Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

martedì 26 settembre 2023

Manifestazione contro l'aeroporto, popolare e unitaria


OraToscana aderisce alla manifestazione del 30 settembre 2023 contro il nuovo aeroporto. La concentrazione è per le ore 14 di sabato prossimo, in Viale Lombardia alle Piagge di Firenze.

Si manifesta per il ritorno di Peretola entro i limiti di legge. che significa in primo luogo un sonoro NO VOLI dal tramonto all'alba; per la centralità di Pisa nel trasporto aereo toscano; per porre fine alla distruzione della Piana che va da Pistoia, a Prato, a Firenze.

Siamo come sempre al fianco di Fare Città, che sosteniamo anche nella sua esperienza di governo a Campi Bisenzio, con il sindaco Andrea Tagliaferri e la coalizione sinistra-movimenti-civismo.

La grande fissazione della politica fiorentina (spalleggiata sia da Roma che da Milano) per un nuovo aeroporto nella Piana è emblematica della rovina a cui ci stanno conducendo, mano nella mano, il centrosinistra di Giani e Nardella, i renziani, il centrodestra.

La delirante ostinazione nel voler costruire un nuovo aeroporto è, per la Toscana e per tutta l'Italia centrale, quello che la grande montatura del Ponte di Messina è per l'Italia e l'Europa.

Questi ecomostri hanno in comune caratteristiche emblematiche:

- Sono irrealizzabili e, in realtà, a nessuno interessa davvero che queste opere faraoniche siano realizzate; l'importante è che si commissionino progettazioni lautamente compensate, si aprano i cantieri, si cominci a muovere terra, cemento, ferro, cominciando ad attingere abbondantemente ai soldi pubblici; nel medio-lungo termine, poi, chi vivrà vedrà!

- La sola apertura di questi cantieri provocherà inquinamento e disastri sociali quanto una guerra o una calamità naturale; la faccia tosta con cui gli ecomostri vengono approvati da politici che si sono "ritinti di verde", è incredibile; speriamo per loro che siano ipocriti e cinici, perché se invece sono degli avventati che nemmeno si rendono conto che siamo già ben oltre i limiti dello sviluppo quantitativo, allora poveri noi!

- I media di massa e di regime non li studiano, non ne descrivono i dettagli, non ne raccontano i costi, perché altrimenti la gente si sveglierebbe; a Firenze, in particolare, la situazione della consapevolezza civica è gravissima: a Est e a Sud abitano almeno 100.000 Fiorentini, che hanno ancora un reddito decente e vivono in quartieri decenti, che sono relativamente lontani dai problemi d'inquinamento e traffico della Piana. Questi centomila sono letteralmente imbambolati, storditi dalla propaganda. Anche in vista delle prossime elezioni amministrative del 2024 questi tapini voteranno i loro i "lider" nazionali, la destra, la sinistra, il centro, la Meloni, la Schlein, i' Renzi... Senza rendersi conto che questi capi politici "nazionali", sul disastro dell'aeroporto la pensano uguale oppure, anche se avessero dei dubbi, faranno in modo di non chiarirli.

Una nota a margine sul PD a guida Schlein è opportuna. Grazie alla vittoria della nuova segretaria, è diventato segretario regionale Emiliano Fossi, che in teoria sarebbe stato contro l'aeroporto, ma che ovviamente ora non può schierare l'intero PD toscano contro Nardella e Giani. Praticamente in ogni corrente e in ogni territorio, il PD toscano è retto da persone che sono o a favore dell'aeroporto, oppure impossibilite, per ragioni di equilibri politici interni, a schierarsi veramente contro. Una storia già vista, scivolosa e pericolosa... Una deriva che ci auguriamo qualcuno fermi.

Rilanciamo anche l'appello dei promotori a una partecipazione ampia, popolare, unitaria, senza bandiere di partito.

Ci vediamo sabato 30 settembre 2023 in corteo!


 


Approfondimenti e maggiori informazioni:

https://www.farecittacampi.it/

https://pianacontronocivita.noblogs.org/

 

Per collaborare con OraToscana:

https://t.me/OraToscana

 

 


 

mercoledì 20 settembre 2023

Cominciare a uscire da un quarto di secolo di errori sull'immigrazione

 

Nessuna, fra le voci che abbiamo raccolto su questo blog, ha delle ricette in tasca, né può fare annunci roboanti, né può riempire i media di sciocchezze. Siamo però attivisti politici. Abbiamo dei principi, delle competenze, una grande passione, una creatività, un devoto realismo (la realtà sarà la nostra guida interiore, scriveva E. Mounnier).

