Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
domenica 29 luglio 2018
Inizio di un dialogo per l'autogoverno di tutti, dappertutto
Anche nella Repubblica italiana, ci proviamo.
Abbiamo aperto un dialogo per l'autogoverno di tutti, dappertutto, fra forze politiche locali, indipendentiste, autonomiste, localiste, verdi e ambientaliste.
Di seguito pubblichiamo cinque punti di partenza, che sono stati individuati, limati e concordati:
1) Indipendentisti, federalisti, autonomisti, localisti civici e ambientalisti possono lavorare insieme e costruire una collaborazione politica a lungo termine, una sorellanza che ci rafforzi reciprocamente nel nostro impegno per conquiste concrete e obiettivi pratici di maggiore autogoverno per tutti, dappertutto.
2) Vogliamo che le nostre forze politiche territoriali siano e restino indipendenti dai partiti nazionali italiani.
3) Crediamo che il cammino verso l’autodeterminazione dei nostri territori debba essere portato avanti con metodi nonviolenti e democratici, con moderazione e senso della gradualità, senza settarismi né pregiudizi, aperti trasversalmente a tutti coloro che credono nell’autogoverno, dimostrando di saper generosamente creare spazio politico per nuove esperienze e nuove generazioni di leader locali.
4) Attraverso una riforma decentralista delle istituzioni italiane ed europee, noi vogliamo affermare il diritto di ogni comunità locale a scegliere, attraverso il voto, il proprio futuro. A questo proposito, cogliamo ancora una volta l’occasione per confermare la nostra totale solidarietà con il processo di autodeterminazione della Catalogna.
5) In questo percorso intendiamo continuare a confrontarci con i principi del Manifesto 2019 della Alleanza Libera Europea (European Free Alliance – http://www.e-f-a.org/fileadmin/user_upload/images/Activities_per_year/2018/EFA_Manifesto_2019.pdf), famiglia politica europea a cui intendiamo dare il nostro contributo.
sabato 28 luglio 2018
Il grande spettacolo dell'eclissi di Luna
Iernotte abbiamo assistito allo straordinario spettacolo dell'eclissi di Luna.
Il cielo della Toscana era quasi completamente sereno.
Il progressivo passaggio dell'ombra della terra sulla Luna era visibile anche dalle strade di pianura, anche dai balconi delle città più inquinate e degradate.
E' stato un grande regalo per tutti, piccoli e grandi.
Non credo di esagerare nello scrivere che è stato il più grande spettacolo della vita della nostra generazione.
Cerchiamo di essere grati alla Provvidenza per esserci stati e speriamo che serva a tutti come insegnamento, per ricordarci la nostra piccolezza, la fragilità, la brevità del nostro passaggio terreno.
Nella bella foto di corredo a questo scritto, la cui fonte citiamo qui sotto, purtroppo non si vede Marte che iernotte ha scortato la Luna per tutta la durata dell'eclisse.
Per dare ai passanti su questo blog un'altra idea dello spettacolo regalatoci dalla Luna e da Marte, aggiungo una foto presa dal balcone di casa della mia mamma, catturata con un economico cellulare:
La foto è modesta, ma la Luna e Marte si vedono bene, nonostante l'aria opaca e le luci inquinanti della periferia della piana di Prato, Campi e Firenze.
Auguriamo a tutti che questo grande spettacolo sia stato fonte di ispirazione e ripensamento. Buona estate 2018!
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Qui il post su Twitter citato:
Ponte Vecchio, Firenze#eclissi pic.twitter.com/fTUYeHcEZ3— Loris🧜🏻♂🐚 (@LorisLombardi_) 27 luglio 2018
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mercoledì 4 luglio 2018
Una rivoluzione paesana in Toscana
Questo appello per una rivoluzione paesana in Toscana fu pubblicato da Mauro Vaiani tra il giugno e il luglio 2018. La data che abbiamo scelto per archiviarlo è meramente indicativa. Si evocano i temi per cui il dott. Mauro Vaiani si è impegnato sin dalla pubblicazione del suo libro "NOI STESSI" del 1998 e in realtà anche da prima. Si è salvata anche la foto di Montepescali di Maremma, a suo tempo scelta da Vaiani come presentazione del post, originariamente apparso sul sito del CLT 2017-2021, prima che quel comitato si autodistruggesse. Alla fine del 2021, infatti, dopo aver espulso Mauro Vaiani, che lo aveva organizzato e strutturato, e ogni altro attivista civico ambientalista e autonomista, il CLT tornò a essere il micropartito di "indipendentisti" toscani che era stato sin dal 2014, quando era stato fondato come "Toscana Stato" (ndr, archiviato il 16 aprile 2022).
Una rivoluzione paesana per la Toscana
Crediamo in una idea semplice e radicale: ogni persona in Toscana ha diritto a vivere in una comunità locale a misura d’uomo e ha il dovere di partecipare all’autogoverno della stessa.
Lo abbiamo scritto nei nostri punti fondamentali.
Ne parliamo nel nostro “libro bianco-rosso“.
A Firenze abbiamo declinato questo principio in una vera e propria “Rivoluzione Rionale“.
A Barberino Val d’Elsa ci siamo messi di traverso contro le unificazioni forzate di comuni, imposte dagli interessi delle oligarchie politiche (fu una grande battaglia personale di Michele Bazzani e del gruppo civico Obiettivo Comune, ndr).
Questa proposta politica riguarda l’intera nostra terra toscana, ciascuno dei suoi comuni e non basta: noi crediamo che debba essere realizzata in ciascun borgo, borgata, frazione, quartiere, rione della Toscana, in ogni angolo del nostro territorio, in ciascuno dei nostri paesini.
