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La marina di Torre del Lago è partita bene quest'anno, con più locali e nuove iniziative. Si prospetta un rilancio e qualcuno si spinge fino a ipotizzare un ritorno delle folle di alcuni anni fa. Non sarà solo una Gay Street, ma tornerà a essere un fenomeno molto più trasversale e di massa.
Fra le novità positive di quest'anno, la nuova uscita sulla variante Aurelia per Torre del Lago, che ha reso il traffico più scorrevole, proteggendo il borgo dal traffico, specie quello notturno.
Ora sul tavolo dell'amministrazione Lunardini, alla guida del comune di Viareggio dal 2008, sono arrivati i problemi degli orari della vita notturna e della rumorosità. Sappiamo dal sindaco, con cui abbiamo parlato direttamente, che gli assessori interessati, i funzionari, in collaborazione con gli imprenditori interessati, stanno cercando di risolverli. Ci aspettiamo tanto buon senso, subito, ma anche soluzioni durature, per il proseguo.
Sarà anche necessario collaborare attivamente con il parco, perché la bellezza della macchia e della spiaggia libera della Lecciona sono ingredienti essenziali della riuscita della stagione e la loro conservazione e pulizia devono stare veramente a cuore a tutti.
Ringraziamo il sindaco Luca Lunardini, gli assessori Antonio Cima e Athos Pastechi, il presidente del consiglio comunale Giorgio Spadaccini, il presidente del Parco Giancarlo Lunardi, del loro impegno in difesa del territorio, delle regole, ma anche della libertà di lavorare e di divertirsi.
Come riflessione finale, abbiamo ripescato dagli archivi un articolo che risale al 2004.
Anche allora ci fu un momento di crisi a Torre del Lago, per l'eccesso di affluenza di pubblico, per gli orari, per la rumorosità.
A una assemblea pubblica un imprenditore del posto, l'edicolante Mario Pistoia, fece un intervento illuminato e illuminante, che crediamo possa contenere spunti di riflessione ancora attuali e che in parte riproduciamo qui per i lettori di Gaymagazine.
L'ordine nasce dalla libertà
Giovedì 26 agosto 2004, al centro civico di Torre del Lago Puccini, Mauro Vaiani raccolse la testimonianza di Mario Pistoia, allora 60 anni, giornalaio, di cui riproduciamo qui un estratto (Fonte: http://www.toscanalibertaria.org/).In un'assemblea pubblica indetta dal consiglio circoscrizionale [sui problemi della marina e dei suoi locali], uno dei primi a prendere la parola è Mario Pistoia. 60 anni ben portati, aspetto paterno, voce pacata. Di mestiere fa il giornalaio a Torre del Lago. Interviene come rappresentante di un gruppo di esercenti della zona. Il suo intervento, che qui riportiamo con libertà ma certi di restargli fedeli nello spirito, è come una luce nell'oscurità.
Ricorda a tutti che la marina di Torre del Lago è stata rinnovata da tanti imprenditori che hanno contratto mutui e fatto investimenti sulla base di piani che sono stati concordati con il parco e con il comune e che la sola frequenza giornaliera ai bagni e alle spiagge libere non è sufficiente a creare il giusto ritorno ai sacrifici fatti.
La stagione strettamente balneare è breve alla marina di Torre come in tutta la Versilia. Le famiglie vengono per periodi sempre più corti. I vecchietti affezionati al borgo lentamente ma inesorabilmente scompaiono.
Le migliaia di ragazzi che vengono a divertirsi la notte sul lungomare, invece, sono un patrimonio immenso. Li guardiamo un po' sconcertati a volte, per i tatuaggi, per i piercing, per le canne e le troppe bottiglie in mano. Poi ci parliamo e sentiamo che sono studenti di medicina e di ingegneria in pari con gli esami, lavoratori puntuali e impegnati, parecchi fidanzati che presto si sposeranno e metteranno su famiglia. Dal pubblico scappa una battuta: magari non tutti si sposeranno e avranno figli... Risate, applausi.
Forse quando abbiamo rinnovato la marina, continua Mario, non ci aspettavamo queste nottate piene di gioventù, ma non sono certo il parco o il comune o la polizia a poter decidere dove la gente deve andare.
