Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 30 aprile 2023

Trent'anni di World Wide Web

 

I trent'anni della messa a disposizione di tutti, liberamente, del World Wide Web, sono stati ricordati oggi dalla rubrica "Media e dintorni" di Emilio Targia ed Edoardo Fleischner, su Radio Radicale.

Il 30 aprile 1993 il CERN dichiara il proprio rivoluzionario ipertesto software libero open source, riutilizzabile da tutti. Dopo questa dichiarazione iniziò la crescita esponenziale dei siti web. Oggi almeno due terzi dell'umanità è interconnessa e li consulta quoditianamente.

Cambiò tutto.

Chi scrive si laureò in Scienze Politiche all'Alfieri di Firenze nel 1994. Era già molto informatizzato, per i tempi, ma per la tesi lavorò su veri, vecchi, polverosi libri nelle biblioteche e su fotocopie di articoli e testi nella propria stanzina. Quando anni dopo, nel 2013, depositò la sua tesi di dottorato, Disintegration As Hope, aveva ancora girato le biblioteche, per esempio alla ricerca di vecchi testi di Karl W. Deutsch che erano stati dimenticati, ma migliaia di testi e articoli erano diventati consultabili attraverso la rete. Dieci anni dopo, mentre stiamo scrivendo, la quantità di studi che sono consultabili online, in rete, ha continuato a crescere vorticosamente.

Cambiò totalmente la cultura, per prima, e cambiò tutto il resto.

Non ci siamo ancora totalmente resi conto di quanto le cose stiano cambiando in positivo (come aveva del resto previsto Karl Deutsch).

Certo, il World Wide Web è come l'energia nucleare. E' una bomba della conoscenza, che va maneggiata con responsabilità. Ha avuto, però, sin dall'inizio un vantaggio intrinseco rispetto a molte altre tecnologie: è stato concepito come uno strumento distribuito, è stato immediatamente reso disponibile gratuitamente, è replicabile con mezzi poco costosi praticamente da tutti, comprese le persone e le comunità marginali, dissidenti, magari perseguitate.

Non possiamo purtroppo dire altrettanto di tante altre tecnologie del mondo digitale: concentrazione di banche dati (big data), predizione-induzione dei comportamenti e dei consumi, sorveglianza universale, creazione di realtà virtuali (quelle che oggi sono chiamate metaversi). Sono tutte tecnologie in tumultuoso sviluppo, maneggiabili attraverso sempre più sofisticate intelligenze artificiali.

Serve la politica, per sancire la necessità di decentramento, soluzioni e tecnologie aperte e disponibili a tutti (open source), vietare i brevetti, limitare o anche spezzare i monopoli tecnologici, mantenere la neutralità della rete, proteggere le persone e la loro creatività, imporre la sobrietà elettromagnetica.

Il Cosmonauta Francesco ha lanciato un importante caveat in proposito, senza fare terrorismo, ma anzi immaginando sentieri di speranza. Non ignoriamolo.


lunedì 24 aprile 2023

Un affettuoso ricordo di Sergio Salvi, pioniere di autogoverno

 

Abbiamo saputo oggi pomeriggio, 24 aprile 2023, della scomparsa di Sergio Salvi, avvenuta ieri, domenica 23 aprile.

E' stato uno scrittore colto, prolifico e visionario di autogoverno, a partire dai diritti dei popoli senza stato, fino al sostegno degli autonomismi in tutte le possibili declinazioni.

Della sua cultura, del suo lavoro per il Comune di Firenze, del suo impegno autonomista pionieristico ai tempi delle liste Federalismo alla fine degli anni '70, dei suoi libri, troverete notizie nella sua pagina Wikipedia e nel commosso commiato che gli ha dedicato la famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui mi prendo il privilegio di un affettuoso ricordo personale.

Ci conoscevamo da tanto tempo, per il comune interesse per le autonomie, ma non credo di sbagliare se scrivo che eravamo diventati veramente amici quando abbiamo cominciato a frequentarci ai tempi del Comitato Toscani per il No alla riforma Boschi-Renzi-Verdini, nel referendum costituzionale del 2016.

Il 17 marzo del 2018 facemmo insieme una trasferta a Riccione a trovare gli amici autonomisti del MAR (Movimento per l'Autonomia della Romagna), che tenevano un convegno sulla salvaguardia della loro lingua madre romagnola (la foto di corredo del post risale a quella missione in cui lo accompagnai).

