Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
sabato 30 dicembre 2017
Il lato nemmeno tanto oscuro del centralismo
Quella che vedete è l'ultima pagina di un rapporto ufficiale, pubblicato dalla presidenza del consiglio dei ministri della Repubblica italiana. Contiene una lista, ordinata in ordine di importo crescente, di 273 interventi selezionati da Palazzo Chigi, sparsi in tutto il territorio statale, a sostengo di altrettanti beni culturali. L'intervento massimo è di due milioni di Euro, non certo una cifra con cui si possono fare miracoli se pensate al restauro di una villa romana o di un quartiere medioevale, o di un sito di archeologia industriale, ma la verità è che la maggior parte degli interventi sono ancora più piccoli. Il totale, come potete leggere, è di 149 milioni, poco più. I renziani la rivendicano come un successo del loro impegno per la bellezza, come hanno scritto nella loro Enews 507, uscita oggi, ma a noi sembra solo un altro esempio di cattivo governo centralista.
Il documento è stato presentato - con la consueta sobrietà - dalla sottosegretaria Maria Elena Boschi sulla sua pagina Facebook.
La fonte originale del documento è qui.
Prima che lo facciano sparire, per precauzione, lo abbiamo caricato anche su questa fonte indipendente.
Il lato, nemmeno tanto oscuro, del centralismo, lo si potrebbe così sintetizzare:
- il governo centrale prende tutto;
- il governo centrale restituisce in parte, ma solo come e quando ritiene meglio;
- i territori sono tenuti in soggezione, attraverso tanto bastone e ogni tanto qualche carota.
Particolarmente emblematici dei guasti - spirituali e non solo politici - del centralismo sono appunto queste distribuzioni di piccole carote, sulla base di bandi e progetti, che fanno sempre molta immagine e molta propaganda, ma rafforzano anche un rapporto di sudditanza, dipendenza, se non vera e propria umiliazione - visto che in fondo si tratta di briciole, rispetto alle risorse che vengono rapinate ai territori.
Le comunità locali, insomma, si devono mettere in fila per avere qualcosina in più, Palazzo Chigi graziosamente seleziona e decide quanto, quando, come distribuire.
Noi - questo blog e tutti gli amici e compagni autonomisti - continueremo a lottare contro questa politica dei progetti da poco, per pochi, decisi in pochi, contro il centralismo, per il ripristino di un serio autogoverno per tutti, dappertutto.
Tanti auguri di un felice 2018, in cui ciascuna persona e ciascuna comunità sentano di potersi riappropriare ancora un po' di più delle proprie risorse, ma soprattutto della propria intelligenza.
venerdì 8 dicembre 2017
Difendiamo la neutralità della rete
Ovunque continuano gli attacchi alla neutralità della rete e alla libertà di accesso di tutte le persone a tutti i siti.
I più prepotenti del mondo sono forse i grandi cancelli governativi della Cina che aprono e chiudono l'accesso ai siti secondo i capricci del tecnocrate di turno, arrivando a filtrare non solo risultati e dati, ma persino singole parole.
Seguono però, e da vicino, paesi fintamente democratici, membri degli organismi "europei" e della NATO, come la Turchia, dove l'accesso internet è filtrato e controllato.
Di recente abbiamo visto di cosa è stata capace la Spagna (come si vede nell'immagine), nel dare la caccia su internet ai siti indipendentisti e alle notizie sulla rivolta popolare nonviolenta del 1 ottobre 2017.
Purtroppo la prepotenza dilaga anche qua da noi, persino in Toscana, persino a Firenze, dove alcuni enti locali, con la scusa di proteggere la gente, si cimentano nel bloccare l'accesso ad alcuni siti, dalle reti wifi pubbliche.
E' chiaro che non vogliamo paragonare alle grandi censure politiche internazionali il divieto toscano di accedere a siti che trattano di gioco d'azzardo o di pedo-pornografia, ma purtroppo sono parte di una unica mentalità che è assolutamente sbagliata.
Non si può e non si deve, per nessun motivo, mettere in discussione la neutralità della rete con filtri di alcun tipo.
In particolare dobbiamo lottare contro tutti i filtraggi che vengono stabiliti attraverso algoritmi automatici, fondati sull'analisi dei contenuti.
Si parte, come succede a Firenze, con il chiudere l'accesso a una pubblicità erotica e si finisce con il proibire l'accesso a siti di informazione e autodifesa delle persone lgbt.
In poche parole si sa dove si comincia e non si sa dove ci si potrà fermare.
Questo non c'entra nulla con la lotta delle polizie locali contro i siti illegali o comunque pericolosi, o con la caccia ai criminali informatici. Non facciamoci confondere o imbrogliare.
La neutralità della rete è una garanzia di libertà per tutti, dappertutto, oltre che di creatività e quindi di sviluppo economico e sociale. Non scherziamoci sopra.
La risposta migliore che le persone e le comunità hanno per far fronte a ciò che di deteriore o di pericoloso si trova sul web, è quella che il cantante e comico toscano Lorenzo Baglioni da' in questo bel video anti-bufale:
https://www.facebook.com/lorenzo.baglioni/videos/1996727137273913/
La stragrande maggioranza delle infrastrutture e delle imprese che tengono in vita la rete internet è ancora concentrata negli Stati Uniti e proprio negli USA è in corso un'altra battaglia vitale per la difesa della neutralità della rete.
Il prossimo 14 dicembre 2017 si cercherà di forzare un voto per porre fine alla politica americana di difesa della neutralità della rete nella Commissione federale delle comunicazioni (FCC).
Il principale responsabile di questa minacciosa svolta è Ajit Pai, il presidente FCC nominato dall'amministrazione Trump.
Approfondite l'argomento qui:
https://advocacy.mozilla.org/en-US/net-neutrality/
http://www.industrytap.com/net-neutrality-danger-means/44383
https://www.theguardian.com/technology/2017/jul/11/what-is-net-neutrality-threat-trump-administration
https://www.facebook.com/job.christenson/posts/10159785016930422
Se potete, aderite a una delle campagne in rete per aggiungere la vostra voce a questa protesta.
Internet si è sviluppata come struttura anarchica, aperta, libera, che si autogoverna attraverso la cooperazione spontanea di enti pubblici, imprese private, associazioni e individui.
Non mettiamo in pericolo una delle poche globalizzazioni che sta veramente funzionando come moltiplicatore delle nostre potenzialità umane, contro ogni autoritarismo, contro ogni censura, contro ogni concentrazione di ricchezze e di potere.
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