Riguardo all'evocazione di padroni e ville come male sociale ritornante in Toscana, fatta dal presidente Enrico Rossi a Grosseto, di cui riparla oggi la nostra stampa, mi permetto di ricordare di chi è la responsabilità primaria dell'esplosione della bolla immobiliare, dei privilegi delle rendite, della manomorta (soprattutto pubblica) che soffoca le città e le comunità della Toscana: le macchine politico-amministrative degli attuali comuni, delle attuali province, dell'attuale governo regionale portano sulle proprie spalle la colpa principale.
La distruzione del territorio toscano è stata decisa dalla vecchia sinistra toscana, nel tentativo - in parte riuscito - di prolungare la propria egemonia e i propri privilegi ben oltre il Sessantennio.
E' la politica che consente le ville e scoraggia il lavoro, incrementando ingiustizie e ineguaglianze.
Il male è politico, non imprenditoriale. E come tutti i mali politici, occorre la rivolta dei cittadini sovrani per portare un po' di innovazione e, consentitemelo, di speranza.
Da dove possiamo ripartire? Ci sembra che un buon modo sia la scelta del "cemento zero", fatta da sindaci come Matteo Renzi, Dario Parrini e altri.
Diamo una mano, in questa direzione, e diamoci una mano, fra Toscani, invece di lamentarci e basta.
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