Non sono incoraggianti i primi interventi pubblici degli amministratori della Toscana, dopo la crisi del 2 novembre 2023. Questa alluvione non è stata uno scherzo. I morti sono stati pochissimi, ma i danni sono diffusi. Lacerante, inoltre, è stata la sensazione che gli oltre sessant'anni trascorsi dalle terribili alluvioni del 1966 non abbiano insegnato nulla.
I leader attualmente al potere nella regione e nella città metropolitana di Firenze non mostrano alcuna consapevolezza della gravità della cementificazione della piana di Pistoia-Prato-Firenze.
Nemmeno gli allegamenti registrati in edifici relativamente recenti, che si sono verificati ben lontano dalle rotture negli argini, sembrano averli scossi.
Non abbiamo ancora sentito una parola di ripensamento rispetto a scelte deliranti come costruire il nuovo aeroporto, nuovi nastri di tramvie turistico-immobiliari, nuovi centri commerciali, in zone che si sono completamente allagate.
Invitiamo a leggere questa presa di posizione di OraToscana, ospitata dal sito del Patto Autonomie e Ambiente:
https://www.autonomieeambiente.eu/news/204-toscana-animo
Per favore, non si faccia finta di non capire: la piana fiorentina è stata eccessivamente cementificata e parlare a vanvera di svolta "green" non ci sta portando da nessuna parte.
E' tempo di una svolta audace per RESTITUIRE SPAZIO ALL'ACQUA e perché gli enti locali possano RIAPPROPRIARSI DI COMPETENZE E RISORSE per decementificare e curare il proprio territorio.
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