Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

venerdì 30 dicembre 2016

Profittatori di regime




Ripetiamolo anche noi, con lo stile diretto che ha usato Dagospia: il grande buco MPS è stato creato in grandissima parte da circa 10.000 persone ricche e potenti, che si sono fatte dare denaro che non restituiranno, come solo ai ricchi e ai potenti è concesso.
Per ora la Repubblica italiana ci butta una decina di miliardi di Euro, ma chissà se basteranno.
A queste 10.000 persone andrebbero, a nostro modestissimo parere, aggiunte forse un altro migliaio: amministratori, revisori, controllori, alti funzionari della stessa banca MPS e delle autorità che la dovevano sorvegliare.
Senza la loro complicità, il grande buco sarebbe stato scoperto e arginato ben prima.
Forse un giorno potremo consultare questa lista - non delle sole persone giuridiche ma delle persone fisiche che hanno firmato e controfirmato questi prestiti avventati finiti in gravi perdite operative e patrimoniali.
Non invoco leggi speciali, non chiedo vendette, non spero in risarcimenti per la Repubblica.
Esigo solo il diritto, forse il dovere, di chiamarli con il nome che meritano: profittatori di regime, affamatori del popolo, sfruttatori dei lavoratori, ladri dei beni pubblici, distruttori del patrimonio - non solo materiale - che le genti di Maremma e di tutta la Toscana avevano accumulato dentro la banca più antica del mondo.

lunedì 19 dicembre 2016

Mattarellum iuxta modum


Con anni di ritardo, si riparla di Mattarellum, come sistema elettorale per l'elezione della Camera e del Senato della Repubblica Italiana.
Si tratta, lo diciamo subito, di un sistema elettorale decente, da cui non ci si sarebbe mai dovuti allontanare, perché stava funzionando e, nel medio-lungo termine, avrebbe prodotto effetti ancora più positivi, come scrivemmo qui in tempi non sospetti.
Fa un po' effetto che ad essersi convertiti al ripristino di una legge elettorale meno folle di quelle che sono state imposte al paese da ormai un decennio, siano i due Mattei nazionali (e neo-nazionalisti): l'ex presidente Renzi, che ha rapidamente ripudiato la "legge elettorale che l'Europa ci avrebbe invidiato", l'Italicum; il segretario della Lega Nord, Salvini, il nemico politico preferito dallo stesso Renzi, il quale lo alimenta mediaticamente come spauracchio per tener buoni i suoi elettori più di sinistra.
Questo blog, laicamente, saluta il ritorno dei due figlioli prodighi, lanciando però a tutti i membri delle commissioni affari istituzionali di Camera e Senato un appello a stare attenti a ciò di cui i due Mattei non si occupano mai: i dettagli.

Il Mattarellum ci piace, ovviamente iuxta modum.
Per il Senato era già ben impostato: consentiva una chiara competizione nei collegi uninominali; garantiva il recupero dei migliori secondi, a cui, regione per regione, era garantito un diritto di tribuna pari al 25%; consentiva le candidature indipendenti dai partiti ed eventualmente contro i partiti carenti di primarie e di democrazia interna, un punto centrale, questo ultimo, per far veramente funzionare il sistema uninominale.
Per la Camera, invece, i difetti erano notevoli: le candidature nei collegi erano obbligatoriamente legate ai partiti; c'erano la follia delle liste civetta formate per imbrogliare nel momento del cosiddetto scorporo; la quota proporzionale, con le sue liste bloccate, era ancora una ridotta dove si riproducevano le peggiori abitudini della partitocrazia.
Buon lavoro, allora, commissari.
Siate ragionevoli, almeno una volta, in questa sciagurata XVII legislatura, che è durata anche troppo a lungo e ha prodotto una serie interminabile di leggi non solo sbagliate, ma scritte male, oscure, inapplicabili, odiose.


lunedì 5 dicembre 2016

Le formiche contro l'elefante


Dietro la vittoria del NO nel referendum costituzionale di ieri in Italia, ci sono tantissime persone che avevano personalmente letto e studiato la riforma Boschi-Renzi-Verdini e che la hanno trovata semplicemente avventata, se non addirittura pericolosa.
Fra di esse ci sono la stragrande maggioranza dei milioni di lavoratori del diritto e, più in generale, della conoscenza dei meccanismi della nostra società complessa.
Grazie alle nuove reti sociali - in particolare attraverso Facebook, Twitter e WhatsApp - queste persone hanno potuto comunicare fra di loro e con milioni di altre, resistendo all'egemonia sui media, alle reti unificate, al pensiero unico trasmesso dalla stampa fedele alle elite al potere.
E' il fenomeno della mobilitazione sociale, che fu preconizzato dal grande Karl Deutsch. Una grande realtà tranquilla, nonviolenta, intelligenza esercitata da reti sociali che si allargano lentamente, ma non per questo sono meno impressionanti.

