Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

lunedì 30 ottobre 2023

Ribelliamoci contro le due torri

 


Vogliono le due torri e noi dobbiamo ribellarci.

Proprio perché gonfi delle loro idee anacronistiche, privi di competenza geopolitica e amministrativa, saliti al potere urlando facili slogan, vogliono cogliere due obiettivi per loro emblematici, nell'ignavia di quanto siano dannosi.

Vogliono l'elezione diretta di una persona sola al comando della Repubblica italiana, scelta attraverso una campagna elettorale che sarà solo un concorso di apparenza e semplicismo mediatici, una corsa a cui potranno iscriversi solo grandi concentrazioni di potere e di denaro, il congelamento di quella gara a chi è più ignorante e fedifrago che è il bipolarismo italiano fra centrosinistra e centrodestra.

Vogliono il ponte sullo Stretto di Messina, opera faraonica e orgia di potere e denaro. La sola apertura di questo folle cantiere creerebbe una corte di profittatori del movimento terra, del cemento e del ferro, talmente ricchi e potenti da potersi comprare tutti i media (e gran parte dei nominati con il "Rosatellum") e mettere a tacere ogni dissenso.

Le due torri del progetto di ponte, alte 400 metri, quindi come una collina appenninica, se e quando realizzate, si posizionerebbero fra gli edifici più alti del mondo, subito dopo analoghi monumenti altrettanto faraonici (e voluti da poteri altrettanto centralisti e autoritari) come il Burj Khalifa di Dubai (più di 800 metri), la Shanghai Tower (più di 600 metri), l'edificio Abraj Al Bait a La Mecca (600 metri circa).

Podestà d'Italia e ponte di Messina sono due pericoli che incombono e che, per il solo fatto di avviarne i cantieri - il primo istituzionale e il secondo materiale - minerebbero definitivamente la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.

Noi territorialisti non siamo gli unici a voler fermare queste due follie, queste due torri: il premierato con cristallizzazione dell'inganno bipolare e il mostro di Messina. Siamo tuttavia i soli a condurre questa lotta con una prospettiva seriamente decentralista, orientata al ritorno alla Costituzione e alla democrazia, per il bene delle generazioni future.

Bene che oggi gran parte delle opposizioni siano pronte a opporsi insieme a noi alle due torri, ma non possiamo dimenticare quanta parte del centrosinistra, del centro, dei movimenti sedicenti post-ideologici, delle tecnocrazie, abbia civettato a lungo con la suggestione del maggioritario e del bipolarismo, o con lo sviluppismo delle grandi opere e delle cattedrali nel deserto. Il risultato sono stati trent'anni persi per la Repubblica e per l'Europa dei popoli, delle regioni e dei territori, sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista ambientale.

Noi sappiamo che fare e come farlo: con l'iniziativa del Patto Autonomie e Ambiente raggiungeremo quei concittadini almeno un po' incuriositi dai valori della Carta di Chivasso 1943, della Charta di Melfi 2019 e di tutta la storia di buongoverno locale che c'è stata nel frattempo. 

Eleggeremo nuovi rappresentanti in tutti i consessi, dal Parlamento europeo in giù, e finalmente si sentirà una voce contraria a questo pensiero unico e a tutte le forme di centralismo autoritario, che ci preparano un futuro disumano e distopico di cibo artificiale, farmacodipendenza di massa, instupidimento digitale, metastasi normativa, sorveglianza universale, emergenze continue e guerre senza fine.

Ribellarci contro le due torri è cruciale. Facciamo quel che dobbiamo e poi accada ciò che può.

Prato, 30 ottobre 2023

Mauro Vaiani

garante di OraToscana e vicepresidente di Patto Autonomie e Ambiente  

 

sabato 21 ottobre 2023

Un sogno toscano per un mondo migliore

 


 

In estrema sintesi "Cosmonauta Francesco" è un romanzo che racconta un grande sogno toscano di autonomie personali, sociali, territoriali, di pace fra gli esseri umani e l'ambiente, di tradizioni e libertà, della riscoperta di valori spirituali francescani, ma anche di una religione civile capace di riunirci davvero nella quotidianità e ancora di più di fronte alle "halamità".

Il sogno non è solo per la Toscana e per i Toscani, ma per tutto il pianeta, per tutti i popoli e tutti i territori, dappertutto, per tutti.