Questi giovani sono il nostro futuro. Vengono a passare qualche notte qui e intanto conoscono il nostro mare, le dune, la bellezza sempre sorprendente della spiaggia libera della Lecciona. Si affezionano. E torneranno, magari comprando e affittando case, quando ne avranno la possibilità. Come è successo in questi anni, in cui sono stati proprio questi giovani così strani a ripopolare Torre del Lago, che era in un declino che sembrava senza speranza.
Chiudere i locali? Fatelo, se credete, dice Mario. Lui licenzierà sei ragazzi che avrebbero dovuto stare un altro mese a fare la stagione con lui. Sono universitari che lavorano per mantenersi agli studi. Questo sarebbe l'obiettivo del comune, del parco, dell'ARPAT?
Il parco ci voleva costringere a fare tutti ristorantini, dei mortori magari di classe e con pochi clienti, ma poi chi avrebbe dovuto frequentarli, con questi chiari di luna e con questi prezzi?
E' chiaro che non tutti i locali della marina possono trasformarsi in disco bar o discoteche, ma lasciamo che sia la fantasia dei gestori e la concorrenza a stabilire una differenziazione e la giusta quantità dell'offerta.
La musica per strada è un divertimento economico e semplice. Può darsi che debba cominciare più tardi, perché i ristoranti possano lavorare prima che il viale diventi troppo affollato, ma anche questo viene da sé, i ragazzi arrivano tardi e comunque arrivano quando vogliono.
E nella notte, poi, gli si deve dare sfogo. Fanno molti chilometri, fanno una bella fila per entrare alla marina, fanno fatica a parcheggiare, spendono 5 Euro per lasciare la macchina. Quando iniziano a ballare magari è già l'una. Perché si vuole mandarli via alle due o alle tre? E poi perché dobbiamo mandarli via tutti insieme, creando automaticamente un grande ingorgo e tantissima confusione tutta insieme? Tutta la notte dovrebbe andare la musica, magari sempre più bassa con l'avvicinarsi dell'alba, incoraggiando la folla a defluire lentamente e gradualmente.
Di nuovo applausi dal pubblico del centro civico.
Abbiamo sempre pensato al futuro economico del nostro paese come a un tutt'uno, riprende Mario, il lago, il borgo e la marina dovevano restare uniti e godere tutti di un'eventuale ripresa.
Abbiamo voluto l'anfiteatro per la musica, il museo di Puccini, l'abbellimento del borgo, la pulizia delle pinete e delle spiagge, la protezione del mare. Ci siamo impegnati per tutto questo e ora perché non dovremmo riuscire ad ospitare nel modo giusto questi ragazzi che vengono a ballare nei finesettimana per un paio di mesi l'anno?
Certo, dobbiamo darci da fare. Dovremmo finalmente ottenere che il collegamento della marina con l'Aurelia sia completato [oggi lo è stato, ndr], in modo tale che il borgo non sia più minacciato dal traffico nelle notti dei sabati più affollati.
La marina, le strade centrali del borgo, la strada del lago dovrebbero essere, sulla base di calendari semplici e chiari per tutti, pedonalizzate nei momenti di maggiore affluenza, per far stare tutti a passeggio e a divertirsi con tranquillità. Dovremmo fare dei bei parcheggi all'ingresso del nostro paese e avere delle navette che portino la gente a ballare alla marina tutta la notte, ma anche la gente all'opera sul lago, ma anche alle feste e alle iniziative che si fanno nel borgo.
Abbiamo bisogno di presenza delle forze dell'ordine, che devono essere sempre visibili e vigilanti.
(...) L'ordine viene dalla libertà, conclude Mario. Poche regole chiare, condizioni di eguaglianza per tutti gli operatori economici, presenza e vigilanza quando serve, rispetto per tutti. E che si possa tranquillamente lavorare e ci si possa liberamente divertire, finché si può.
Pubblicato su Gaymagazine il 9 giugno 2010
Fonte: http://gaymagazine.it/2010/06/09/buon-senso-e-liberta-per-torre-del-lago/ (ultimo accesso 11/8/2011)
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