Il comune di Firenze lo vediamo composto da decine di rioni. Prato, Livorno e tutte le altre città toscane le vediamo formate dai loro quartieri e dalle loro frazioni. La maggior parte dei comuni toscani non ha solo un centro capoluogo, ma ha altre frazioni, borgate, comunità paesane, che ne costituiscono la cellula fondamentale.
Non tutti viviamo in comunità che sono classificate fra i borghi più belli come Scarperia, o in quartieri che furono disegnati a misura d’uomo come il vecchio Isolotto, o in località suggestive come Migliarino, o in città storiche come Volterra, o in frazioni di grande qualità di vita come Figline di Prato.
La maggior parte dei Toscani vive e lavora in paesi, quartieri, frazioni molto più a rischio: rese anonime e grigie da una cementificazione scriteriata; inquinate e abbandonate dalle attuali autorità locali; prive di una piazza, una scuola, una biblioteca, un centro medico, un giardino, un centro di raccolta di rifiuti, negozi locali, monumenti storici, circoli e case del popolo.
Noi proponiamo non solo di fermare la distruzione della vita comunitaria e paesana, ma di restaurarla al più presto, mobilitando le persone di ogni paesino in una rivoluzione paesana.
A Costituzione e legislazione vigente abbiamo una prima battaglia civile e civica da vincere: attivare in ogni comune della Toscana la creazione di una rappresentanza istituzionale per ciascun paesino della Toscana, ai sensi dell’art. 8 del Testo Unico degli Enti Locali (D. Legs. n. 267 del 2000 e successive modifiche e integrazioni).
Quando ogni comunità paesana della Toscana tornerà ad avere i suoi rappresentanti eletti e un minimo di presenza organizzata di un distaccamento degli uffici comunali, da lì in poi molte cose che oggi sembrano impossibili, potranno diventare progetti politici di perequazione urbanistica a consumo zero di suolo (sul serio, non a chiacchiere, come avviene adesso), di raccolta differenziata dei rifiuti (facile e alla portata di tutti, non imposta dall’alto a scopi propagandistici e secondo logiche estranee al territorio), di abbellimento (deciso dal basso, non opere imposte dalle elite), di potenziamento dei servizi pubblici (veramente pubblici, fermando le assurde esternalizzazioni e il saccheggio dei beni comuni), di salvaguardia del decoro e della sicurezza (costruita insieme, con una presenza continua sul territorio di una pattuglia di polizia locale in ciascun paese), di protezione dei beni naturali e artistici (con la collaborazione attiva di tutti, cominciando da ciò che le grandi piramidi statali hanno abbandonato).
Una rivoluzione paesana sarà possibile solo con la partecipazione di tutti, con il coinvolgimento di persone di ogni orientamento e storia politica e personale, ma non bastano civismo e comitati spontanei. Occorre una forte rete politica. Serve, crediamo, un movimento politico toscano.
Le vecchie e nuove appartenenze alle forze politiche centraliste italiane non ci interessano e non devono essere di ostacolo. PD, Lega, Cinque Stelle rivaleggiano fra di loro per il potere a Roma e a Bruxelles, ma non possiamo e non vogliamo dipendere più da loro per decidere sul futuro di una vita a misura di persona umana nella nostra terra toscana.
Noi vi stiamo proponendo un sogno: ritornare ad avere il vostro paesino, all’interno di un paese antico e nuovo, la nostra Toscana.
Venite a darci una mano!
Scriveteci, chiamateci, incontriamoci!
L’immagine che abbiamo scelto per questo intervento ritrae Montepescali (uno scatto di http://www.maremmanews.it, 2017), un paese dal profilo suggestivo, terrazza della Maremma (non esente da problemi, sempre a rischio di diventare un dormitorio, ancorché stupendo), ma dove comunque si conserva ancora un ideale di vita comunitaria nel rispetto della nostra storia e della nostra natura toscane.
lunedì 2 luglio 2018
Vent'anni dopo "Noi stessi"
Vent'anni fa è uscito un piccolo saggio, scritto dall'autore di questo blog: "NOI STESSI - Discorso sull'autogoverno della Tuscia", 1998, Nuova Toscana Editrice, Campi Bisenzio.
Giovedì 5 luglio 2018 l'autore ha invitato una ventina di amici a festeggiare e a fare una chiacchierata informale, amichevole, a tutto campo, su questi decenni di autonomismo, localismo, movimentismo, ambientalismo, socialismo e liberalismo (ma autonomisti). Il ritrovo è al Circolo Ballerini, a Mezzana di Prato, alle 19. Qui il link all'evento Facebook.
Non sono stati anni di vittorie.
Non è stata una cavalcata di successi.
Non siamo stati capaci e incisivi, preparati e determinati come avremmo voluto.
Nemmeno siamo stati domati, però, come dimostra il nostro impegno civico, ambientalista, autonomista.
La pubblicazione di NOI STESSI fu la chiusura di un ciclo di passione per i territori, per le diversità, per le culture locali, per l'idea, già allora portata avanti con coraggio da molti movimenti ambientalisti e civici, di un mondo, una Europa, una Italia organizzati in modo confederale, dal basso, attraverso un autogoverno dal basso spinto.
In questa immagine del 1992-1993, in calce a questo post, Mauro Vaiani, in preparazione di un importante convegno sulle autonomie locali (registrato nel prezioso archivio di Radio Radicale), rappresentava, con l'ingenuità grafica del tempo, una visione d'insieme di un nuovo e possibile confederalismo.
A giovedì, per chi può.
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