Emblematica, da questo punto di vista, la scelta dell'autore, Mauro Vaiani, di farsi accompagnare dalla lettura di alcuni versi della poetessa tosco-neozelandese Jennifer E. Quinn, venuta dall'altro capo del mondo qui in Toscana.

Si ringrazia la presidenza del Parlamento toscano per aver voluto ospitare questa presentazione ieri, venerdì 20 ottobre 2023: 

https://inconsiglio.it/comunicato-stampa/libri-cosmonauta-francesco-la-visione-di-una-toscana-migliore-nel-romanzo-di-mauro-vaiani/

Nella foto, da sinistra, il dott. Luca Cavallini, il vicepresidente Marco Casucci, la consigliera Ilaria Bugetti, il dott. Mauro Vaiani.

Prato, 21 ottobre 2023

 

 

martedì 17 ottobre 2023

Cosmonauta Francesco in Consiglio regionale

 

 

Venerdì 20 ottobre 2023, ore 17.00, nella Sala Affreschi, nel Palazzo del Pegaso, sede del Parlamento toscano, in via Cavour 4 a Firenze, la presidenza del Consiglio regionale ospita l'attivista e studioso Mauro Vaiani per la presentazione del suo romanzo di fantapolitica ottimista e positiva, umanistica e ambientalista.

Chi può esserci sia puntuale, perché all'ingresso del palazzo consiliare si devono lasciare i propri documenti.

Ringraziamo il presidente Antonio Mazzeo e il vicepresidente Marco Casucci per l'invito. Si ringraziano l'assessora Stefania Saccardi, vicepresidente della Giunta regionale, e la consigliera Ilaria Bugetti per la presenza e il saluto che porteranno.

Vaiani sarà intervistato da Luca Cavallini.

Sarà presente, su invito dell'autore del Cosmonauta, per leggere qualche suo verso, la poetessa Jennifer Elizabeth Quinn (originaria della Nuova Zelanda ma toscana dal 2004).




giovedì 12 ottobre 2023

Un appello per Gaza anche per difendere Israele

 


Parto da un concetto difficile, che davvero pochi capiscono: conoscere le ragioni di inimicizie secolari è utile, ma la storia non torna indietro. Conosco abbastanza bene le ragioni storiche degli abitanti ebrei, arabi, drusi, armeni, beduini, samaritani e di molte altre comunità, della più svariata origine, ma invito a non usarle per distribuire patenti di torto o di ragione. 

Il passato può aiutare a capire quanti errori politici e geopolitici siano stati fatti, da forze locali, coloniali, internazionali. Ma non ci sarebbe nulla di più irrealistico che immaginare che il passato possa essere riparato o ripetuto. Non si riparerà mai abbastanza e non si ripeterà mai come molti, specie le persone stupide e settarie, vorrebbero. 

Accettiamo di guardare avanti, con fantasia, creatività, amore per le generazioni future, come fecero - più o meno sinceramente - le due più importanti realtà politiche arabe e israeliane al tempo di Rabin e Arafat, con gli accordi di Oslo del 1993.

Porto il lutto per tutti i morti (tutti vuol dire tutti, purtroppo quando si è in conflitto si uccide e si viene uccisi), ma mi rifiuto anche di partecipare a piagnistei. Non vedo innocenti, e nemmeno persone lungimiranti, fra coloro che hanno governato da quelle parti negli ultimi vent'anni (faccio una piccola eccezione per Yair Lapid, un uomo della mia generazione, che spero non mi deluda, perché ha ancora molto da dire e da fare).

Da vecchio amico di Israele non smetterò mai di augurarmi la cacciata di Netanyahu, narciso prepotente, incompetente, pericoloso per Israele, insieme a tutti quei parassiti (sedicenti "religiosi") che ha portato al potere. 

Come difensore da sempre dei diritti umani di tutti dappertutto, non smetterò mai di criticare la corruzione di tutte le organizzazioni internazionali, europee, arabe, palestinesi, che sprecano cifre enormi (gli Arabi Palestinesi non sono affatto dei poveri dimenticati, ma letteralmente mantenuti, con modalità che sono profondamente criticabili, a mio modesto parere).

Sui criminali di Hamas che sono al potere a Gaza non importa che scriva nulla, perché la degenerazione di quella setta fanatica è sotto gli occhi di tutti.