E' finita come si può leggere sul sito ministeriale: 20 milioni contro 13, 60% contro 40%.
Liquidare questa cittadinanza attiva come mera ondata di protesta, magari "populista", è il tentativo in corso da parte delle elite dominanti, sconvolte dall'ampiezza dell'opposizione al cambiamento della Costituzione della Repubblica italiana. Crediamo che questa operazione liquidatoria delle opposizioni democratiche, autonomiste, libertarie, sociali, non possa avere successo, così non ha avuto successo il bombardamento mediatico in favore della riforma stessa.
Certo, non crediamo ci saranno molti applausi, per loro, anzi verranno accusati di essere all'origine della crisi di governo, dello spettacolo non sempre edificante dello scatenarsi di nuove e vecchie forze politiche in lotta per il potere centrale, del difficile parto di nuove leggi elettorali.
Nessuno, o pochissimi, sui media di regime, consentirà che si rifletta a sufficienza sul peggio che questi cittadini ribelli hanno evitato alla Repubblica, disturbando i piani dei principali attori e registi della grande messinscena italiana (ed europea).
Al contrario, secondo il pensiero unico dominante, tutto era ed è stato consentito a chi voleva fortissimamente far passare questa riforma-deforma-schiforma. Poco o nulla è importato che la riforma fosse intrinsecamente sbagliata e che il plebiscito fosse inaccettabile.
Il governo Renzi-Alfano-Delrio-Madia-Boschi si è lanciato in una avventura politica insostenibile, con tanto di azzardo morale, disprezzo degli avversari, tentativi di corrompere interi ceti sociali, prepotenze e minacce di ogni genere.
Forse dovremmo essere semplicemente grati ai cittadini che hanno resistito.
Siamo stati solo tante piccole formiche, ma abbiamo fermato l'elefante quando ormai era già entrato nella cristalleria della Repubblica.
I danni sono ingenti, la distruzione non è stata ancora del tutto fermata, ma qualcosa di buono è successo.
Non siamo stati a casa, ci stiamo mandando gli avventati e supponenti organizzatori dell'odioso plebiscito che ci è stato imposto.


La festa della vittoria del NO
in piazza della Signoria a Firenze
nelle prime ore del 5 dicembre 2016
(manifestanti USB - fonte)

venerdì 2 dicembre 2016

J.P. Morgan vuole bene all'Italia




A conclusione di una campagna referendaria bruttissima e lunghissima, in cui il governo Renzi-Alfano-Delrio-Boschi-Madia-Lorenzin ha strumentalizzato tutto lo strumentalizzabile, compiendo ogni sorta di prepotenza, pur di convincerci a votare sì al suo plebiscito, chiudiamo con una nota di intelligente leggerezza.
La dobbiamo al mio amico fraterno Saverio Langianni, che l'ha diffusa su Facebook, oggi, rilanciando lo scritto di un attivista aretino. Una perla di ironia. Leggetevela.


HO CAMBIATO IDEA...
Dopo tanta discussione, ho vacillato, ho riflettuto ed ho cambiato idea per i seguenti motivi:
Voto Sì perché voglio disconnettere i cittadini dai senatori. Certi elettori non capiscono niente sono anche contro le vaccinazioni e io toglierei loro il voto. Si dovrebbe far votare solo chi capisce le cose, lo dice anche Scalfari
Voto Sì perché voglio che galantuomini come De Luca possano giustamente beneficiare dell'immunità parlamentare. Tutti ce l'hanno con lui a partire dalla Bindi.
Voto Sì perché non credo nelle comunità locali, nelle regioni. Perché la gestione del paesaggio della Toscana è pessima ed io voglio che sia solcata da gasdotti.
Voto Sì perché la politica del turismo in Toscana sia di interesse nazionale ed è meglio che decida lo stato centrale scegliendo quale parte del patrimonio artistico promuovere e restaurare a scapito di quello inutile che ha solo valore culturale ma non commerciale.
Voto Sì perché non voglio che le comunità locali possano bloccare un inceneritore, perché è giusto che lo stato decida sui termo-valorizzatori e li faccia dove vuole. Io vorrei che il raddoppio dell'inceneritore di San Zeno ad Arezzo potesse essere fatto come vuole Aisa perché per questa partecipata è un bel business.
Voto Sì perché abbiamo sempre fatto missioni di pace giuste in Iraq, in Afganistan, un ottimo intervento in Libia, che sono contento abbia destabilizzato il Sud Mediterraneo. E allora mi fido che un primo ministro possa dichiarare guerra da solo. Così faremo prima e bruceremo i francesi nella corsa al petrolio.
Voto Sì perché voglio stabilizzare i mercati a favore del 25% degli italiani che si sono arricchiti con la crisi. Perché quelli che hanno peggiorato la loro situazione economica negli ultimi anni si lamentano e basta e non riescono a capire che se si taglia lo stato sociale e la sanità diventa privata potranno diventare fortunati come il 25%, in qualche modo. La mano invisibile del mercato penserà a loro...
Voto Sì perché io penso che un cittadino normale non può capire l'articolo 70. E se non può capirlo non può decidere sulla costituzione e allora certe cose bisogna farle decidere a chi ne capisce e chi lo ha cambiato e' molto intelligente se e' riuscito a scriverlo così complicato.
Voto Sì perché c'è bisogno di governabilità in quanto negli ultimi anni Berlusconi, Monti e Letta sono caduti perché avevano una maggioranza risicata. Ora piuttosto voglio che una minoranza prenda un premio e diventi maggioranza assoluta a tavolino senza cercare consenso alla Camera, perché intralcia e basta. La minoranza ha perso e deve stare zitta, per questo il suo statuto deve essere scritto dal premier.
Voto Sì perché Schäuble, Dijsselbloem, Moscovici, J.P. Morgan vogliono bene al popolo italiano e non è vero che fanno politiche favorevoli a pochi interessi e di austerità. Se facciamo come dicono loro salveremo anche Banca Etruria probabilmente.
Voto Sì perché bisogna cambiare. Anche i padri costituenti avevano detto che si doveva cambiare la costituzione appena fatta. E' meglio cambiare a prescindere. Io pur di cambiare ci metterei uno che decide tutto da solo. I politici sono dei ladri e non servono a niente. Oltre che il Senato toglierei anche la Camera e tutti a casa 'sti ladri.

* * *

Buon voto, domenica 4 dicembre 2016.
No al plebiscito, no alla riforma Boschi-Renzi-Verdini.
#IoVotoNO

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