Durante il viaggio, Sergio Salvi mi accennò a un volumetto di fine ottocento, uscito precisamente nel 1871, intitolato "Maestro Domenico", scritto da Narciso Feliciano Pelosini. Nonostante l'autore fosse una persona benestante e con una qualche influenza politica, pubblicò il suo racconto sotto lo pseudonimo di Giovan Paolo d'Alfiano. Perché tanta cautela? Perché era una fiaba antirisorgimentale, antisabauda, anti-italiana.

Le poche cose che mi disse Sergio Salvi m'incuriosirono. Mi procurai e lessi il libretto. La storia contiene degli spunti polemici contro lo stato sabaudo che qualsiasi persona affezionata alle tradizioni di autogoverno toscano potrebbe apprezzare (ma ha anche dei toni un tantino reazionari). Però, con candore, ammetto che l'avventura del maestro Domenico ha scatenato dentro di me l'intuizione di raccontare una storia in qualche modo speculare, anche se totalmente opposta: il mio Cosmonauta Francesco.

Purtroppo non ho fatto a tempo a far leggere a Sergio Salvi il mio romanzo, in cui ovviamente lo cito per quello che è stato: un pioniere di una mentalità orientata all'autogoverno. 

Tuttavia, grazie a Sergio Salvi, per quello spunto e per tanti altre di cui era inesauribile sorgente.

Riposi in pace, nel seno della Provvidenza.

Mauro Vaiani

 


 

 

Appello a chi ha valori antichi che mantengono sempre giovani

 

Se avete un'anima antica e quindi siete spiritualmente giovanissimi, questo messaggio è per voi: buon 25 aprile, buona festa della Liberazione, con l'amara ma lungimirante parola del martire Piero Gobetti.

Auguriamo a tanti, che si sentono ancora giovani almeno dentro, di fare civismo, ambientalismo, riformismo, autonomismo, con la creatività personale, la chiarezza morale, l'autonomia politica di figure quali Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Maria De Unterrichter Jervolino, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori. Non furono sempre dei vincenti, ma la Repubblica delle Autonomie esiste grazie a persone come loro. 

Il centralismo, sempre autoritario e intrinsecamente fascista, non è ancora morto, ma non fatevi ingannare dai profeti di sventura: stiamo già vivendo in quello che sarà ricordato come il secolo delle autonomie (come chi scrive ha osato raccontare nel romanzo "Cosmonauta Francesco").

Cogliamo ancora una volta l'occasione per ribadire il nostro appoggio a ogni forma di civismo ambientalista, localista, autonomo dai partiti dominanti. 

Sosteniamo con entusiasmo la candidatura di Fabio Pacciani a Siena, supportata da un civismo che si prepara, s'impegna e cresce da almeno vent'anni, quando nel 2004 iniziò la rivolta di Pierluigi Piccini. 

Sosteniamo la lista civica Fare Città di Campi Bisenzio, a sostegno del giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri, guidata da Daniele Matteini e Marco Monticelli, con cui condividiamo, oltre che un'amicizia ormai di vecchia data, la resistenza contro quei progetti assurdi di nuove piste aeroportuali e di tramvie con un tracciato sbagliato, colate di ferro e cemento che una classe dirigente fiorentina miope vorrebbe imporre alla Piana più inquinata della Toscana.

Come OraToscana non temiamo di schierarci, ma restiamo comunque ostili alla polarizzazione delle posizioni e allo scontro fra tifoserie. Nelle estremizzazioni e nella verticalizzazione della politica (ridotta a duelli mediatici fra leader nazionali), viene sacrificata la libera scelta da parte dei cittadini dei propri amministratori locali. 

In una contrapposizione imposta dall'alto, viene sacrificata soprattutto la qualità delle persone, che invece è necessaria non solo per vincere, ma per convincere e, il giorno dopo, cambiare veramente le cose. 

Per questo ci siamo esposti con un appello per la dignità e i poteri degli amministratori locali, e per una loro selezione dal basso con modalità nuove, che prevedano maggiore innovazione, maggiori autonomie e quindi maggiore diversità. Diversità che è, non dimentichiamolo, la fucina delle vere innovazioni. Per l'appello siamo debitori a tanti attivisti, ma in particolare al nostro gruppo Un Cuore per Vecchiano. Il documento ha avuto, con nostra grande sorpresa, un riscontro importante ben al di là della Toscana.