Se avessi un ruolo e una voce pubblica più importante, non mi sottrarrei al tentativo di porre limiti alla carneficina di questi giorni, dopo lo sciagurato pogrom scatenato da Hamas il 7 ottobre. Pare che molti potenti della Terra si stiano muovendo per la liberazione degli ostaggi (e spero anche per la liberazione di qualche prigioniero politico nelle carceri israeliane) e per una tregua. Me lo auguro sinceramente e prego perché qualche risultato sia raggiunto.

Come attivista e intellettuale, impegnato nel civismo in Toscana, e come esponente di una rete come Autonomie e Ambiente, che ha ambizioni di governo nella Repubblica delle Autonomie e nell'Europa dei Popoli, voglio espormi in un appello per gli abitanti di Gaza.

Se le cifre diffuse dai media internazionali sono attendibili, strette fra l'ignavia dell'Egitto e le politiche securitarie di Israele, schiacciati sotto il malgoverno di Hamas, mantenuti ma anche vessati dalla corruzione dell'Autorità Nazionale Palestinese, vivrebbero almeno due milioni di persone, a Gaza. Almeno un milione di esse sarebbero minori.

Sono troppi per restare tutti in quel fazzoletto di territorio ormai reso inabitabile dagli errori fatti sin qui.

Occorre aprire un corridoio umanitario per farne venire un po' da noi. Non come profughi, non come rifugiati, non come ospiti temporanei, ma come nuovi cittadini, da integrare, perché non hanno e non avranno mai un paese in cui tornare.

Apriamo un canale che consenta a intere famiglie di Gaza di immigrare qui in Toscana e negli altri territori italiani che fossero disponibili, aiutandoli un minimo (senza aggiungere il nostro assistenzialismo a quello internazionale che li ha ridotti come li ha ridotti), consentendo loro di rifarsi una vita qui.

Conosco abbastanza la nostra Repubblica di autonomie, per azzardare che potremmo accogliere decine di migliaia di famiglie che ormai laggiù non hanno più un posto dove vivere o dove tornare.

Sarebbe da fare.

Sarà fatto?

(Mauro Vaiani)


 





mercoledì 4 ottobre 2023

II anniversario di OraToscana

 


Ieri 3 ottobre 2023, alla vigilia della festa di San Francesco, abbiamo celebrato insieme alla presidenza e alla segreteria interterritoriale del Patto Autonomie e Ambiente, il II anniversario dell'avvio di OraToscana, la nostra rete civica, ambientalista, territorialista e autonomista della Toscana. 

Oggi OraToscana compie due anni. E' ancora piccola, s'identifica con i piccoli, lavora per una primavera di comunità locali piccole, cioè a misura di persona umana, in pace con l'ambiente:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/190-la-societa-dei-piccoli-per-le-piccole-societa

Ringraziamo di cuore tutte le persone che sono passate a salutarci, dagli altri gruppi civici della Toscana, dalla Sardegna (tantissimi!), dalla Sicilia, dal Sud (associati e associandi di Autonomie e Ambiente), da Roma, dall'Umbria, dalla Romagna, da Genova, dal Nordovest e dal Nordest.

Un grazie particolare a Canio Trione, economista di Bari portatore di un pensiero profondo contro le concentrazioni di potere e di ricchezza nella contemporaneità. Un grazie altrettanto sentito a Gino Giammarino, che ha approfittato dell'occasione per annunciare che il Patto Autonomie e Ambiente, in collaborazione con la famiglia politica europea di ALE-EFA, terrà a Melfi il prossimo 27 ottobre 2023 un incontro pubblico per lanciare idee molto forti di decentramento e liberazione finanziaria, economica e sociale.

Un saluto e ancora in bocca al lupo a Walter Pruner, che si è candidato per il consiglio provinciale del Trentino, alle elezioni ormai imminenti del 22 ottobre 2023.

Mauro Vaiani, come garante di OraToscana, ha introdotto l'incontro con cinque punti di METODO, più cinque promemoria di CONTENUTO, su temi forti e condivisi, già affrontati dal Patto Autonomie e Ambiente, che riportiamo in sintesi di seguito.


METODO

1) Agiamo sempre con un tocco di grazia, ironia, autoironia, umiltà. Proprio perché il nostro moderno decentralismo ha conseguenze radicali, dobbiamo essere prudenti e moderati nei toni.

2) Occasionalmente ci parliamo a distanza o ci incontriamo in sporadici incontri dal vivo, ma non perdiamo mai di vista la centralità della parola scritta, della conoscenza scambiata attraverso scritture competenti e letture serie, della memorizzazione degli impegni minimi contenuti nei documenti, unico modo per essere in sintonia fra di noi, nella nostra diversità, da un territorio all’altro.