Fatto: da almeno un quarto di secolo i media italiani e i leader di centrodestra e centrosinistra - peraltro tutti più o meno da allora sotto il controllo delle stesse teste e degli stessi gruppi di potere - non sta governando né fronteggiando il problema delle migrazioni; né dell'immigrazione legale o clandestina; né delle emigrazioni. Se da così tanto tempo hanno fallito tutti quanti, si potrebbe anche legittimamente pensare che qualcuno ci abbia marciato. Ma quest'ultima, ovviamente, è solo una ipotesi "andreottiana". Non penso solo agli ultimi imprenditori della paura che sono saliti al potere - Salvini e Meloni - ma anche a molti altri.

Non penso, sia chiaro, a persone che ho conosciuto nei territori, come il mio antico e colto amico Alessandro Antichi, sul versante di centrodestra, oppure i miei tanti amici di centrosinistra. Penso a persone molto più potenti, molto più in alto, che non mancano di certo (NdA).

Fatto: i numeri veramente biblici di migranti hanno origine dalle guerre. Non è nel potere della Repubblica Italiana (e nemmeno dell'Unione Europea), ricostruire il Biafra, l'Iraq, lo Yemen del Sud, la Siria, la Libia, il Tigrè, l'Ucraina, della cui distruzione, peraltro, le nostre tecnocrazie portano qualche responsabilità. Il problema, davvero, non sono duecentomila africani che sbarcano sulle spiagge di Lampedusa o della Sicilia in un anno.

Non nego, sia chiaro, che dall'Africa subsahariana siano in moto centinaia di migliaia di persone che affrontano un viaggio terribile che per molti di loro terminerà con la morte nel deserto o in mare. Già dieci anni fa la piccola repubblica di Tunisia, circa dieci milioni di abitanti, ospitava già un milione di africani in cerca di una vita migliore - lo so perché me ne occupavo come responsabile di una iniziativa caritativa. Non sarà facile governare le loro illusioni e soprattutto le loro disillusioni (NdA).

Venticinque anni di errori, di legislazione (internazionale, europea, italiana) sbagliata, di malgoverno, malagestione e - non di rado - malversazione, non possono essere risolti in poco tempo, da nessuno.

Eppure, nonostante la gravità della situazione, noi coltiviamo la speranza che questi problemi possano essere affrontati.

Il primo fondamentale passo che dobbiamo fare, nella Repubblica Italiana, se possibile in accordo con tutti i nostri partner dello spazio Schengen, è abolire le leggi proibizioniste e quindi criminogene, a cominciare dalla famigerata Bossi-Fini (ma ce ne sono molte altre, che riguardano l'istruzione, la previdenza, l'assistenza sociale, la cittadinanza - e va fatto senza guardare né troppo a destra, né troppo a sinistra, ma tenendo ferma la barra sul buongoverno di tradizione autonomista, ispirato da antichi principi cristiani, socialisti e liberali).

Per questo da anni lottiamo e dobbiamo continuare a lottare.

Per questo noi, che rappresentiamo un'anima civica e civile, ambientalista e territorialista, riformista e sempre orientata verso giustizia, libertà, responsabilità, quell'anima, anzi quelle anime che si stanno raccogliendo nel Patto Autonomie e Ambiente, dobbiamo, dovremo partecipare alla vita pubblica e alle prossime elezioni europee 2024, con parole di verità, di compassione, di buon senso.


domenica 17 settembre 2023

La triste parodia di Pontida

 

La diretta della trentesima edizione del raduno di Pontida conferma una verità triste: Pontida è ormai ridotta a una parodia di se stessa. Siamo passati dal giuramento al tradimento, grazie a una classe dirigente che è al potere e in prima fila da ormai un ventennio. Persino il dirigente giovanile è lì da oltre quindici anni. 

Le leghe di vent'anni fa sono state cancellate dal centralismo autoritario di Bossi e Berlusconi. Per chi mastica un po' di storia, filosofia e scienza politica, è facile capire che si tratta di un classico caso di eterogenesi dei fini, dovuto all'incompatibilità fra fini e mezzi. Non si arriva a realizzare ideali federalisti e decentralisti, con una organizzazione verticale, verticista, che qualcuno giustamente definisce "leninista". 

Quanto al linguaggio e agli slogan, che sono rivelatori di ciò che sta succedendo, ben di più dei formali omaggi alle autonomie, da essi si capisce il posizionamento politico della Lega Salvini: contro i negri, contro le baby gang, contro le auto elettriche, contro un inesistente (e mai esistito, con buona pace del furbissimo Berlusconi che sempre ne evocava lo spettro) "comunismo" italiano ed europeo. Il tutto, ribadiamolo, da una classe politica centrale che da vent'anni contribuisce al declino di tutto, dalla sanità, alla scuola, a tutti i servizi pubblici e beni comuni. Molti amministratori locali sono ben altra cosa da questi cialtroni incompetenti e, politicamente parlando, imbroglioni, ma è chiaro che, manzonianamente, se uno non ha il coraggio di uscire da questa piramide di menzogne e ipocrisia, non se lo può dare.

