martedì 29 maggio 2018

Le elezioni saranno indette per ieri... Non si sa mai chi si potrebbe candidare...






Posso umilmente far notare che le elezioni a brevissimo termine sarebbero un attentato alla democrazia?
Le norme elettorali vigenti sono sbagliate e quindi, con altissima probabilità, incostituzionali. L'accesso al procedimento elettorale sarebbe impraticabile per tutti fuorché le forze che hanno vinto le recenti elezioni del 4 marzo 2018.
Nel nome del pluralismo e della Costituzione, è necessario sanarne almeno i difetti più gravi:
- semplificare drasticamente le modalità di raccolta delle firme e di presentazione delle liste;
- restituire ai cittadini il voto disgiunto fra collegi uninominali e parte proporzionale;
- ridurre drasticamente le possibilità di multicandidatura.
Avrei altre cose da suggerire, come l'abolizione delle coalizioni-imbroglio o modalità più serie per consentire le candidature locali, civiche, indipendenti dai partiti più verticali e più autoritari, ma mi fermo qui.
Non si può votare prima di ottobre.
Non scherziamo.
Se al Quirinale, a capo dei maggiori partiti, nelle commissioni speciali delle Camere, c'è ancora qualcuno che ha un po' di senno, mi aspetto un messaggio di speranza. 

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