Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

lunedì 10 aprile 2006

Largo alle donne e ai gay

Dal vecchio sito di Toscana Libertaria, archiviamo qui l'intervento di quel nostro gruppo di studio a commento della sconfitta a cui un centrodestra immaturo e illiberale andò incontro, sia pure di misura, alle elezioni politiche del 2006. Forse un pochino ingenuo, ma, come sempre, appassionato (Nda di lunedì 14 marzo 2011).



lunedì 10 aprile 2006

Ora largo alle donne e ai gay...

Non è bastata la generosità di Silvio Berlusconi in campagna elettorale.
Non è bastata la furbata del cambio opportunistico di sistema elettorale che ha sacrificato (inutilmente e ingiustamente, è nostra intima convinzione) il collegio uninominale.
Non è bastato lo scatto d'orgoglio dei libertari, dei riformisti, dei moderati nelle Roccaforti rosse.
La Casa delle Libertà ha recuperato, ma non abbastanza.
Quando si perde per così poco la tentazione è quella di irrigidirsi, di chiudersi, di incartapecorirsi. Cerchiamo di non cadere in questa trappola. Iniziamo piuttosto a lavorare, con entusiasmo, per vincere il referendum costituzionale!
Una modesta proposta per i prossimi mesi: ora largo alle donne e ai gay; ai capifamiglia e alle cose concrete che in cinque anni non siamo stati in grado di fare; alle riforme liberali vere e profonde, quelle che nel lungo termine possono liberare l'Italia dai carrozzoni pubblici e dal lavoro nero.
Ci sono mancati, le donne e i gay, che sono portatori di creatività e concretezza. Che in maggioranza sono naturalmente sostenitori di valori forti e riforme profonde. Che sono, soprattutto, il baluardo dell’Occidente contro l’islamizzazione della nostra società. 

I vecchi e stantii movimenti egemonizzati dalla sinistra non li rappresentano, ma la Casa delle Libertà non ha fatto alcun serio tentativo di includere le donne e i gay in una visione per il futuro del Paese.  

Gli straordinari segnali di comprensione e rispetto costantemente lanciati da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, da Altero Matteoli e Alessandro Antichi, e da non pochi altri esponenti nazionali e locali del Centrodestra, sono stati annichiliti da patetiche, se non pericolose, manifestazioni di machismo, nonché da una corsa - troppo forsennata per non apparire opportunistica - alla conquista di un voto “cattolico”, che probabilmente in Italia, se esiste, è già schierato e lottizzato fra diverse componenti e correnti postdemocristiane, la maggior parte delle quali guardano a sinistra, perché tradizionalmente socialisteggianti e stataliste, non certo orientate all’alternativa liberale.

Ci sono mancati tanti capifamiglia, sia di famiglie “tradizionali”, che genitori separati o vedovi con figli, che tanti single (che hanno anche loro una casa sulle spalle). Abbiamo tanto straparlato di famiglia e di figli, ma poi l’ICI l’abbiamo tolta alle parrocchie e alle moschee. Via l'ICI sulla prima casa, non sulla prima chiesa...

I capifamiglia che guadagnavano due milioni nel 2001, nel 2006 non sono ancora arrivati a mille euro. Non ce la fanno senza lavoro nero, doppi turni, espedienti e aiuti dai loro familiari. Non abbiamo mantenuto neppure la promessa, che costava poco ma aveva un grande contenuto simbolico, di stampare la banconota da un euro, per frenare gli effetti perversi della grande svalutazione che si è nascosta nel cambio della moneta.

Noi siamo mancati, infine, ai non garantiti, ai non pensionati, ai non assistiti. I piccoli imprenditori, i professionisti, le minoranze creative, tutti coloro che non sono in fila a piàtire l’elemosina dalla politica, che non vogliono campare a spese dello stato, che non vogliono che sia Pantalone a pagare sempre tutto, sono e devono restare il nostro blocco sociale di riferimento, ma stavolta li abbiamo fatti sentire soli. A loro abbiamo fatto mancare le parole, i segni, le opere. Li abbiamo delusi.

I delusi delle mancate liberalizzazioni, a cui si sono generosamente appellati Renato Brunetta e Paolo Guzzanti nelle ultime faticose settimane, non ci hanno perdonato che i grandi carrozzoni pubblici della sanità, della scuola, dell'INPS, della RAI, di tanti ministeri, sono, dopo cinque anni di governo "liberale", intatti. Anzi, hanno rappresentato, assieme alle banche e alle cooperative rosse, le casematte del potere del partito-stato nelle Roccaforti rosse e dell'egemonia della sinistra sulla società italiana.

Di ciò che noi non abbiamo saputo o voluto toccare, loro si sono fatti forti per chiudere l'anomalia Berlusconi e tentare di allungare, non importa per quanto, la dittatura dello status quo.

Adesso basta parlare e tutti fuori a lavorare, c'e' un referendum da vincere.


Toscana Libertaria
http://www.toscanalibertaria.org 
 

Fonte: http://www.toscanalibertaria.org/cammino/2006-04-10-ora-largo-alle-donne-e-ai-gay.html (acceduto lunedì 14 marzo 2011)

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il bipolarismo contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni European Free Alliance Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Giacomo Fiaschi Gianni Pittella Gioiello Orsini Giorgio Del Ghingaro Giovanni Poggiali Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch Kennedy la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina leggi elettorali più giuste Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al podestà d'Italia no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard