Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
domenica 27 novembre 2016
Out of touch European Parliament voted on Turkey
MEPs have given the strong impression of being out of touch.
Instead of going - in greater number and with more energy than they did - to Turkey, in Istanbul, in Ankara, to pretend the liberation of political prisoners, to talk with the resistants, to visit prisons, to travel to the bombed South-East, they voted an incomprehensible, moralistic, pointless statement, which eventually will be useful only to reinforce Erdogan's rhetorics:
Insights:
http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20161117IPR51549/freeze-eu-accession-talks-with-turkey-until-it-halts-repression-urge-meps
https://www.theguardian.com/world/2016/nov/24/eu-parliament-votes-freeze-membership-talks-turkey
https://hdpenglish.wordpress.com/
sabato 12 novembre 2016
Heeding the Trump nation
Yes, Americans elected an unqualified salesman as President of the United States. I think the magic words were: bring back our jobs, soldiers. There are voices to be heard, and probably a lesson to learn.
I post here a few voices of the so-called "Trump Nation", extracted from this USAToday survey.
Heeding these people, it appears clear to me that Trump was supported by a tide of new electors, rather different and distant from the stereotype of social conservative people, old and new Republicans, Evangelicals. A merely moralizing emphasis on ignorance, bigotry, racism, xenophobia, misogyny, homophobia, can be misleading in an effort of understanding Trump's (narrow) victory.
Let's read.
Dustin Grab, New York , age 29
Dustin Grab (source) |
Manny Paulet (American Hispanic), Indiana, age 47
I support Donald Trump because he's the first American in about three decades that has decided to work for the benefit of the average person. America has a long term addiction to cheap labor. He's going to break this addiction by starting a trade war with other countries. A trade war will cause us to re-industrialize and there will be a better distribution of income. He's a plain-spoken guy, but nothing that he's ever said has made me think that he's racist. He's shown in his hiring and in his businesses that he'll always hire the best person for the job. He doesn't care what your silly sexuality orientation is, your color, your gender or anything like that. Keeping illegal immigration is a big step forward in maximizing the economic value of each American worker. Without those step-up jobs, the long-term integration system that the United States has had, almost since its history, cannot resume. It's broken. Right now, we've got people who are stuck at the bottom, for the most part. If we give them these step-up jobs, which re-industrialization will allow for, then they'll be able to progress and the next generation will be able to integrate better into our society. I don't think it should be at all controversial for a politician to say that America should come first. I expect that the politicians of every country want their country to come first. That is not blame-worthy, that is praise-worthy. This is first politician in 30 years that I've had hope that can enact real change for America and make America better for every American for the forseeable future.Phil Berrios (Latin American), New York , age 61
Hes the best man for the job. Hes going to bring back more jobs for the Americans, which we lost a lot of jobs to Mexico and everywhere else. And hes going to make America great again. The Obamacare I'm not too crazy about. This guy is going to [give] better health care. And, like I said, more jobs and more opportunities for the American. You have a lot of people unemployed. They're looking for new jobs. We should just bring back the jobs that left the United States.* * *
Further readings:
- A liberal view I strongly disagree with: Paul Krugman, accusing a huge number of "white people, living mainly in rural areas who don't share at all our idea of what America is about. For them, it is about blood and soil, about traditional patriarchy and racial hierarchy".
- A very good Naomi Klein, understanding the complexity of structural inequalities.
- Robert Parry adding important points about Clinton's foreign policy big mistakes in Ukraine, Syria, Iraq - To put it simple: US establishment bears the responsibility of having bullied Russia and triggered the Islamic State.
- Something about Bernie Sanders, always wise.
- Last, but not least, a great Glenn Greenwald, with his understanding of the complex intertwinement of poverty and identity, which should remind to Ernest Gellner, Tom Nairn, or, more recently, R. Brian Ferguson, for a more profound insight. A must read.
mercoledì 9 novembre 2016
Il presidente venditore
E' vero, il popolo degli Stati Uniti ha eletto presidente un vecchio venditore, sostanzialmente impreparato.
Le parole magiche sono state: riporterò indietro i nostri posti di lavoro e i nostri soldati dalle tante guerre interminabili scatenate dall'apparato militare-industriale americano in Somalia, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen.
Non so se ci riuscirà, ma mi pare che abbia intercettato un forte bisogno popolare, che va ben oltre certi tradizionalismi e conservatorismi americani.
Questo popolo assetato di lavoro e di pace merita ascolto, come aveva scritto la rivista socialista "In These Times", non articoli isterici e insultanti come quello di Paul Krugman che potete trovare sul sempre più elitario - e sempre meno letto - New York Times.
venerdì 4 novembre 2016
50 anni dalla grande alluvione toscana
Uno scatto di Luciano Gori (fonte) |
La grande alluvione del 1966 mi riguarda sempre di più, man mano che passano gli anni, come persona, come lavoratore e come cittadino.
Una volta era fatta solo dai ricordi delle mie zie e dei miei zii fiorentini e di non poche altre persone che l'avevano vista, a Firenze ma anche nel resto della Toscana.
Una delle mie prozie, che era infermiera, rimase chiusa in servizio a Careggi per giorni, a causa dell'alluvione.
Avendo lavorato in quelle drammatiche ore ad anatomia patologica, lei si è sempre detta convinta che fossero morte molte più persone di quelle poi censite negli elenchi ricostruiti dagli studiosi (come i seri animatori di Firenze Promuove, per esempio).
Sosteneva che tutta la verità su tanti corpi di immigrati non registrati, di senza tetto, di barboni dell'epoca, ritrovati nei sottopassi, nei sottoscala, negli scantinati, nel retro delle botteghe, nei loro poveri rifugi dove erano stati colti di sorpresa dall'acqua, non sia mai stata detta.
Con il tempo sono stato sempre più coinvolto negli interrogativi più profondi che i grandi disastri sollevano.
Urbanizzazione, militarizzazione e industrializzazione selvaggia di Firenze e della Toscana ci hanno condotto a vivere in un presente incredibilmente fragile, sempre più esposto non solo ai grandi cataclismi, ma anche a ben più modesti eventi di origine naturale o causati da errori o crimini umani, come inquinamento e terrorismo.
Come spiegano bene gli esperti e i media riportano con ampiezza, proprio in questi giorni di commemorazione del cinquantesimo anniversario della grande alluvione del 1966, i grandi cataclismi tornano, talvolta con una ciclicità prevedibile. Mentre, proprio la moltiplicazione delle reti e delle tecnologie a cui affidiamo la nostra vita, ci rende persino più fragili davanti a tanti altri eventi molto più piccoli, ma anche molto più imprevedibili.
Appare davvero insensato che si continui a pianificare cementificazione e consumo di suolo, anche a Firenze, nella piana, nel resto della Toscana, come se vivessimo in un eterno presente, in cui non ci sono mai terremoti, piogge eccezionali, tempeste di vento, nevicate, siccità, o nemmeno incidenti e attacchi terroristici.
Gli studi sulla resilienza, come il progetto Resolute, a cui sto
partecipando come lavoratore dell'amministrazione digitale del Comune di Firenze, dovrebbero trovare più interesse nei media e più
approfondimento da parte dei politici.
Il ricordo dell'alluvione, infine, esige anche una grande riflessione sull'autogoverno responsabile delle famiglie, delle imprese, delle comunità, dei territori, proprio mentre impazza in tutto il paese una ondata di clientelismo, paternalismo, e neocentralismo renziano.
Ma di questo riparleremo presto, su Libertà Toscana.
Chiudo con un "Eterno riposo" per le vittime e con un abbraccio a tutte le persone mie colleghe che lavorano giorno e notte nella Protezione Civile, nella custodia dei servizi pubblici essenziali, nella sicurezza pubblica.
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