Firenze, domenica 26 aprile
2020
Sembra essersi aperto un
dibattito cittadino sulla prospettiva di una Firenze pensata più per
i suoi cittadini, piuttosto che per visitatori e turisti. Leggendo le
dichiarazioni del 9 aprile scorso del sindaco Nardella, sembra di
percepire un ripensamento. Si dice, finalmente, che non devono
esistere “periferie”, ma che ogni parte di Firenze deve essere
“centro”.
Mirko Dormentoni, il
presidente quartiere 4 (Isolotto – Legnaia), si è spinto, nel suo
intervento pubblicato il 25 aprile, ancora più avanti, aprendo alla
riscoperta della “prossimità” e riaffermando con forza
l'importanza del decentramento amministrativo (un tema che la
sinistra toscana ha dimenticato da ormai vent’anni).
Questo ripensamento è quanto
mai necessario e
restituisce spazio e
visibilità alle proposte per Firenze della
nostra lista
civica Libera Firenze e degli autonomisti che ne sono stati promotori.
Libera Firenze vuole ripensare
la città con
la “RivoluzioneRionale”. Antiche
suggestioni, alcune
delle quali vengono dai
tempi di Giorgio La
Pira, di Luigi
Bicocchi, dei pionieri
dei movimenti civici e verdi, sono
state da noi
aggiornate, con l’aiuto
di cittadini, imprenditori
ed esperti, e
articolate in proposte concrete.
Firenze dovrebbe
essere amministrata
per rioni, unità più piccole degli attuali quartieri e quindi
più vicine ai problemi
concreti. Libera
Firenze li ha chiamati rioni
per far capire che ci
si riferisce a porzioni
di città dove la maggior parte dei servizi necessari
alle persone siano
raggiungibili a piedi. Comunità non più grandi di 15-20mila
abitanti, che
sono tuttora
riconoscibili, in
molte parti di Firenze,
per la presenza di una piazza, di una chiesa, di una casa del popolo.
Per ogni rione si
vuole il
centro sanitario di
base, il giardino, la
scuola dove i bambini possano andare – ribadiamolo
- a piedi.
Inoltre ci vuole un
centro civico, che sia uno spazio di democrazia, una palestra di
autogoverno, con rappresentanti eletti direttamente.
Credo che oggi, nell’emergenza
coronavirus, di fronte alla mobilitazione dal basso di tanti
volontari che si sono mossi, necessariamente, rione per rione, per
essere vicini agli anziani chiusi nelle loro case, le proposte di
Libera Firenze possano essere ascoltate con minore sufficienza di
quanto non accadde durante la campagna elettorale comunale dell’anno
scorso.
Tornare a privilegiare
le relazioni di
vicinato, le botteghe, le comunità, la sanità di prossimità, i
rioni, è la
“Rivoluzione
Rionale”
e ne abbiamo bisogno
più che mai.
Il lavoro fatto da
Libera Firenze è
a disposizione del Consiglio
comunale (che ha la competenza sul decentramento), dei
presidenti di quartiere
(che sanno di essere a capo di cinque scatolone vuote), della
Giunta del sindaco
Nardella.
Mauro
Vaiani
attivista di Libera
Firenze