Ora, anche in vista delle elezioni europee del 2024, a cui parteciperemo insieme alla rete Autonomie e Ambiente, guidata dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, ci metteremo in cammino lungo i nostri Appennini, per approfondire il dialogo con i movimenti civici, ambientalisti, localisti non solo della Toscana ma anche dell'Umbria e delle Marche, della Tuscia e delle altre province laziali, di Roma e dei suoi municipi.

Tenendo a distanza ciarlatani, urlatori e profittatori, stiamo lottando per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, che possano accompagnare le nostre comunità locali fuori dall'angoscia delle continue emergenze, verso la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, il ritorno della speranza.

Un'ultima cosa, davvero bella: il nostro impegno toscano ha trovato una nuova forza sorella in Romagna, il movimento Rumâgna Unida, che vi invitiamo a conoscere e con cui ci incontremo presto, in un desinare tosco-romagnolo.

Animo!

Da Prato, lunedì 24 aprile 2023

Mauro Vaiani, garante

PS:

Purtroppo, l'ultima cosa che dobbiamo aggiungere a questa lettera è triste. Abbiamo appreso della scomparsa di Sergio Salvi.

Qui il ricordo della famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui un mio ricordo personale.

M.V.


Canale Telegram: https://t.me/OraToscana

 

mercoledì 19 aprile 2023

Siamo in piena emergenza democratica

 


Siamo in piena emergenza democratica, che si aggiunge alle emergenze ambientale, economica, sociale, politica, militare.

Lo spiega bene Felice Besostri, con i suoi ficcanti articoli che non lesinano dettagli e suggeriscono contromisure.

In pratica, in questa Repubblica, ormai votano solo minoranze più o meno politicizzate, che si contentano di votare un simbolo, un leader solo al comando, oppure uno dei suoi fedelissimi. 

Questo accade persino nei piccoli comuni, dove in molti casi gli elettori residuali eleggono il candidato nominato dall'alto e da altrove (mentre la maggioranza dei cittadini se ne resta a casa, non si sa se arrabbiata, delusa o semplicemente indifferente).

Contro questa disastrosa situazione, che distruggerà la Repubblica delle Autonomie, si è alzata solo la voce di persone della rete di Autonomie e Ambiente e in particolare del loro ramo toscano, quelli di OraToscana.

Non c'è scampo, senza profonde riforme elettorali, dal centralismo autoritario, che in Italia è già egemone e che perfezionerà la propria dittatura attraverso la svolta verso l'orrendo presidenzialismo.

Mai il "sindaco d'Italia", mai il presidente eletto dal popolo, mai la democrazia televisiva che elegge solo presidenti di plastica nominati da opache piramidi, da qualche potere forte, da qualche concentrazione di potere della globalizzazione.

 

 

 


lunedì 10 aprile 2023

Ritorno alla democrazia, comune per comune

 


Il Forum 2043 di Autonomie e Ambiente ha pubblicato, oggi in questa bella e simbolica giornata del lunedì dell'Angelo, 10 aprile 2023, un articolato appello per la dignità e i poteri del consigliere comunale.

L'intervento è audace, aperto, ma soprattutto molto coraggioso, perché si mette di traverso rispetto a tutto il folle conformismo che, alimentato sin dai tempi di Amato, si è scatenato contro la democrazia nel comune.

Gli attacchi alle prerogative del consigliere comunale vanno avanti da decenni: fra i peggiori interventi dobbiamo ricordare quelli di Bassanini, Monti, Renzi e Delrio, ma ce ne sono stati anche altri.

L'appello si concentra sulla necessità che ogni comunità, eleggendo i propri consiglieri comunali, trovi in essi dei leader locali riconosciuti e dotati di poteri e prerogative, ma tocca molti altri importanti temi.

Nessuno sottovaluti questo appello, originato da decenni di esperienze civiche, ambientaliste e autonomiste oggi raccolte in OraToscana. L'alternativa alla democrazia locale e a una sostanziale autogoverno delle comunità locali, lo ripeteremo sempre opportune et importune (insieme al Cosmonauta Francesco), sarebbe precipitare nella distopia di una vita sempre più disumanizzata, alienata, eterodiretta da poteri opachi, alti e lontani.


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