Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

sabato 25 marzo 2006

Archivio - Prima Pisa

Riproduco qui il documento "Prima Pisa", che testimonia la fantasia e l'energia con cui abbiamo lavorato per una alternativa civica e liberale in Toscana, stavolta non a Prato, non con Antichi in regione, ma a Pisa (Nota dell'A., martedì 7 dicembre 2010).

PrimaPisa

Documento aperto per una primavera politica nella Provincia di Pisa e in Toscana,
dopo l’inverno del partito-stato

1. A tutti i cittadini della Provincia e della Città di Pisa lanciamo un forte appello a votare per il presidente Silvio Berlusconi e per Forza Italia, nelle prossime elezioni politiche del 9-10 aprile 2006. Il Presidente ha dimostrato, con il record storico dei suoi cinque anni di governo, la capacità di reazione ai problemi incontrati in questo difficile momento storico, la serenità con cui ha resistito all’incredibile accanimento contro di lui e l’energia con cui ha condotto la campagna elettorale, di essere il miglior candidato premier.
2. Dopo le elezioni politiche, le nostre energie e il nostro impegno torneranno a essere dedicati, prima di tutto, a Pisa e alla nostra Provincia. Questo documento indica un percorso di aggregazione e rilancio, aperto al contributo di coloro che ne condividono lo spirito e le speranze.
3. Dobbiamo essere sul nostro territorio l’Alternativa moderata e liberale, protagonista dell’autogoverno delle nostre comunità, fedele alle tradizioni e alle libertà della Toscana, ancorata all’eredità spirituale cristiana, ebraica e laica dell’Italia, dell’Europa, dell’Occidente.
4. Crediamo nella libertà.
5. Crediamo nel diritto alla vita, alla proprietà, alla felicità.
6. Crediamo nella famiglia, nel lavoro, nel dovere, nel senso civico, nell’amore per la nostra terra e nella salvaguardia del Creato. Crediamo nel senso di sacrificio, nell’intraprendenza, nella meritocrazia, nell’assunzione di responsabilità.
7. Vogliamo che la nostra società sia più libera e aperta, più rispettosa e tollerante, quindi più responsabile, leale, pulita e ordinata.
8. Rifiutiamo la cultura dell’esonero dalle prove della vita, la rassegnazione alle droghe, la fuga dalla fatica e dalla realtà, l’infantilismo, il mammismo, le raccomandazioni, i favoritismi.
9. Crediamo che sia la libera iniziativa a produrre ricchezza, non la pianificazione. Crediamo in poche leggi, ma chiare e fatte rispettare. Crediamo nella solidarietà alle persone, non nelle burocrazie.
10. Crediamo nel disinteresse e nel distacco del buon amministratore, non nei funzionari garantiti a vita dal partito-stato e dalle sue organizzazioni collaterali.
11. Ci ispiriamo alle grandi figure che hanno onorato il passato politico pisano, da Filippo Mazzei a Giuseppe Toniolo, fino ai tanti sconosciuti che nell’anonimato del piccolo borgo o della strada di periferia, hanno militato nelle organizzazioni cattoliche, laico-socialiste, liberali e moderate.
12. Celebriamo il 60° anniversario della Repubblica, impegnandoci perché sia conosciuta, apprezzata e approvata dal popolo la prima vera riforma costituzionale che sia mai giunta in porto, che ammoderna lo stato, fa avanzare il federalismo, rende le istituzioni più vicine ai cittadini, in profonda coerenza con la storia della Toscana e il nostro tradizionale autonomismo.
13. Crediamo nella sovranità popolare, nelle istituzioni, nella rinascita di una moderna e leggera forma partito.
14. Noi, iscritti di Forza Italia, dobbiamo impegnarci a costruire una formazione politica unitaria e inclusiva, nella prospettiva del bipartitismo.
15. La nostra organizzazione dovrà essere adeguata alla sfida che lanciamo alla macchina egemonica della sinistra. Dovrà essere capace di autofinanziarsi e raccogliere una grande partecipazione, sia con la tradizionale apertura di sedi e circoli sul territorio, sia con i nuovi strumenti telematici.
16. Il nostro movimento unitario dovrà essere fondato, prima di tutto, sul rispetto. Rispetto delle persone. Rispetto delle idee. Rispetto delle regole.
17. Desideriamo un grande partito popolare, partecipato e pluralista.
18. I cittadini dovranno essere protagonisti della vita del partito, assieme agli iscritti e agli eletti. La libertà e l’autonomia di questi ultimi non è in discussione, ma i gruppi consiliari dovranno essere un esempio di operosità e unità, in armonia con le scelte del partito.
19. Le primarie, aperte a tutti i cittadini, saranno lo strumento per la scelta dei candidati, a partire dall’indicazione del presidente di quartiere, del sindaco e del presidente di provincia.
20. Le liste elettorali dovranno premiare in primo luogo la militanza, essere aperte alla società, alle donne, ai giovani, e rappresentative di tutte le esperienze e componenti interne.
21. Nulla è eterno, nemmeno il grigiore culturale, il conformismo politico, l’incuria dei beni pubblici, il disprezzo dell’iniziativa privata e dell’innovazione, che ci sono imposti dalla sinistra postcomunista toscana. Proprio perché le nostre radici sono profonde e i nostri valori forti, sappiamo di poterci aprire, allargare, includere e convincere i Pisani e i Toscani a cambiare. Vedremo la fine del Sessantennio e vivremo, insieme, con un nuovo spirito repubblicano, una nuova primavera politica, dopo l’inverno del partito-stato.

Pisa, Capodanno pisano 2007
(25 marzo 2006)

I firmatari, in ordine alfabetico (A parte l'estensore e curatore, che si è messo per ultimo...):
Fabio Acri
Jonathan Alvino
Damiano Anselmi
Umberto Ardito
Massimo Balzi
Cesare Barsotti
Fabiano Benatti
Mario Biasci
Marco Boldrini
Federico Bonuccelli
Mirella Bronzini
Gabriele Caleo
Giuseppe Calò
Leonardo Carloppi
Luca Cavallini
Roberto Cerri
Stefano Colombini
Stefano Colombini
Barbara Corso
Annarita D'Alò
Francesca Fabbri
Nedo Fedi
Francesco Felloni
Daniele Ferranti
Carla Ferri
Riccardo Froli
Giovanni Garzella
Massimo Gerbi
Sabrina Ghelardi
Roberto Giannattasio
Dino Guiggi
Roberta Luperini
Riccardo Maini
Fabrizio Martolini
Leonardo Mattolini
Michele Molino
Gianni Nencini
Claudio Niccolini
Domenico Pandolfi
Giuseppe Pane
Patrizia Paoletti Tangheroni
Cristiano Pennesi
Luciano Picchi
Piero Pizzi
Federico Podestà
Barbara Poscia
Maria Teresa Lumachi
Giuseppe Tizzanini
Domenico Trombi
Giacomo Zito
Mauro Vaiani

Vedi anche il sito che fu aperto da Francesco Felloni per diffondere il contenuto di questo manifesto:
http://www.episa.it/primapisa/
(acceduto il 7/12/2010)

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