Arriva all'ordine del giorno la modifica della legge elettorale toscana e, temo, il PDL toscano potrebbe perdere un'altra occasione.
La nostra regione è stata quella che per prima ha scelto di abolire le preferenze e di sperimentare le primarie. E' stato un cambiamento coraggioso, a cui il centrodestra ha contribuito in modo determinante. Ora sarebbe il momento di andare avanti, non indietro. Il PDL dovrebbe discutere, direttamente e francamente, con il PD del presidente toscano Enrico Rossi, di collegi uninominali.
Contro i conservatori che vogliono il ripristino, sic et simpliciter, della vecchia preferenza all'italiana, strumento caro a tutte le minoranze faziose e clientelari, non si può giocare di rimessa, come mi pare rischi di fare il capogruppo PDL in Regione, Alberto Magnolfi. Occorre rilanciare, sviluppando l'idea di primarie istituzionalizzate in ciascun collegio uninominale, attraverso le quali ogni partito possa selezionare e ordinare i propri candidati, come riconosce giustamente Paolo Marcheschi, che pure, essendo stato in passato un campione delle preferenze, non ne teme il ritorno.
Le primarie obbligatorie sarebbero, peraltro, del tutto in linea con le riflessioni su “uno statuto pubblico dei partiti”, da sempre care a leader PDL toscani come Paolo Amato e Alessandro Antichi.
Con i collegi uninominali e le primarie ripristineremmo il necessario rapporto diretto fra la cittadinanza e i suoi eletti, oltre che una sana competizione fra i leader naturali di ciascun territorio. Rapporto diretto e competizione che sono necessari per avere cose a cui i Toscani sono interessati, eccome: partiti più credibili e una politica migliore.
Mauro Vaiani
vaiani@unipi.it
vaiani@unipi.it
Firenze - Pisa, giovedì 2 settembre 2010
Pubblicato sul Corriere Fiorentino il 4 settembre 2010
Pubblicato sul Corriere Fiorentino il 4 settembre 2010