Archivio qui questo ricordo di Inaco Rossi, uno dei fondatori di Insieme per Prato, diffuso via mail immediatamente dopo la sua morte (Ndr, 25/4/2012).
Subject: Il nostro Inaco Rossi
From: "Mauro Vaiani " <vaiani@unipi.it>
Date: Wed, 27 Apr 2005 15:42:35 +0200
To: "Lista Insieme per Prato" <insiemeperprato@yahoogroups.com>
CC: <toscanalibertaria@yahoogroups.com>,
<toscanainsieme@yahoogroups.com>
Ci ha lasciato Inaco
Rossi, classe 1919. Conosciutissimo a Prato, perché in pratica era il decano
della categoria dei rappresentanti tessili. Alto, imponente, dritto come un
fuso, autentico Pratese d'adozione e d'elezione.
Inaco Rossi ha avuto
una gioventù dal fascino malapartiano. Finì persino a Berlino come ufficiale di
collegamento, quando era sotto le armi, nella seconda guerra
mondiale.
Come ci teneva
sempre a precisare, dopo il crollo del Fascismo, rimase combattente con la
Repubblica Sociale perché aveva un senso rigoroso dell'onore e della fedeltà
agli impegni presi. Finita la guerra, finì in carcere in quanto
repubblichino.
Non l'ho mai
sentito lamentarsi o dilungarsi su questo. Nella sua limpida coscienza, è
normale pagare qualcosa, se si finisce o si resta dalla parte
sbagliata. Sapendo in cuor suo di aver seguito la propria
coscienza e pagando i conti.
Né gli ho mai
sentito dire qualcosa contro la nuova repubblica democratica. Mai gli
ho sentito dire qualcosa di nostalgico o qualcosa di antidemocratico. Come
soldato sconfitto, come cittadino, come lavoratore sapeva quanto era
importante vivere sotto la Costituzione. Quanto invece si sarebbe voluto
impegnare, per il suo miglioramento nel tempo! Perché era tutto fuorché un
conformista.
Era un
conservatore di valori, non delle forme e dei riti della
partitocrazia.
A Prato giunse
libero da complessi, povero in canna, ma ricco di cultura, di senso dell'onore,
di zelo sul lavoro. Diventò un punto di riferimento per chi lavorava con
lui.
Ormai pensionato e
sistemata la famiglia, cominciò a occuparsi di vita civica, di buona
amministrazione e di politica. Personalmente l'ho incontrato durante la breve ma
ricca stagione dei movimenti. Anche lui amava le tradizioni civiche e verdi
e anche lui appoggiò la stagione della Rete come momento di riscatto civico
della Sicilia e del Sud, contro la mafia e contro lo strapotere dei vecchi
partiti. La sua cultura mitteleuropea si sposava con la mia passione civica per
le grandi idee libertarie e federaliste.
Aiutò me e molti
altri giovani a rinforzare il nostro amore per il rigore e la semplicità delle
istituzioni anglosassoni, le uniche, insieme a certe esperienze svizzere e
nordiche, in cui il cittadino è veramente sovrano, mentre i partiti e i politici
contano e costano un po' di meno.
Quando nel 1995
nacque l'esperienza di Insieme per Prato, lui fu tra i fondatori e ci portò con
sé. Il suo attaccamento a Lamberto Cecchi traeva radici in una antica amicizia e
collaborazione lavorativa, ma la sua adesione e il suo contributo al nostro
partito locale di Pratesi, dedito solo al buongoverno di Prato, erano
profonde e furono ricche di insegnamento per tutti. E' stato uno di quelli che è
rimasto con noi anche nel 1999 e nel 2004, con la continuità di chi ha fatto una
scelta profonda e la porta avanti con la necessaria
coerenza.
Oggi che Insieme per
Prato deve portare il suo contributo alle nuove forme che assumerà l'opposizione
civica, libertaria, riformatrice e moderata a Prato e in Toscana, che dovremo
portare il nostro contributo di unità, di localismo, di attenzione alle cose
concrete, Inaco ci mancherà e, allo stesso tempo, sarà sempre con noi, donandoci
veraforza, attaccamento, coscienza, onore.
Mauro
Vaiani
presidente di
Insieme per Prato
coordinatore di
Toscana Libertaria
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