3) La maggior parte di noi è giustamente concentrata sul proprio comune e sul proprio territorio. La prossima primavera vanno al voto migliaia di comuni della Repubblica. Siamo sicuri che ci sarà una primavera civica, ma alcuni di noi devono sacrificarsi per il lavoro interterritoriale e per il messaggio politico e culturale alto e profondo che abbiamo deciso di portare alle elezioni europee del 9 giugno 2023. Abbiamo radici profonde. Non siamo un partito nuovo, non siamo nuovi. Siamo tutti in qualche modo eredi degli 80 anni della Carta di Chivasso, spesso di tradizioni e libertà ancora più antiche. Così, con serietà e con prudenza, teniamo alla larga i ciarlatani e gli imbroglioni, perché un’area civica, ambientalista, territorialista deve riprendersi nella Repubblica delle Autonomie e nell’Europa dei Popoli il posto che gli spetta.

4) Per le europee abbiamo un simbolo, che è fatto di due elementi: i mattoncini, un po’ di viola come riferimento alla nostra famiglia politica europea ALE-EFA, le tre parole “PATTO AUTONOMIE AMBIENTE”. Questo simbolo è frutto dell’intesa fra il partito europeo, il partito territoriale che ci guida – il Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia - e i partecipanti alla nostra III assemblea, tenutasi a Udine nel giugno scorso, Diventerà anche un contrassegno elettorale, per cui è arrivato il momento di condividerlo e farlo comparire sempre, accanto alle nostre insegne locali.

5) I nostri 76 candidati alle Europee, per eleggerne tre o quattro, cercano il consenso di un milione di cittadini. Noi crediamo che nella Repubblica un milione di persone che condividono i valori della Carta di Chivasso ci siano.

 

MERITO

1) Per la sanità pubblica e prossima, in una società malata, inquinata, impoverita, invecchiata non ci facciamo illusioni, ma abbiamo deciso di ripartire dalla persona.

2) Per le piccole opere e la compiutezza dei lavori pubblici, comune per comune, e quindi contro le opere faraoniche, calate dall’alto, quindi contro il Ponte di Messina e contro il nuovo aeroporto di Firenze.

3) In questa società postdemocratica, sempre più massificata e bombardata da massicci irraggiamenti di pensieri unificanti indiscutibili, ci siamo messi di traverso contro le elezioni mediatiche di capi: contro il presidenzialismo in ogni sua forma, contro gli aspiranti podestà d’Italia, contro gli aspiranti napoleoni d’Europa, rimettendo in discussione l’elezione diretta di presidenti di regioni vaste e sindaci di grandi città.

4) Il ritorno alla Costituzione e agli Statuti per porre fine al loro tradimento, per autonomie vere, per processi di autogoverno concreti nel campo dell’energia, del cibo, della custodia del territorio, della valorizzazione dei beni comuni, della gestione dei servizi pubblici essenziali, della possibilità di lavorare per le piccole e medie imprese locali e di guadagnare per tutti i lavoratori. Il che ci porta in rotta di collisione non solo (a) con il grande specchietto delle allodole dell’autonomia differenziata, (b) non solo coloro che vogliono declinare in modo centralista e autoritario – in termini di sorveglianza universale e ancora più massificazione e omologazione, cancellazione delle nostre diversità - i grandi cambiamenti della digitalizzazione e della conversione ecologica, ma anche (c) contro la metastasi normativa europea, statale, regionale, delle agenzie e delle autorità, che viene disapplicata o bonariamente interpretata per i grandi ma invece schiaccia i piccoli in uno stato di perenne incertezza e insicurezza.

5) La pace, unico stato in cui sono possibili vita, libertà, dignità. Come è scritto nella pacata ma ferma presa di posizione del Patto Autonomie e Ambiente, noi rifiutiamo di assolutizzare il principio dell’integrità territoriale degli stati, che è una pretesa contraria agli interessi delle generazioni future e un pericolo per l’integrità della creazione. Il principio è importante, ma va temperato con altri principi di diritto internazionale che sono almeno altrettanto importanti, in primis l’autodeterminazione delle comunità locali.

Tutto ciò che il Patto Autonomie e Ambiente elabora e propone è accessibile attraverso il sito della sorellanza:

https://www.autonomieeambiente.eu/

 

Lucca, 4 ottobre 2023, festa di San Francesco d'Assisi

 

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