Tuttavia la Pontida di quest'anno introduce un elemento di chiarezza: la presenza di Marine Le Pen. A questo punto non ci sono più scuse, il castello fantastico tenuto su dai media attorno a capitan Salvini, genero di Verdini, potrà anche reggere, ma senza i voti degli autonomisti di ogni denominazione.

A questo proposito riceviamo e pubblichiamo integralmente un approfondimento politico che abbiamo ricevuto dal Patto Autonomie e Ambiente (di cui fa parte la nostra rete civica OraToscana). Buona lettura!

* * *

C’è vita oltre Pontida

Il tradimento di Pontida chiarisce finalmente un equivoco durato per un ventennio: nessun gruppo autonomista, d’ora in poi, resterà ostaggio del ciarlatanismo politico, del falso popolarismo, degli aspiranti “podestà” d’Italia


Venezia – Milano – Roma – Napoli – Palermo, 15 settembre 2023

Pontida si è trasformata in un raduno italo-francese di nazionalisti e centralisti, all’interno del quale gli autonomismi saranno trattati un po’ come il folklore in età fascista. Finalmente si fa chiarezza e d’ora in poi nessun movimento territoriale, locale, civico resterà più ostaggio dei ciarlatani che hanno tradito il federalismo delle prime leghe.

Le destre e non pochi centristi (più o meno "scatenati") scherzano con il fuoco dell'elezione diretta del "podestà" d'Italia, che sarebbe per la Repubblica più o meno come una bomba atomica su Roma. Altro che popolarismo o conservatorismo, l’elezione diretta del presidente o del primo ministro di una Repubblica complessa e grande come l’Italia, sarebbe l’ennesima recidiva di quella grave malattia politica che è il centralismo autoritario, sempre accompagnato da retorica populista e disprezzo del Parlamento.

Le sinistre, intanto, si accaniscono contro lo spettro di una "autonomia differenziata", che tutti sanno essere irrealizzabile, così come proposta oggi dai salvinisti. Infatti hanno votato – le sinistre con le destre - per far sì che le finte autonomie di Calderoli, oltre che "a tempo", siano anche "revocabili" prima della scadenza. La politica italiana, insomma, continua a bombardare ciò che aveva di più prezioso: le tradizioni autonomiste di buongoverno locale.

Il nostro impegno in difesa della Repubblica delle Autonomie e dell’Europa dei popoli, è quindi necessario. Ci saremo come PATTO AUTONOMIE AMBIENTE, per l'Europa e per la pace, rappresentando i valori della Carta di Chivasso del 1943 e le innumerevoli lotte locali per l'autogoverno e il buongoverno dei territori, per le autonomie personali, sociali, territoriali, per la salvaguardia del creato, per le tradizioni e le libertà di tutti: individui, famiglie, piccole imprese, comunità.

La partecipazione del PATTO AUTONOMIE AMBIENTE alle elezioni europee del giugno 2024 sarà possibile grazie alla nostra forza guida, il Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia, e al nostro partito europeo Alleanza Libera Europea - European Free Alliance (ALE/EFA).

* * *

Per ulteriori approfondimenti:

info@autonomieeambiente.euhttps://www.autonomieeambiente.eu



   


venerdì 8 settembre 2023

Per una sanità pubblica e prossima, cioè veramente a misura di persona umana

 

Per cosa siamo impegnati nel civismo, nell'ambientalismo, nel territorialismo, in un moderno autonomismo? Perché la società resti umana.

Si riparte dalle cose minime, che una volta davamo per scontate, ma ora non lo sono più.

Le persone hanno diritto a un medico di fiducia, facilmente raggiungibile.

Le comunità - ogni quartiere e ogni paesino - hanno diritto a un ambulatorio di prossimità.

I medici hanno diritto alla piena autonomia scientifica e professionale, sollevati dall'oppressione delle burocrazie (anche quelle dell'ordine dei medici), delle tecnocrazie, delle multinazionali.

Quesi minimi presidi possono essere realizzati solo da forti governi locali, con ampia autonomia finanziaria, normativa, organizzativa. Si riparte sempre dai comuni, insomma.

Invito tutti a seguire questo impegno del nostro PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/183-per-una-sanita-pubblica-e-prossima


 


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