzato la gestione della crisi sanitaria, economica e sociale, restituendo margini di autonomia ai territori nella gestione della ripartenza e dei fondi straordinari che saranno disponibili

- la necessità di usare questo tempo di (almeno apparente) tregua politica, per varare in Parlamento una legge elettorale più giusta; la Repubblica è in piena emergenza democratica; da decenni ormai i cittadini non riescono più a scegliere, nome e cognome, i propri rappresentanti territoriali (maggiori informazioni sulla nostra posizione:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/24-una-legge-elettorale-piu-giusta-per-tutti

Per maggiori informazioni e per seguire i lavori:

info@autonomieeambiente.eu

https://www.autonomieeambiente.eu

Ufficio stampa del Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia:

press@pattoperlautonomia.eu



giovedì 11 marzo 2021

Una capziosa sentenza contro il cibo toscano nelle mense

 


 

Una brutta sentenza, contro la Toscana, la numero 31/2021 della Corte Costituzionale. Relatore il "dottor sottile" del centralismo, Amato. Presidente il giudice Coraggio.

E' stata colpita al cuore la legge regionale 10 dicembre 2019, n. 75, che aveva previsto norme per incentivare l’introduzione dei prodotti a chilometro zero provenienti da filiera corta nelle mense scolastiche.

La sentenza è scritta in modo capzioso: la Corte non ha potuto negare frontalmente l'interesse pubblico a privilegiare il cibo locale, né può negare il potere regionale di regolamentare un servizio pubblico locale, né può invocare il solo dispiegarsi della libera concorrenza, al quale sono ammesse eccezioni per motivi ambientali e sociali, anche nell'ordinamento europeo; allora ha abilmente attaccato il diritto della Regione a privilegiare prodotti originati entro i propri confini amministrativi. Confini che peraltro sono una ineludibile circoscrizione della responsabilità di chi organizza servizi pubblici. Non si capisce infatti come la Toscana possa in alcun modo influenzare la produzione di cibo più sano oltre i propri confini. E' anche dubbio, se possiamo permetterci, che un regime di favore per il cibo locale debba essere normato a livello nazionale od europeo, ma qui il discorso ci porterebbe troppo lontano.

Questa continua superfetazione di norme e sentenze, sempre a sfavore della sussidiarietà e delle autonomie locali, come è stato detto da fonti più autorevoli di questo blog, deve finire.

Non bastano le riserve giuridiche e scientifiche, come quelle espresse dalla prof.ssa Claudia Tubertini, purtroppo. Riconosciamo che è necessaria una rivolta popolare e una grande iniziativa politica per difendere le autonomie locali.



martedì 9 marzo 2021

Infame decisione del Parlamento europeo

Nella serata dell'8 marzo 2021, a scrutinio segreto, su richiesta di un opaco ma non meno infame blocco di centralisti, autoritari, neofranchisti e criptofascisti, il Parlamento europeo ha privato dell'immunità tre dei suoi membri: Carles Puigdemont, Toni Comin, Clara Ponsatì.

I tre eurodeputati catalani sono stati perseguitati e costretti all'esilio dalla giustizia spagnola a causa del referendum per l'indipendenza che il governo catalano organizzò il 1 ottobre 2017. Quella consultazione assolutamente pacifica e democratica, organizzata in modo unilaterale, fu repressa nel sangue dal governo centralista spagnolo. Da allora, per molti esponenti dell'indipendentismo catalano, il destino ha riservato la prigione, la persecuzione, l'esilio, il tentativo di distruggerne l'immagine politica e di calunniarne l'integrità personale.

Puigdemont, Comin e Ponsatì, dall'esilio, hanno lottato come leoni per internazionalizzare la crisi e impedire che all'opinione pubblica mondiale venisse raccontata in modo caricaturale la rivolta popolare catalana, per esempio con la falsa narrazione della "provincia ricca" che vuole tenersi le sue risorse.

E' importante anche ricordare che, da allora, gli indipendentisti, con le loro liste politiche e civiche, di sinistra e di destra, radicali e moderate, hanno continuato a vincere tutte le elezioni. Per questo i tre esuli sono diventati eurodeputati.

Chiunque pensi che le questioni di autogoverno, una volta maturate in una comunità, siano semplicemente conculcabili, con la forza, con il carcere, con queste opache manovre politiche, non ha capito nulla del nuovo secolo.

In questa società del XXI secolo esiste una interconnessione globale, una memoria collettiva incancellabile grazie alla potenza dei media di cui ogni persona è in possesso, una intelligenza della universale dignità delle persone umane.

Sono necessari, nel breve termine, dialogo, amnistia e tanta pazienza. Nel lungo termine, però, la Catalogna diventerà una repubblica che si autogovernerà e non sarà la sola a raggiungere questo traguardo.

 

Da sinistra, Toni Comin, Clara Ponsatì, Carles Puigdemont, in una foto circolata su Twitter tra i sostenitori del dialogo, dell'amnistia, dell'immunità


lunedì 8 marzo 2021

Identità elettronica sotto controllo pubblico


 

I popoli dei 26 cantoni della Svizzera hanno bocciato ieri, 7 marzo 2021, la legge sulla gestione privata dell'identità elettronica (IE). L'intero establishment politico aveva appoggiato questa privatizzazione, con maggioranze imbarazzanti nel due camere, con l'appoggio del mondo economico e finanziario. 

