Anche tanti amici e compagni di Firenze e della Toscana sono in campo oggi per la 24 ore di mobilitazione per Assange: https://www.24hassange.org/.
Quella di Julian Assange è una vicenda che mobilita e spinge alla solidarietà uno dei movimenti più globali e trasversali del nostro tempo. E' un segno di speranza.
Non occorre considerarlo un eroe, o un genio, o un santo, tanto meno approvare integralmente l'operato di Assange, per solidarizzare con lui. E' sufficiente la cruda evidenza che questo attivista australiano della libertà d'informazione non potrà mai subire un processo giusto non solo negli Stati Uniti d'America, ma nemmeno nei paesi "alleati".
Il trattamento che gli riservarono le autorità svedesi, quello da solo, dovrebbe spingere ogni garantista a pretendere che gli sia concesso asilo politico a tempo indeterminato.
La Svezia, paese che pure vantava una antica neutralità e una solida cultura democratica, si rivelò essere diventata, all'inizio degli anni Dieci del XXI secolo, una repubblica delle banane, corrotta dai servizi segreti americani e asservita al più greve conformismo.
In questa giornata dedicata a Julian Assange, ricordiamo anche tante altre persone per le quali chiediamo la fine dell'accanimento giudiziario, a cominciare da: Leonard Peltier, attivista nativo americano, ingiustamente detenuto negli USA; Osman Kavala, filantropo prigioniero nella repubblica "presidenziale" esecutiva di Erdogan; Alexei Anatolievich Navalny, oppositore politico perseguitato nella Federazione Russa; Aung San Suu Kyi, la fiera leader politica nonviolenta che ha dedicato la sua vita all'emancipazione della Birmania dal militarismo; Ales Bialiatski, Nobel per la Pace 2022, detenuto in Bielorussia.
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Grazie a Stefano Cecchi, leader della USB di Firenze e della Toscana, per la foto
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