Fra tre settimane, domenica 12 giugno 2022, i cittadini di tutta la Repubblica italiana sono chiamati al voto su cinque referendum popolari abrogativi, in materia di giustizia. Per essere chiari, questo blog è schierato per il Sì a tutti e cinque i quesiti. Tuttavia, prima ancora di entrare nel merito delle cinque domande che sono rivolte al popolo, vogliamo lanciare un allarme assolutamente più elementare. E' comprensibile che stiamo attraversando anni orribili e che la pace in Europa e la sopravvivenza del pianeta sono in pericolo, ma guai al "benaltrismo" di chi si crede "informato" e guai all'indifferenza di chi se ne sta chiuso in casa pensando che tutto ciò che avviene fuori dalla porta non lo riguardi.
I diritti non esercitati vanno irrimediabilmente perduti. E' sufficientemente chiaro questo?
Se rinunciate a uscire di casa e ad andare a votare, esercitando il diritto di elettorato attivo per i referendum, lo perderete per voi stessi e lo metterete in pericolo per le generazioni future. Ricordatevi i disastri che sono accaduti le ultime volte, per la bassa partecipazione popolare al voto: ci sono stati deputati e senatori alle elezioni suppletive eletti con percentuali ridicole; sono stati eletti sindaci e presidenti di regione assolutamente improbabili; sono fallite importanti iniziative ambientaliste, come quella contro le inutili e pericolose trivellazioni, nel 2016. Ogni volta che non siete andati a votare, insomma, ci avete rimesso. Avete messo in pericolo i vostri diritti e quelli dei vostri figli e nipoti.
A una campagna astensionista, condotta alla luce del sole, per motivi seri, potremmo riconoscere una legittimità, ma per ricordare una cosa del genere, bisogna risalire ai tempi dei referendum contro la caccia, quelli del 1990, in un mondo diverso, dove ancora i cittadini erano molto meno isolati, meno impauriti, meno poveri. Erano tempi in cui ogni parte politica aveva molti più attivisti e in cui c'era più pluralismo politico e informativo di oggi, nonostante non ci fossero né cellulari, né internet. Altri tempi, imparagonabili!
Nella stessa giornata del 12 giugno 2022, in circa 1.000 comuni - dei quali 28 sono in Toscana - si tengono le elezioni comunali, quelle in cui i cittadini sono chiamati a esercitare un altro diritto, quello di candidarsi, chiamato dai giuristi "elettorato passivo". Anch'esso è in pericolo. Molti cittadini si candidano ancora, è vero, ma in modo spesso troppo improvvisato. Mancano dappertutto attivisti veramente preparati. Nei grandi partiti, poi, manca ogni forma di democrazia interna e i candidati sono paracadutati all'ultimo momento, decisi da capi e capetti lontani dal territorio. Le reti sociali, i media, i giornali, invece di informare e formare attraverso la par condicio, spesso sono irridenti nei confronti dei deboli, mentre sono ossequiosi nei confronti dei potenti. Il nostro mondo civico, ambientalista, autonomista resiste e va avanti, ma in condizioni difficilissime. Ci ritorneremo sopra, ma ora torniamo ai referendum in materia di giustizia giusta, che qui elenchiamo:
Referendum popolare n. 1 SCHEDA ROSSA: Disposizioni in materia di
incandidabilità e divieto di ricoprire cariche elettive. Si chiede l'ABROGAZIONE della LEGGE SEVERINO. La decadenza
automatica di sindaci e amministratori locali condannati, anche solo in primo grado, ha creato vuoti
di potere e la sospensione temporanea dai pubblici uffici di innocenti
poi reintegrati al loro posto. La vittoria del Sì eliminerebbe l’automatismo e
restituirebbe ai giudici la facoltà di decidere se applicare o meno
l’interdizione dai pubblici uffici.
Referendum popolare n. 2 SCHEDA ARANCIONE: Limitazione delle misure
cautelari. Si chiedono LIMITI ALL’ABUSO DELLA CUSTODIA CAUTELARE. Ogni
anno migliaia di innocenti vengono privati della libertà senza che
abbiano commesso alcun reato e prima di una sentenza anche non
definitiva. Eliminando la possibilità di procedere con la custodia
cautelare per il rischio “reiterazione del medesimo reato” eviteremmo molte carcerazioni ingiuste. Resterebbero ovviamente possibili misure cautelare per prevenire la fuga, l'inquinamento delle prove, il pericolo concreto e attuale pericolo che si commettano altri delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti
contro l'ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata.
Referendum popolare n. 3 SCHEDA GIALLA: Separazione delle funzioni dei magistrati. Si chiede la SEPARAZIONE FUNZIONE DEI MAGISTRATI. Ci sono magistrati che lavorano anni per costruire castelli accusatori in qualità di pubblici ministeri (accusatori) e poi, senza alcun controllo o filtro, chiedono di diventare giudici. Se sono stati avventati come accusatori, che credibilità possono avere come giudici terzi e imparziali?
Referendum popolare n. 4 SCHEDA GRIGIA: Partecipazione dei membri laici alle deliberazioni dei consigli giudiziari. Si chiede che alla VALUTAZIONE DEI MAGISTRATI, istruita attraverso i consigli giudiziari locali, possano esprimersi anche i membri laici, cioè i rappresentanti delle università e degli avvocati.
Referendum popolare n. 5 SCHEDA VERDE: Elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. Si chiede una modifica minima delle regole di ELEZIONE DEL CSM. Con il voto Sì, si aumentano le possibilità di concorrere anche per magistrati indipendenti fuori dal sistema "Palamara" e dalle correnti.
Per coloro che intendono approfondire, consigliamo il sito dei promotori:
https://www.referendumgiustiziagiusta.it/
La rete "Più democrazia in Italia" ha prodotto un opuscolo informativo che dà informazioni ampia, forse persino più ampia sulle ragioni del No che su quelle del Sì:
https://www.piudemocraziaitalia.org/2022/05/03/referendum-giustizia/
Per seguire come si esprimerà il nostro mondo civico ambientalista autonomista, invitiamo tutti come sempre a seguirci sulla rete Telegram:
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