Invece i popoli sono stati impietosi. Il referendum ha visto contrari il 64,3% degli elettori. In nessuno dei 26 stati della Confederazione la proposta è stata approvata. La partecipazione al voto si è attestata, anche se di poco, sopra al 50%.

La bocciatura era stata paventata dai sondaggi, nei quali i cittadini esprimevano grande sfiducia nelle imprese privare in materia di protezione dei dati. Le rassicurazioni di governo, parlamento e sostenitori della legge durante la campagna non solo non sono state ritenute sufficienti, ma persino controproducenti, visti i risultati finali.

Per gli abitanti della Repubblica italiana, in cui il governo Renzi affidò ai privati il "sistema pubblico di identiticazione digitale" (SPID), è un monito su cui riflettere.

Dobbiamo riportare sotto controllo pubblico i dati dei cittadini, in tutti i settori. Un controllo che deve essere capillare e quindi deve coinvolgere forti autorità locali. 

Si deve frenare, anche in questo campo, la tendenza a centralizzare e verticalizzare tutto, peraltro affidandosi sempre di più a privati o comunque ad entità esterne alla pubblica amministrazione. Speriamo che questa rivolta svizzera trovi degli emuli, nel paese dei "click-day" e di una elefantiaca informatica centralizzata e gestita da pochi monopolisti.

 

sabato 6 marzo 2021

La luce in fondo al tunnel del coronavirus

 


Il coronavirus Covid-19 ci farà soffrire ancora per anni, perché è un virus infido e perché troppo centralista e autoritario, quindi inefficace o addirittura controproducente, è stato il modo in cui nella maggior parte del pianeta è stata affrontata la pandemia.

Tuttavia dobbiamo cogliere alcuni segni di speranza. Ci fanno intravedere la luce in fondo al tunnel e, per la Repubblica italiana, la fine di questo iniquo stato di emergenza.

I picchi del virus in alcuni distretti ad alta densità di popolazione, di anziani in case di riposo, di inquinamento, come la Valseriana, ci avevano tutti terrorizzati. 

Passata però la grande paura iniziale, è almeno dalla tarda primavera del 2020 che avremmo dovuto ascoltare alcuni pensieri divergenti, minoritari, ma fecondi, come quelli di uno studioso della scienza medica ufficiale, il prof. Giuseppe Remuzzi, che avevano già compreso che cure domiciliari precoci con anti-infiammatori, potevano drasticamente ridimensionare i pericoli della malattia, ovviamente affidandosi al lavoro prezioso dei medici di famiglia nella gestione dell'epidemia.

Anche persone meno famose e meno potenti nell'establishment sanitario, come il dott. Luigi Cavanna, avevano avuto riscontri positivi da questo approccio. Lo stesso deve essere riconosciuto anche ai medici che stanno partecipando all'iniziativa IppocrateOrg

Solo in questi primi giorni di marzo 2021, finalmente, le suggestioni del prof. Remuzzi hanno raggiunto la stampa mainstream, superando le paranoie, i pregiudizi, il conformismo e l'autoritarismo su cui sinora si erano attestati gli alti papaveri del Ministero della sanità e degli istituti centralisti ad esso connessi. 

Qualcuno, pochi giorni fa, il sito LibreIdee il 26 febbraio 2021, si è spinto a scrivere che lo stesso presidente Mario Draghi starebbe pensando di sostenere, finalmente, con protocolli, aiuti, copertura legale e finanziaria, nuove assunzioni, le cure domiciliari affidate ai medici di famiglia. 

Un comitato per le cure domiciliari, assistito tra gli altri dal medico Andrea M. Giuseppe Giorgio Stramezzi, ha ottenuto il 2 marzo 2021 dal TAR del Lazio una ordinanza cautelare che sospende l'inutile e pericoloso protocollo ministeriale sulla 'vigilante attesa' e sull'impossibilità dei medici di somministrare altri farmaci, a parte antipiretici come il paracetamolo. La discussione di merito è stata fissata a luglio, ma non si andrà mai in udienza, perché nel frattempo dal prof. Giorgio Palù, nuovo presidente AIFA, definito da molti persona perbene e anticonformista, ci si attende il necessario cambio di rotta.

Con il rilancio delle cure domiciliari, con la valorizzazione dei medici di famiglia, insieme ai nuovi vaccini e ai nuovi farmaci anticorpali, potremmo finalmente pensare di aver scollinato.

Non senza orgoglio, ricordiamo che il nostro mondo autonomista e decentralista, quello di Autonomie e Ambiente, è sempre stato nettamente schierato dalla parte dei medici di famiglia, degli ambulatori rionali, delle cure precoci in scienza e coscienza, delle quarantene locali mirate contro i "lockdown" indiscrimati, dello "stare locali" non dello "stare a casa", della protezione mirata come suggerito dalla Great Barrington Declaration, contro la narrazione terroristica e, ancora di più, contro l'uso centralista e autoritario della paura e dell'inquietudine popolare.


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