Il potere d'indire le elezioni nella Repubblica Italiana è sempre stato usato e abusato da coloro che sono già "dentro" e si sentono purtroppo padroni delle istituzioni. Eugenio Giani, presidente uscente e incombente della Toscana, sta però esagerando. Riceviamo e pubblichiamo integralmente una ferma protesta dei civici de L'Altra Toscana, a firma di Giorgio Del Ghingaro, garante del coordinamento e sindaco di Viareggio.
IL BALLETTO DELLE DATE PER LE REGIONALI È UNO SCHIAFFO ALLA DEMOCRAZIA
Il balletto stucchevole sulle date delle prossime elezioni regionali in Toscana, con il presidente Giani che continua a lanciare ipotesi e proclami senza alcuna ufficialità, è ormai diventato uno spettacolo indecoroso, un insulto alla partecipazione democratica.
A oggi non esiste ancora una data certa, non ci sono candidati ufficiali, solo proclami a orologeria dettati da logiche di potere, non da senso istituzionale.
Da settimane assistiamo a un valzer di date ipotetiche, dichiarazioni ambigue e silenzi strategici: non c’è ancora, nessun calendario trasparente, nessun elenco di candidati: l’intero processo elettorale appare più come una manovra di palazzo che un percorso democratico trasparente.
Ma c’è di più, e di peggio.
Se davvero si andrà al voto a ottobre, come ventilato, si configura una vera e propria violazione dello spirito democratico: i soggetti politici che non sono rappresentati in Consiglio regionale oggi — e che quindi devono raccogliere le firme per presentare le proprie liste — si troveranno con tempi strettissimi per farlo, nel cuore dell’estate, quando la partecipazione popolare è naturalmente più difficile.
Un ostacolo non casuale, ma scientificamente progettato per tagliare fuori ogni voce scomoda o alternativa.
Non è la prima volta che accade: già in passato, in Toscana e in altre regioni, il sistema di raccolta firme è stato usato come barriera più che come garanzia. Nel 2010 diverse liste furono escluse dalla competizione regionale proprio per cavilli legati alla tempistica e alla validazione delle sottoscrizioni. L’Associazione Luca Coscioni da anni denuncia l’impossibilità per nuovi soggetti politici di partecipare ad armi pari, e nel 2022 ha chiesto senza successo la digitalizzazione delle firme, oggi ampiamente praticabile ma ancora ignorata dal legislatore.
Anche in occasioni recenti, come le elezioni europee del 2024, l’Italia è finita nel mirino delle istituzioni europee per aver modificato le regole elettorali a pochi mesi dal voto, imponendo una raccolta firme onerosa e opaca, in violazione dei più elementari principi democratici.
Si parla tanto di mancata partecipazione della gente alla vita pubblica e di astensionismo e poi si fa di tutto per allontanare ancor di più i cittadini e comprimere le forme di democrazia.
È un ostacolo pratico che diventa un ostacolo politico. Si impedisce, nei fatti, la partecipazione di nuove forze, si ostacola il pluralismo, si chiude la porta in faccia a chi vuole rappresentare un’altra idea di Toscana.
Quando la burocrazia diventa arma politica, la democrazia è sotto assedio. Quello che sta accadendo in Toscana è grave: non è solo negligenza, è una manovra consapevole per piegare le regole all’interesse di pochi. Si impedisce la nascita di alternative, si soffoca il pluralismo, si chiude la porta al cambiamento.
L’Altra Toscana c’è, e ci sarà. Chiediamo chiarezza, subito. Chiediamo tempi certi e accessibili per tutti. Chiediamo che non si giochi sulla pelle della democrazia.
La Toscana merita molto di più di questo teatrino. E merita, come è stato in altri momenti della sua storia, trasparenza, equità e rispetto delle regole comuni.
Giorgio Del Ghingaro
Sindaco di Viareggio e garante del coordinamento civico L’Altra Toscana
Viareggio, 4 luglio 2025